La presidente della Georgia, Salome Zurabishvili, si è rifiutata di firmare una controversa legge che secondo i gruppi per i diritti finirebbe per essere restrittiva dei diritti delle persone LGBTQ. Il partito al governo 'Sogno Georgiano' ha approvato la legge sui "valori della famiglia" il mese scorso in un voto boicottato dall'opposizione e che ha alimentato le tensioni in vista delle elezioni parlamentari del 26 ottobre. "La presidente Zurabishvili, senza porre il veto, ha rifiutato di firmare la legge che è tornata in parlamento", ha detto all'AFP la portavoce della presidenza Marika Bochoidze.
La misura rispecchia la legislazione utilizzata in Russia per limitare i diritti LGBTQ e "riguarda la limitazione, nelle istituzioni educative e nelle trasmissioni televisive, della propaganda delle relazioni omosessuali e dell'incesto". Vieterebbe la transizione di genere, l'adozione da parte di persone gay e transgender e annullerebbe i matrimoni omosessuali celebrati all'estero. I gruppi per i diritti umani hanno anche criticato il linguaggio che mette le relazioni omosessuali sullo stesso piano dell'incesto. Papuashvili ha affermato che le misure mirano a "rafforzare i meccanismi per la protezione dei minori e i valori familiari basati sull'unione di una donna e un uomo". Zurabishvili, che detiene poteri limitati nel sistema politico del Paese, è sempre più in conflitto con il partito di governo.
Questo disegno di legge è arrivato dopo la recente adozione da parte di Tbilisi di una legge anti-ONG "sull'influenza straniera", che ha innescato settimane di proteste antigovernative di massa e condanne occidentali. Bruxelles ha ripetutamente avvertito che la Georgia si sta allontanando dalla sua dichiarata ambizione di entrare nell'UE con leggi che vanno contro i valori europei.
Il mese scorso ha affermato che il disegno di legge proposto "mina i diritti fondamentali dei georgiani e rischia di stigmatizzare ulteriormente e discriminare parte della popolazione". L'adozione di queste misure avrebbe "importanti ripercussioni" sul percorso di integrazione europea di Tbilisi, che spera di entrare nell'Unione, e "metterebbe ulteriormente a dura prova le relazioni tra UE e Georgia".