Meloni: "Maternità e carriera non sono nemiche. Si può fare". Se solo fosse vero...

La premier Meloni, parlando di maternità e lavoro, dice cose giuste e sacrosante. Peccato che porti ad esempio due donne potenti, con opportunità che solo in poche hanno, e che i numeri dicano il contrario

di CHIARA CARAVELLI -
5 gennaio 2024
CONFERENZA STAMPA DELLA PREMIER MELONI

CONFERENZA STAMPA DELLA PREMIER MELONI

La premier Giorgia Meloni, nella conferenza stampa di fine anno alla Camera, è tornata a parlare di maternità. "Massima aspirazione? Non so dirle se la parola aspirazione sia giusta, ma posso dire che da presidente del Consiglio, sono la donna considerata fra le più affermate in Italia. Se mi si chiedesse cosa scegliere fra il ruolo di premier e mia figlia Ginevra non avrei dubbi, come qualsiasi altra madre, perché la maternità dà qualcosa che nient'altro può regalare. Se questo è il concetto lo condivido. Non condivido che il traguardo della maternità possa toglierti opportunità". Nelle scorse settimane avevano fatto molto discutere le parole della senatrice di Fratelli d’Italia, Lavinia Mennuni, che chiamata a intervenire sul tema aveva detto: "Dobbiamo aiutare le istituzioni, il Vaticano, le associazioni a far sì che la maternità torni a diventare di nuovo ‘cool’. Dobbiamo far sì che le ragazze di 18 anni, di 20 anni, vogliano sposarsi e vogliano mettere su una famiglia. Dobbiamo ricordare alle nostre figlie che la loro prima aspirazione deve essere quella di essere mamma".

Carriera e maternità, Meloni: "Si può fare"

La premier, rispondendo alle domande dei giornalisti, ha poi introdotto anche il discorso della conciliazione tra l’essere madri e la carriera lavorativa, ribadendo il concetto della necessità di un contesto sociale che possa mettere la donna nella condizione di realizzarsi sia come mamma che dal punto di vista lavorativo. Per farlo, ha scelto un esempio, anzi due, che lascia qualche perplessità. Meloni, infatti, ha citato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola: "Il modello – ha detto – non sono io, Ursula von der Leyen ha 7 figli, Roberta Metsola, ne ha 4: si può fare. Il messaggio che va dato è che non c'è bisogno di rinunciare a una cosa per un'altra, fai le tue scelte. Quello che dobbiamo fare noi è costruire gli strumenti per consentirlo, non è un caso che ci siamo occupati prevalentemente sulle madri lavoratrici e in generale sui genitori" dal congedo agli asili nido alla decontribuzione. "Io voglio smontare – continua la premier – il racconto che se metti al mondo un bambino ti precludi altre strade. È vero che le donne sono ancora troppo discriminate per essere potenziali madri o madri, non accetterò mai l'idea che la maternità sia nemica di altre possibilità".

Non tutte sono von der Leyen e Metsola

Citare due donne che hanno una carriera senza dubbio molto importante e al contempo hanno messo su famiglia, non è sbagliato. Se non fosse che von der Leyen e Metsola vivano sicuramente in condizioni diverse rispetto alla maggior parte della popolazione femminile e questo è un fattore che non può non essere considerato se si parla di mettere le donne nelle condizioni di fare figli. Nel nostro Paese mancano le politiche, manca un progetto sulla parità di genere, mancano gli aiuti. È inutile continuare con la favola che ‘si può fare’ quando in realtà sappiamo perfettamente che non è così. Se guardiamo al tasso di occupazione femminile, l’Italia è al di sotto della media europea. Il nostro sistema lavorativo non supporta le esigenze delle donne che decidono di avere dei figli, motivo per cui una su cinque decide di abbandonare il lavoro dopo essere diventata mamma. Ma se a parole la premier Meloni sembra voler supportare l’idea del ‘se siamo madri possiamo anche realizzarci sul lavoro’, nei fatti sta facendo poco o niente per far sì che questo accada. Basti pensare che nell’ultima legge di bilancio, le politiche per la natalità sono pressoché assenti, così come i congedi di paternità e gli aiuti solo se una donna ha più di due figli. Perché, citando la stessa Meloni, "una donna che mette al mondo almeno due bambini ha già offerto al Paese un grande contributo". La strada è ancora lunga, non solo dal punto di vista politico, ma soprattutto da quello culturale.