Ius Scholae: 48mila bambini in attesa del diritto alla cittadinanza

L'incidenza di stranieri sugli alunni della scuola primaria varia dal massimo del 23,2% dell'Emilia-Romagna al minimo del 3,2% della Sardegna. Svimez: “Rappresenta un atto necessario di uguaglianza sociale”

10 settembre 2024
Lo ius scholae si tratta di una norma contenuta nel testo base per la riforma della cittadinanza, che consentirebbe ai minori figli di migranti di ottenere la cittadinanza italiana dopo aver frequentato almeno cinque anni di scuola (ANSA)

Lo ius scholae consentirebbe ai minori figli di migranti di ottenere la cittadinanza italiana dopo aver frequentato almeno cinque anni di scuola (ANSA)

Dei 315.906 minori stranieri che frequentano la scuola primaria, 4 su 5 provengono da un Paese extra Ue e circa il 70% è nato in Italia. Con l’approvazione dello Ius Scholae, 48mila bambini potrebbero acquisire il diritto alla cittadinanza italiana. Questo è quanto emerge da uno studio della Svimez, l'Associazione per lo sviluppo dell'industria nel Mezzogiorno, su dati del ministero dell'Istruzione e del Merito e Istat.

"La maggiore concentrazione si trova nelle aree del Nord Italia – si legge nell'analisi pubblicata su Informazioni Svimez – più attrattive in termini di opportunità occupazionali e retributive per i genitori ma anche di accessibilità e qualità dei diritti essenziali per le famiglie. L'incidenza di stranieri sugli alunni della scuola primaria varia dal massimo del 23,2% dell'Emilia-Romagna al minimo del 3,2% della Sardegna. Tra le prime due regioni per numero assoluto di alunni della primaria, Lombardia e Campania, la differenza è di circa 17 punti percentuali: 22% contro il 4,5%".

In base a quanto emerge dallo studio, al Nord la presenza di bambini stranieri si concentra nelle città metropolitane e nelle aree a maggiore densità produttiva. Mentre, in tutto il Mezzogiorno il dato cala in media a 5 bambini stranieri su 100 alunni, fanno eccezione alcuni comuni dell'entroterra calabrese e della provincia siciliana di Ragusa.

Inoltre, la Svimez stima che con l’approvazione dello Ius Scholae circa 48mila bambini della scuola elementare potrebbero acquisire il diritto alla cittadinanza italiana: oltre 1 su 4 risiede in Lombardia, il 12,8% in Emilia-Romagna, l'11,6% in Veneto e solo il 12,5% in tutto il Sud (dove è presente il 35,3% degli alunni della primaria).

Per il direttore generale della Svimez, Luca Bianchi: "Lo Ius Scholae rappresenta un atto necessario di uguaglianza sociale nei confronti di bambini e ragazzi ai quali non è riconosciuto lo status giuridico di cittadini italiani pur condividendone cultura, educazione e appartenenza. La riforma è anche un'opportunità concreta per costruire una società più inclusiva e coesa, che investe sull'accoglienza per il futuro del Paese”.