“Il messaggio di De Luca è che le donne si possono insultare”. Meloni tira fuori la questione femminile e la usa contro Schlein

In un’intervista al Corriere la premier parla del suo gesto nei confronti del governatore della Campania: “Mi sono difesa”. Poi non perde l’occasione per punzecchiare la leader dell’opposizione: “Mi aspettavo una parola delle femministe, ma Schlein non mi ha difeso”

di TERESA SCARCELLA -
30 maggio 2024

La politica non è elegante da un pezzo. Difficile per chi come me, nata negli anni ‘90, ricordare l’ultima volta che i toni sono rimasti su un certo livello. Dalle istituzioni ci si aspetta altro – è stato detto in questi giorni rispetto al simpatico siparietto Meloni/De Luca – è vero. Anche se non proprio tutti si aspettano altro. Anzi è evidente che, purtroppo, questo linguaggio politico piace a una bella fetta dell’elettorato. 

Premesso questo, però, entriamo a gamba tesa nel dibattito per dire che, sentire De Luca giudicare e disquisire sulla “raffinatezza” della premier, è curioso, è divertente. Lui, che in piena pandemia voleva mandare i carabinieri con il “lanciafiamme alle feste di laurea” (giusto per dirne una); sempre lui che, in un video rubato e pubblicato a febbraio scorso, aveva dato della str*** presumibilmente alla premier. Poi qualche giorno fa, a Caivano, la risposta a tono di Meloni. 

Per molti dell’opposizione a fare la differenza sarebbe il contesto: da una parte una chiacchierata privata, in un salottino di Montecitorio (mica al bar), tra collaboratori; dall’altra un evento pubblico con tanto di telecamere.

Ma questo distinguo convince poco. Di oggettivo c’è che il primo non era consapevole di essere ripreso, la seconda lo era eccome. E poi ancora: il primo episodio era un attacco, il secondo era una difesa.

“Io sono stata insultata e banalmente mi sono difesa” ha spiegato Meloni intervistata dal Corriere. Fin qui, come darle torto. Poi però la premier, che non pecca certo di astuzia, estrae il coniglio dal cilindro e non perde occasione per far notare che Schlein (che spesso parla di rispetto per le donne etc..) non è intervenuta a difenderla all’epoca, ma a commentarla oggi si. “Mi dispiace che abbia perso un’altra occasione per dimostrare che può essere il cambiamento che aveva promesso – dice Meloni sempre al Corriere – quello che è successo ieri ha a che fare con la questione femminile: De Luca non ha mai usato quella parola con nessun altro, il messaggio è che le donne si possono insultare perché sono deboli. No, non siamo deboli. I bulli sono deboli. E’ finito il tempo in cui le donne devono subire e mi aspetto su questo di sentire anche una parola delle femministe”. 

Non si sa se Meloni lo pensi realmente. Se creda veramente che quanto accaduto con De Luca sia una “questione femminile”. Ci permettiamo di avere un dubbio. Di certo c’è che con un notevole colpo di dialettica è riuscita a utilizzare contro l’opposizione le sue stesse armi, smascherando un femminismo politico a intermittenza, più partitico che ideologico, che di certo non fa bene alla sinistra, ma soprattutto non piace e non fa bene al femminismo attivo e non fa bene alla causa.