La nuova Commissione europea sarà composta da undici donne, pari al 40% dell'intera squadra. Lo ha annunciato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, in conferenza stampa a Strasburgo. Le proposte iniziali dei Paesi membri prevedevano una quota di donne pari al 22%. "Era del tutto inaccettabile", ha sottolineato von der Leyen, riconoscendo che, nonostante i progressi, c'è "ancora molto lavoro da fare".
Nel processo in via della creazione della nuova Commissione, von der Leyen – che ha sempre dato una certa importanza alla parità di rappresentazione nel suo mandato da presidente –aveva chiesto a tutti i paesi di indicare due possibili nomi di possibili commissari, uno donna e uno uomo. La richiesta non ha però avuto successo, e i governi si sono sentiti liberi di ignorare la richiesta per molteplici ragioni.
La ragione maggiormente condivisa tra i vari paesi per trascurare l’esigenza della von der Leyen – tra cui l’Italia, che ha presentato solo la candidatura di Raffaele Fitto – è stata dovuta al desiderio di presentare la persona che reputavano migliore e più qualificata per un ruolo così importante, senza tener conto del sesso. Ragionamento più che valido, per carità. Strano che quando si tratta di competenze le donne vengano prese poco in considerazione, eppure quelle qualificate non mancano.
Ad ogni modo, anche se il processo per mettere insieme la nuova Commissione è stato piuttosto intricato, un più o meno equilibrio in qualche modo è stato raggiunto. In tutto i membri saranno 27, Von Der Leyen compresa: 11 donne e 16 uomini.