“Politica e famiglia inconciliabili”, in Comune a Lucca rinuncia anche un’altra consigliera

Sarà la seconda dei non eletti di Lucca futura al consiglio comunale di Lucca, Serena Borselli, a subentrare a Cecilia Lorenzoni. Elena Piantanida, prima dei non eletti: "La vita del caregiver familiare non consente di decidere come destinare il proprio tempo libero”

di Redazione Luce!
6 dicembre 2024

Elena Piantanida ha deciso di rinunciare

Lucca, 6 dicembre 2024 – Sarà la seconda dei non eletti di Lucca futura al consiglio comunale di Lucca, Serena Borselli, a subentrare a Cecilia Lorenzoni, che nei giorni scorsi ha annunciato le sue dimissioni da rappresentante nell'assemblea comunale per l'impossibilità di conciliare l'impegno politico con quello familiare e di lavoro. Motivazione che è stata fatta propria anche da Elena Piantanida, prima dei non eletti di Lucca futura che lascerà ora entrare Borselli.

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"La vita del caregiver familiare - afferma Piantanida in una nota - è fatta di tanti piccoli equilibri e la responsabilità costante di prendersi cura di qualcun altro (non autosufficiente) non consente di decidere come destinare il proprio tempo libero perché è sempre condizionato dal sacrificio del tempo libero di qualcun altro. Bastano anche piccoli intoppi, come un infortunio personale, che si può stravolgere completamente il menage familiare. Le considerazioni della collega Lorenzoni sulla difficoltà di conciliare vita lavorativa e familiare, con l'impegno politico nelle istituzioni, valgono infatti anche per me in quanto caregiver. Condivido queste riflessioni nell'intento di stimolare il dibattito, e la ricerca di soluzioni, uscendo dalla solita, stanca retorica che da anni si conclude senza provvedimenti concreti".

"Confrontandomi con i colleghi di Lucca Futura - spiega -, che continuerò a supportare da cittadina, ho deciso quindi di lasciare spazio a Serena Borselli, che ringrazio per aver dato disponibilità di tempo e di impegno politico per il ruolo totalizzante che richiede la rappresentanza nelle istituzioni. Un ruolo, quello del consigliere comunale, molto gravoso e che si somma all'organizzazione della propria vita lavorativa e personale. Un incarico che avrei svolto con enorme piacere ma a due anni e mezzo dalla candidatura, diventa difficile da inserire in una vita che mi ero ormai organizzata diversamente. Rimane comunque il mio impegno, che prosegue da anni, nel volontariato in due associazioni per la difesa dei diritti delle persone con disabilità. A cui si aggiunge il ruolo il caregiver familiare che rappresenta un 'welfare volontaristico' nascosto tra le mura domestiche, non riconosciuto ne supportato dallo Stato italiano, ma fondamentale per la collettività, presente e importante per la vita di tante migliaia di persone con disabilità non autosufficienti".