Main Partner
Partner
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • 8 marzo
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • 8 marzo
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce

Home » Politica » Dai legami di sangue a quelli “eletti”: in Germania “Gli amici sono la famiglia che ci scegliamo”

Dai legami di sangue a quelli “eletti”: in Germania “Gli amici sono la famiglia che ci scegliamo”

La nuova proposta da parte della coalizione di governo punta a riconoscere legalmente la "parentela elettiva" che si basa sulla "comunità di responsabilità" e non solo sui legami di sangue

Marianna Grazi
6 Febbraio 2022
Germania-parentela-elettiva

Dai legami di sangue ai parenti per scelta

Share on FacebookShare on Twitter

Vi è mai capitato di dire o sentir dire: “Gli amici sono la famiglia che ci scegliamo?“. Bene in Germania questa frase diventerà realtà, con quella che il ministro della Giustizia tedesco Buschmann definisce “la più grande riforma del diritto di famiglia degli ultimi decenni”. C’è una zia che non sopportate per le sue maldicenze? O il nonno che non ha ancora superato l’idea che Germania est e ovest siano state riunite? Il pranzo di Natale coi parenti ogni anno è una tortura? Perché, allora non sceglierseli, i familiari? Il Governo tedesco ha presentato una modifica legislativa per riconoscere legalmente la “parentela elettiva“, che è stata concordata dalla coalizione tra socialdemocratici, verdi e liberali.

Comunità di responsabilità

coinquiline
Due coinquiline che scelgono di dividere una casa insieme. anche questa è famiglia

Certo il nome della nuova forma legale sembra un po’ un incantesimo: Verantwortungsgemeinschaft ovvero “comunità di responsabilità“. Ma in sostanza si basa sull’idea che i legami affettivi non debbano per forza essere ereditati, alla nascita, con il sangue, bensì si possano scegliere. E non si parla d’amore di coppia, ma di relazioni che si stringono nel corso del tempo con persone vicine, che possono essere i coinquilini durante l’università o i colleghi di lavoro, conoscenti e amici storici. Il mutuo sostegno, la condivisione di momenti importanti o difficili, di progetti, di stadi della vita che possono essere più o meno lunghi, per l’esecutivo socialdemocratico Olaf Scholz diventano le chiavi per aprire alla nuova famiglia. Che dovrà “adattarsi alle diverse situazioni di vita e permettere diverse intensità di assunzione di responsabilità reciproca”.

Cos’è la famiglia

Una famiglia arcobaleno composta da due donne e due figli adottati

Sul dizionario Treccani, dopo le definizioni di famiglia che fanno riferimento ai legami di persone aventi tra loro rapporti di parentela e genealogia, si legge: famiglia è “insieme di persone aventi tra loro rapporti di affinità” e poi “insieme di persone che condividono interessi comuni“. Interesse e affinità ma, soprattutto, responsabilità: un concetto chiave per definire oggi il tipo di relazioni che si possono instaurare tra le persone. Perché, lo abbiamo ribadito più volte su Luce!, chi decide cos’è la famiglia? E cosa vuol dire essere una famiglia? I paradigmi ‘sociali’ sono cambiati, non esiste più solo un tipo di ‘famiglia’ ma ne esistono tante e tutte, ugualmente, valide. Dalle famiglie arcobaleno, ai coinquilini o coinquiline che dividono le spese dell’affitto, alle persone sole che decidono di condividere una casa e la quotidianità, per ritrovare affetti che mancano da tempo.

Gli esempi

Due vedove che hanno deciso di comprare una casa insieme

Uno dei nuovi ‘modelli’ presentato dal quotidiano Süddeutsche Zeitung tra quelli assunti come esempi dagli esponenti di governo vede due vedove ultra sessantenni che hanno deciso di abitare insieme e comprare una casa a metà, dopo che i figli, ormai adulti, si sono trasferiti lontano. Con la nuova norma, alla morte di una delle due, l’altra otterrebbe l’intera proprietà, senza dover riconoscere la cosiddetta ‘legittima‘ agli eredi di sangue e senza pagare tasse in più. Poi ci sono gli adulti single, che nel momento del bisogno magari sentono più vicini gli amici di una vita che i familiari, o un coniuge omosessuale che vuole avere pari diritti sui figli (biologici) dell’altro o le coppie arcobaleno che vogliono diventare genitori insieme. Quindi, in qualche modo, tutti coloro che vogliono, consapevolmente e reciprocamente, assumersi la responsabilità del bene altrui. E non c’entrano i sentimenti. Ma la presa di coscienza che non è (solo) il sangue a stabilire e fissare i legami, ma la scelta che ogni persona fa con coscienza.

La possibile svolta tedesca

Il nuovo governo tedesco formato dalla coalizione tra socialdemocratici, verdi e liberali

Quello che propongono i liberali tedeschi è che lo Stato, dal momento che favorisce e incoraggia il matrimonio (anche quello tra persone dello stesso sesso), promuova “anche in altre forme l’assunzione di responsabilità reciproca tra persone”. Insomma che stia al passo coi tempi e con i cambiamenti che caratterizzano la società contemporanea. Da sempre gli amici possono diventare i parenti veri, quelli percepiti come tali, quelli eletti; ma la “comunità di responsabilità” a cui fa riferimento il governo di Scholz permetterebbe ora di formalizzare gli aspetti di questi legami già esistenti che riguardano diritti, doveri e proprietà. L’esecutivo, che già nelle prime settimane di lavoro si sta distinguendo dai precedenti nell’ambito dei diritti civili, insiste sull’impronta laica da dare agli stessi. L’idea, in fondo, è semplicemente quella di passare legalmente dalle sole relazioni condizionate dalla nascita a quelle scelte. Semplice ma allo stesso tempo rivoluzionaria, un nuovo modo di pensare e riconoscere gli affetti, liberi da condizionamenti ‘genealogici’ o clericali o ‘formali’. Familiare è chi scelgo che lo sia. E chissà che questa idea non passi anche per l’Italia: sarebbe la vera svolta per dare una scossa ad un’idea antiquata, obsoleta e oggi discriminante di cosa sia la ‘vera’ famiglia.

Potrebbe interessarti anche

L'onorevole Elena Bonetti
Economia

“Parità che genera”: le imprese inclusive fatturano il 23% in più

22 Marzo 2023
Il progetto “Mamma segreta” è nato nel 1999
Attualità

Mamma segreta, nuove procedure per partorire in anonimato

17 Marzo 2023
CoorDown lancia la campagna "Ridiculous excuses not to be inclusive" per la giornata mondiale sulla sindrome di Down
Attualità

Giornata sindrome di Down: le scuse ridicole per non includere

21 Marzo 2023

Instagram

  • Sono tre, per il momento, gli istituti superiori che si sono candidati ad accogliere Nina Rosa Sorrentino, la studentessa disabile di 19 anni che non può sostenere la maturità al liceo Sabin di Bologna (indirizzo Scienze umane) e che i genitori hanno per questo motivo ritirato da scuola.

La storia è nota: la studentessa ha cominciato il suo percorso di studi nel liceo di via Matteotti seguendo il programma differenziato. Già al terzo anno i genitori avevano chiesto di passare al programma degli obiettivi minimi che si può concludere con l’Esame di Stato, mentre quello differenziato ha solo la "certificazione delle competenze".

Il Consiglio di classe aveva respinto la richiesta della famiglia, anche perché passare agli obiettivi minimi avrebbe implicato esami integrativi. Da qui la decisione della famiglia, avvenuta giusto una settimana fa, di ritirare Nina da scuola – esattamente un giorno prima che i giorni di frequenza potessero essere tali da farle comunque ottenere la "certificazione delle competenze" – in modo tale che possa provare a sostenere la Maturità in un altro istituto del capoluogo emiliano.

Sulla storia di Nina, ieri, è tornata anche la ministra per la Disabilità, Alessandra Locatelli, che alla Camera ha risposto, durante il question time, a una domanda sulle iniziative volte a garantire l’inclusione sociale e lavorativa delle persone con sindrome di Down presentata dal capogruppo di FdI, Tommaso Foti.

"C’è ancora un po’ di strada da fare se una ragazza con la sindrome di Down non viene ammessa all’esame di maturità – ha detto la ministra –. Se non si è stati in grado di usare tutte le strategie possibili e l’accomodamento ragionevole, come previsto dalla Convenzione Onu per i diritti delle persone disabili che in Italia è legge; se non si è stati in grado di valorizzare i punti di forza dei ragazzi che non chiedono di essere promossi automaticamente ma di avere un’occasione e un’opportunità."

#lucenews #lucelanazione #ninasorentino #disabilityinclusion #bologna
  • “Ho fatto la storia”. Con queste parole Alex Roca Campillo ha postato sul suo account Twitter il video degli ultimi, emozionanti, metri della maratona di Barcellona.

Ed effettivamente un record Alex l’ha scritto: è la prima persona al mondo con una disabilità al 76 per cento a riuscire a percorrere la distanza di 42 km e 195 metri.
Alex ha concluso la sua gara in 5 ore 50 minuti e 51 secondi, ma il cronometro in questa situazione è passato decisamente in secondo piano. “tutto questo è stato possibile grazie alle mia squadra. Grazie a tutti quelli che dal bordo della strada mi hanno spinto fino al traguardo. Non ho parole”.

#lucenews #alexrocacampillo #maratonadibarcellona #barcellona
  • In Uganda dirsi gay potrà costare l’ergastolo. Il Parlamento dell’Uganda ha appena approvato una legge che propone nuove e severe sanzioni per le relazioni tra persone dello stesso sesso. Al termine di una sessione molto movimentata e caotica, la speaker del Parlamento Annet Anita Among, dopo il voto finale ha detto: “È stata approvata a tempo record”. La legge, che passa ora nelle mani del presidente Yoweri Museveni, che potrà scegliere se porre il veto o firmarla, propone nuove e molto dure sanzioni per le relazioni omosessuali in un Paese in cui l’omosessualità è già illegale.

La versione finale non è ancora stata pubblicata ufficialmente, ma gli elementi discussi in Parlamento includono che una persona condannata per adescamento o traffico di bambini allo scopo di coinvolgerli in attività omosessuali, rischia l’ergastolo; individui o istituzioni che sostengono o finanziano attività o organizzazioni per i diritti Lgbt, oppure pubblicano, trasmettono e distribuiscono materiale mediatico e testuale a favore degli omosessuali, rischiano di essere perseguiti e incarcerati. 

“Questa proposta di legge – ha detto Asuman Basalirwa, membro del Parlamento che l’ha presentata – è stata concepita per proteggere la nostra cultura, i valori legali, religiosi e familiari tradizionali degli ugandesi e gli atti che possono promuovere la promiscuità sessuale in questo Paese”. Il parlamentare ha poi aggiunto: “Mira anche a proteggere i nostri bambini e giovani che sono resi vulnerabili agli abusi sessuali attraverso l’omosessualità e gli atti correlati”.

Secondo la legge amici, familiari e membri della comunità avrebbero il dovere di denunciare alle autorità le persone omosessuali. Nello stesso disegno di legge, tra l’altro, si introduce la pena di morte per chi abusa dei bambini o delle persone vulnerabili. 

#lucenews #lucelanazione #uganda #lgbtrights
  • Un’altra pagina di storia del calcio femminile è stata scritta. Non tanto per il risultato della partita ma per il record di spettatori presenti. All’Olimpico di Roma andava in scena il match di andata dei quarti di finale di Champions League tra Roma e Barcellona quando si è stabilito un nuovo record: sono state 39.454 infatti le persone che hanno incoraggiato le ragazze fin dal primo minuto superando il precedente di 39.027 stabilito in Juventus-Fiorentina del 24 marzo 2019.

Era l’andata dei quarti di finale che la Roma ha raggiunto alla sua prima partecipazione alla Champions League, ottenuta grazie al secondo posto nell’ultimo campionato. Il Barcellona, campione di Spagna e d’Europa due anni fa, era favorito e in campo lo ha dimostrato, soprattutto nel primo tempo, riuscendo a vincere 1-0. La squadra di casa è stata tenuta a galla dalle parate di Ceasar, migliore in campo, ma ha provato a impensierire la corazzata spagnola nella ripresa dove più a volte ha sfiorato la rete con le conclusioni di Haavi, Giacinti e Giugliano, il primo “numero 10” a giocare all’Olimpico per la Roma dopo il ritiro di Francesco Totti.

✍ Edoardo Martini

#lucenews #lucelanazione #calciofemminile #championsleague
Vi è mai capitato di dire o sentir dire: "Gli amici sono la famiglia che ci scegliamo?". Bene in Germania questa frase diventerà realtà, con quella che il ministro della Giustizia tedesco Buschmann definisce "la più grande riforma del diritto di famiglia degli ultimi decenni". C'è una zia che non sopportate per le sue maldicenze? O il nonno che non ha ancora superato l'idea che Germania est e ovest siano state riunite? Il pranzo di Natale coi parenti ogni anno è una tortura? Perché, allora non sceglierseli, i familiari? Il Governo tedesco ha presentato una modifica legislativa per riconoscere legalmente la "parentela elettiva", che è stata concordata dalla coalizione tra socialdemocratici, verdi e liberali.

Comunità di responsabilità

coinquiline
Due coinquiline che scelgono di dividere una casa insieme. anche questa è famiglia
Certo il nome della nuova forma legale sembra un po' un incantesimo: Verantwortungsgemeinschaft ovvero "comunità di responsabilità". Ma in sostanza si basa sull'idea che i legami affettivi non debbano per forza essere ereditati, alla nascita, con il sangue, bensì si possano scegliere. E non si parla d'amore di coppia, ma di relazioni che si stringono nel corso del tempo con persone vicine, che possono essere i coinquilini durante l'università o i colleghi di lavoro, conoscenti e amici storici. Il mutuo sostegno, la condivisione di momenti importanti o difficili, di progetti, di stadi della vita che possono essere più o meno lunghi, per l'esecutivo socialdemocratico Olaf Scholz diventano le chiavi per aprire alla nuova famiglia. Che dovrà "adattarsi alle diverse situazioni di vita e permettere diverse intensità di assunzione di responsabilità reciproca".

Cos'è la famiglia

Una famiglia arcobaleno composta da due donne e due figli adottati
Sul dizionario Treccani, dopo le definizioni di famiglia che fanno riferimento ai legami di persone aventi tra loro rapporti di parentela e genealogia, si legge: famiglia è "insieme di persone aventi tra loro rapporti di affinità" e poi "insieme di persone che condividono interessi comuni". Interesse e affinità ma, soprattutto, responsabilità: un concetto chiave per definire oggi il tipo di relazioni che si possono instaurare tra le persone. Perché, lo abbiamo ribadito più volte su Luce!, chi decide cos'è la famiglia? E cosa vuol dire essere una famiglia? I paradigmi 'sociali' sono cambiati, non esiste più solo un tipo di 'famiglia' ma ne esistono tante e tutte, ugualmente, valide. Dalle famiglie arcobaleno, ai coinquilini o coinquiline che dividono le spese dell'affitto, alle persone sole che decidono di condividere una casa e la quotidianità, per ritrovare affetti che mancano da tempo.

Gli esempi

Due vedove che hanno deciso di comprare una casa insieme
Uno dei nuovi 'modelli' presentato dal quotidiano Süddeutsche Zeitung tra quelli assunti come esempi dagli esponenti di governo vede due vedove ultra sessantenni che hanno deciso di abitare insieme e comprare una casa a metà, dopo che i figli, ormai adulti, si sono trasferiti lontano. Con la nuova norma, alla morte di una delle due, l’altra otterrebbe l’intera proprietà, senza dover riconoscere la cosiddetta 'legittima' agli eredi di sangue e senza pagare tasse in più. Poi ci sono gli adulti single, che nel momento del bisogno magari sentono più vicini gli amici di una vita che i familiari, o un coniuge omosessuale che vuole avere pari diritti sui figli (biologici) dell'altro o le coppie arcobaleno che vogliono diventare genitori insieme. Quindi, in qualche modo, tutti coloro che vogliono, consapevolmente e reciprocamente, assumersi la responsabilità del bene altrui. E non c'entrano i sentimenti. Ma la presa di coscienza che non è (solo) il sangue a stabilire e fissare i legami, ma la scelta che ogni persona fa con coscienza.

La possibile svolta tedesca

Il nuovo governo tedesco formato dalla coalizione tra socialdemocratici, verdi e liberali
Quello che propongono i liberali tedeschi è che lo Stato, dal momento che favorisce e incoraggia il matrimonio (anche quello tra persone dello stesso sesso), promuova "anche in altre forme l’assunzione di responsabilità reciproca tra persone". Insomma che stia al passo coi tempi e con i cambiamenti che caratterizzano la società contemporanea. Da sempre gli amici possono diventare i parenti veri, quelli percepiti come tali, quelli eletti; ma la "comunità di responsabilità" a cui fa riferimento il governo di Scholz permetterebbe ora di formalizzare gli aspetti di questi legami già esistenti che riguardano diritti, doveri e proprietà. L'esecutivo, che già nelle prime settimane di lavoro si sta distinguendo dai precedenti nell'ambito dei diritti civili, insiste sull'impronta laica da dare agli stessi. L’idea, in fondo, è semplicemente quella di passare legalmente dalle sole relazioni condizionate dalla nascita a quelle scelte. Semplice ma allo stesso tempo rivoluzionaria, un nuovo modo di pensare e riconoscere gli affetti, liberi da condizionamenti 'genealogici' o clericali o 'formali'. Familiare è chi scelgo che lo sia. E chissà che questa idea non passi anche per l'Italia: sarebbe la vera svolta per dare una scossa ad un'idea antiquata, obsoleta e oggi discriminante di cosa sia la 'vera' famiglia.
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • Cos’è Luce!
  • Redazione
  • Board
  • Contattaci
  • 8 marzo

Robin Srl
Società soggetta a direzione e coordinamento di Monrif
Dati societariISSNPrivacyImpostazioni privacy

Copyright© 2023 - P.Iva 12741650159

CATEGORIE
  • Contatti
  • Lavora con noi
  • Concorsi
ABBONAMENTI
  • Digitale
  • Cartaceo
  • Offerte promozionali
PUBBLICITÀ
  • Speed ADV
  • Network
  • Annunci
  • Aste E Gare
  • Codici Sconto