L'ex bambino soldato: “I minori in Sudan sono in pericolo, non abbandoniamoli”

Ismail Beah, arruolato a 12 anni, oggi è ambasciatore Unicef e invita la comunità internazionale a fare di più per aiutare i bambini coinvolti nel terribile conflitto civile che ha ha causato decine di migliaia di morti e quasi 11 milioni di sfollati

di Redazione Luce!
6 dicembre 2024
Ismail Beah

Ismail Beah

Ha vissuto sulla propria pelle l’orrore della guerra, affrontata con le armi in mano, piccolissimo. Arruolato a soli 13 anni, per partecipare al conflitto nel suo paese d’origine, la Sierra Leone, Ismail Beah, viene soccorso dall’Unicef e raggiunge gli Stati Uniti nel 1998, scoprendo che un futuro diverso era possibile. 

“Non abbandoniamo i bambini in Sudan”

Oggi ha 44 anni e l’ex bambino-soldato, oggi ambasciatore di buona volontà per l'Unicef, ha esortato la comunità internazionale a “fare di più" per aiutare i bambini devastati dalla brutale guerra civile in Sudan. “Non possiamo abbandonarli a loro stessi”, ha dichiarato ad Afp da Nairobi Beah, che fu reclutato in una milizia della Sierra Leone quando non era ancora nemmeno adolescente. Dall'aprile 2023, il conflitto tra l'esercito sudanese e le forze paramilitari di sostegno rapido (Rsf) ha causato decine di migliaia di morti e quasi 11 milioni di sfollati, tra cui 5 milioni di bambini.

All'inizio di quest'anno le Nazioni Unite hanno avvertito che “un'intera generazione potrebbe essere distrutta”, con milioni di persone che devono affrontare malattie e malnutrizione.

Chi è Ismail Beah

Lo scrittore sierraleonese, dopo l’infanzia travagliata e segnata dalla guerra, negli Usa ha svolto gli studi superiori alla United Nations International School di New York, laureandosi poi nel 2004 in Scienze Politiche all'Oberling College.

Membro del Comitato consultivo della Divisione Diritti dei Bambini di Human Rights Watch, più volte speaker alle Nazioni Unite, al Council on Foreign Relations e al Center for Emerging Threats and Opportunities. Vive a New York.

Beah ha scritto il libro autobiografico “Memorie di un soldato bambino” dove racconta la sua terribile esperienza nella Sierra Leone degli anni Ottanta e Novanta. Nel testo racconta la sua terribile vita aggravata dalla perdita della famiglia, senza tralasciare le parti violente e sanguinose delle battaglie combattute quando era un giovane soldato dell'esercito regolare della Sierra Leone. È ambasciatore dell'Unicef.