Candidato con una condanna per odio razziale alle spalle, sospeso da Forza Italia

A pochi giorni dal voto, il curriculum di Giovanni Franzo è stato tirato fuori da La Stampa, dopodiché sia il partito che il candidato sindaco ne hanno preso le distanze chiedendogli di rinunciare alla campagna elettorale. Nessuno sapeva a quanto dicono

5 giugno 2024
Giovanni Franzo

Giovanni Franzo

Per Giovanni Franzo, ventiduenne candidato al consiglio comunale di Mariano Comense (Como), la campagna elettorale potrebbe finire qui. Glielo chiede Forza Italia, dopo averlo sospeso dal partito per una bega giudiziaria che, non si sa come mai, a quanto pare è passata inosservata fino ad oggi, fino a che non ci ha messo la lente di ingrandimento La Stampa.

A marzo scorso, come riporta l’articolo del quotidiano torinese, Franzo è stato condannato in primo grado a Milano a un anno e quattro mesi per aver propagandato “idee fondate sulla superiorità e/o sull'odio razziale o etnico, anche incitando a commettere atti di discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali e/o religiosi” mentre era membro del Nsab, il partito che si richiama al nazismo.

Le dichiarazioni di Forza Italia

"Dal certificato del casellario giudiziale depositato e regolarmente pubblicato, come prevede la legge, Giovanni Franzo, candidato per il consiglio comunale di Mariano Comense, non risulta nulla. Ha altresì firmato, sempre in ossequio alle norme, una autocertificazione con la quale dichiarava di non presentare cause di incandidabilità” sottolinea in una nota la segreteria provinciale di Como di Forza Italia. “Se pure tutti i cittadini sono considerati innocenti fino a condanna definitiva, i reati contestati in primo grado a Giovanni Franzo - prosegue il comunicato - sono particolarmente odiosi e lontani dai valori, dalla storia e dalla cultura di Forza Italia, che non ha mai avuto e mai avrà alcuna ambiguità nel condannare ogni forma di estremismo o negazionismo. Forza Italia al contrario ha sempre combattuto e denunciato ogni forma di antisemitismo, antico e, purtroppo, anche moderno. Per questa ragione, la segreteria provinciale, sentito l'ufficio Adesioni del partito, considerati i reati contestati incompatibili con la militanza, ha deciso di sospendere l'iscritto e gli ha chiesto di rinunciare alla campagna elettorale per il consiglio comunale”.

Rinuncia scontata. Pubblicamente isolato e con una campagna elettorale ormai compromessa a pochi giorni dal voto, non ci sarebbero i presupposti per continuare. Rimane, però, una domanda: com’è possibile che nessuno sapesse? Non sarebbe più rispettoso per i cittadini “fare le pulci” prima agli aspiranti candidati?