Congedo di paternità: quando saremo genitori alla pari?

Attualmente ai neo padri è riconosciuto un periodo di astensione dal lavoro dalla durata di 10 giorni. L'iniziativa a Firenze il 23 novembre, promossa dall'associazione Equall, per promuovere un ampliamento

di EDOARDO MARTINI
18 novembre 2024
Congedo di paternità

Congedo di paternità

Congedo di paternità. Quante volte, ultimamente, ne abbiamo sentito parlare? A Firenze, al nuovo spazio 'Fonte' delle Curandaie, il 23 novembre l'associazione Equall promuoverà un'iniziativa proprio per approfondire questa tematica. 

L'importanza dell'estensione del congedo di paternità

L'importanza dell'estensione del congedo di paternità, attualmente riconosciuto per legge ai neo-padri (10 giorni), non servirà soltanto per riequilibrare i compiti di cura nella gestione dei figli in famiglia, ma sarà importante anche per eliminare una delle barriere per le donne all'accesso nel mondo del lavoro, dal momento che spesso si preferisce l'assunzione di uomini per evitare eventuali assenze prolungate delle donne dal posto di lavoro in occasione della nascita di un figlio/a.

Chi parteciperà all'iniziativa 

All'iniziativa, che fa parte del cartellone dell'Eredità delle Donne Off, hanno partecipato Marinella Baschiera, avvocata e membro del consiglio direttivo di Equall, Cecilia Del Re, avvocata e consigliera comunale della lista civica Firenze Democratica, Vincenzo Nuvoli, già presidente della Sezione Lavoro del Tribunale di Firenze, Anna Vicinanza, membro del Think Tank Tortuga e Annalisa Minello, ricercatrice dell'Università di Padova e co-autrice del libro “Genitori alla Pari“.

“L'Italia è molto indietro rispetto agli altri paesi Europei“

“Ringrazio Equall per aver organizzato questa iniziativa, che vuole far luce su un tema importante, quello del congedo di paternità, dove l'Italia è molto indietro rispetto anche ad altri paesi Europei come la Spagna, dove il periodo del congedo di paternità è equiparato a quello di maternità, ed obbligatorio nella sua fruizione - afferma la consigliera Del Re -. Una rivoluzione copernicana che porta con sé conseguenze concrete nei compiti di cura da ripartirsi equamente su entrambi i genitori, e che vuol facilitare in via generale l’accesso per le donne nel mondo del lavoro, eliminandone una potenziale barriera.  

“Al riguardo, - prosegue - anche gli enti locali devono fare la loro parte dando il buon esempio, potendo estendere, quali datori di lavoro, il congedo di paternità ai propri dipendenti comunali e scegliendo poi di dare maggiore punteggio nei bandi a quelle imprese che volontariamente abbiano adottato iniziative volte ad estendere il suddetto congedo ai padri in occasione della nascita o adozione dei loro figli. Questa proposta è stata parte del programma di Firenze Democratica, e l'abbiamo dunque trasformata oggi in una mozione che come gruppo consiliare di Firenze Democratica abbiamo depositato per invitare l'amministrazione comunale fiorentina a farsi promotrice di questo cambiamento“.

Uno sguardo al futuro

Alle parole della consigliera di Firenze Democratica hanno fatto eco quelle di XYZ di Equall: “In questi giorni si sta discutendo la manovra finanziaria 2025, e in discussione ci sono molti emendamenti che vanno nella direzione di un congedo paritario e obbligatorio. Questa iniziativa è dunque particolarmente importante perché anche grazie allo studio di docenti e ricercatori universitari con cui potremo sabato confrontarci, come Alessandra Minello e Tommaso Nannicini autori del libro “Genitori alla pari“, e di un’indagine svolta dal ThinkTank Tortuga sulle imprese private che volontariamente hanno esteso il periodo del congedo di paternità, è possibile apprezzare i molteplici risvolti positivi generati dalla fruizione di un congedo paritario di paternità ai neo padri“.

Il congedo alternativo 

Bisogna però ricordare che, oltre al congedo obbligatorio, esiste una misura complementare nota come congedo di paternità alternativo, regolamentato dall'articolo 28 del D.Lgs. n. 151/2001, che offre una tutela aggiuntiva in situazioni particolari. Il congedo alternativo permette al padre lavoratore di subentrare nel ruolo di caregiver primario, assumendo il diritto di astenersi dal lavoro per un periodo equivalente a quello del congedo di maternità.

Questa opzione si attiva in circostanze specifiche: decesso della madre, grave infermità materna, affidamento esclusivo del bambino al padre, abbandono da parte della madre, quando la madre è una lavoratrice autonoma, se la madre non è occupata. Durante questo periodo di congedo, il padre beneficia di un sostegno economico sotto forma di indennità giornaliera, che viene erogata dall'INPS e ammonta all'80% della retribuzione media globale giornaliera del lavoratore.