Doha Zaghi, la candidata che nessuno vuole: dopo il no a Como, viene respinta (e poi riammessa) a San Bartolomeo Val Cavargna

di REMY MORANDI -
20 maggio 2022
doha zaghi

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Quella di Doha Zaghi è un'odissea. La giovane di 31 anni, "mistress" come lei stessa si definisce sui social, dopo aver ricevuto l'alt di Carlo Calenda per aver tentato di correre come consigliera comunale alle elezioni amministrative di Como, ci ha riprovato. Lady Demonique, questo il suo nome d'arte, ha cercato di candidarsi a sindaco di San Bartolomeo Val Cavargna, un piccolo comune da 900 abitanti in provincia di Como. Ma anche qui è arrivato il no della commissione elettorale e la sua candidatura sembrava essere caduta per sempre. Ma Doha Zaghi non si è persa d'animo e ha quindi fatto ricorso al Tar di Milano, che l'ha riammessa. Alla fine dunque, la 31enne potrà candidarsi a sindaco del comune comaso di San Bartolomeo Val Cavargna per il partito Gay per i diritti Lgbt+, Solidale, Ambientalita e Liberale. "Ora si rischia di dovermi chiamare Signora Sindaca - esulta Doha Zaghi su Facebook -. Quando il gioco si fa duro, le Mistress cominciano a giocare!".

Doha Zaghi, 31 anni, ci riprova: dopo il no alle amministrative di Como, si candida a sindaco di San Bartolomeo Val Cavargna (Foto / Facebook / Doha Zaghi)

La candidatura di Doha Zaghi a sindaco di San Bartolomeo Val Cavargna era stata bocciata dalla commissione elettorale, perché la candidata, avendo il Comune meno di 1000 abitanti, si era presentata senza allegare alcuna firma, ma la norma in vigore fa riferimento al censimento 2011, quando il Comune aveva più di 1.000 abitanti. "In seguito al ricorso che ha avuto un esito positivo per noi, potrò finalmente fare politica in maniera attiva e dedicarmi alla campagna elettorale a San Bartolomeo Val Cavargna", dichiara la candidata sindaca Doha Zaghi. "Finalmente questo accanimento nei miei confronti ha avuto uno stop, una fine che ci auguriamo possa essere definitiva; ora l'unica cosa a cui voglio dedicarmi è la realizzazione di un progetto legato all'ambiente, all'energia e alle persone di questo paese immerso nel verde. Ringrazio tutte le persone che mi hanno contattata da San Bartolomeo e che son rimasti con me con il fiato sospeso in attesa dell'esito. Ora pensiamo al futuro e lasciamoci le polemiche alle spalle e pensiamo alle azioni". Fabrizio Marrazzo, portavoce del Partito Gay, si è congratulato con Doha Zaghi, plaudendo per la decisione del Tar di Milano: "Oggi giustizia è stata fatta con la riammissione della lista da parte del Tar di Milano con sentenza 1163/2022. Una sentenza storica quella dei giudici della Terza Sezione del Tar di Milano (...). Questa sentenza fornisce un chiarimento rispetto agli errori commessi dal ministero e dalle commissioni elettorali, che dovrebbero favorire il più possibile le candidature per garantire la democrazia e non appigliarsi ad ogni formalismo per escludere i candidati". "Mi auguro - ha aggiunto Andrea Grassi, coordinatore del Partito Gay Lgbt+ in Lombardia - che l'ufficio elettorale del Comune e il sindaco si scusino per l'errore commesso che spero sia dovuto solo per mancanza di conoscenza delle variazioni normative, anche se li avevamo avvertiti".

Doha Zaghi, 31 anni, insieme al segretario di Azione Carlo Calenda, 49 anni (Foto / Facebook / Doha Zaghi)

Doha Zaghi, chi è la "mistress" candidata sindaca di San Bartolomeo Val Cavargna

Doha Zaghi, nata a Carpi e di origini arabe, era salita alla ribalta a inizio maggio dopo aver ricevuto il no del leader di Azione Carlo Calenda alla sua candidatura alle elezioni amministrative di Como. "Ragazzi, scherzi a parte, come ovvio non conoscevo i trascorsi della signora in questione. Se si trattasse di fatti privati nulla questio, ma direi che non ci sono i presupposti perché sia una candidata di Azione", aveva scritto Carlo Calenda su Twitter. Per "trascorsi" il leader di Azione intendeva la professione di Lady Demonique, sulla quale lei stessa non ha mai fatto mistero: su Facebook si definisce "performer fetishfetish model". E dunque proprio la sua professione di mistress e dominatrice avrebbe determinato il no alla sua carriera politica a Como. "Non mi sarei mai aspettata che dal Partito arrivasse l'indicazione di sopprimermi politicamente. Accetto la decisione di Calenda e ne prendo atto perché tanto non cambierà mai idea, ma voglio precisare che non sono solo una mistress o una 'scappata di casa' e l'ho dimostrato", ha spiegato Doha Zaghi. La 31enne che ama definirsi "dominatrice" e non "pornostar" ha raccontato che la sua lista a Como sapeva tutto: "Anche il Partito sapeva tutto, ma probabilmente a livello nazionale le informazioni su di me sono arrivate attraverso la stampa e ingigantite per alcune foto osé che avevo pubblicato sui miei social. Ma perché allora nello statuto del Partito non hanno mai specificato che non possono partecipare alla vita politica le persone che hanno avuto o hanno a che fare con il mondo dell'erotico?". "Non mi pento della mia vita", ha sottolineato ancora all'Adnkronos Doha Zaghi. "Non lascerei il mio lavoro per la politica. Io sono così, a me piace la dominazione e non vedo una vita senza questo aspetto qui. Sono ormai sei anni che produco video, ho avuto fidanzati e per loro non è mai stato un problema. Potrei fare entrambe le cose, ma non rinuncerei al mio lavoro".