Sanna Marin, dall'ingresso della Finlandia nella NATO alle dimissioni

L'ex premier finlandese, dopo l'ultima tornata elettorale, ha rassegnato le dimissioni da leader dei Socialdemocratici

di MARCO PILI
5 aprile 2023

sanna-marin

Sanna Marin si è dimessa oggi, mercoledì 5 aprile, da leader dei Socialdemocratici. La giovane 37enne, dal 2019 Primo ministro più giovane al mondo al momento della sua elezione, ha lasciato la guida del partito dopo la sconfitta alle elezioni nazionali del 3 aprile. A conquistare la guida del governo sono stati i conservatori di Coalizione Nazionale e i nazional-populisti Finlandesi, segnando un importante cambio di passo rispetto alle politiche inclusive portate avanti dalla giovane premier. "Nessun incarico internazionale, continuerò da deputata" ha affermato Marin, la quale glissa anche su una sua eventuale candidatura alle elezioni presidenziali del 2024. "Gli ultimi anni sono stati difficili", ha aggiunto, descrivendo le numerose sfide alle quali la sua figura e l'esecutivo da lei condotto sono state sottoposte nei tre anni di governo.

Dalla presidenza del governo all'ingresso nella NATO

Sono giorni intensi per la Finlandia, interessata da profondi mutamenti politici e internazionali, che pongono la figura di Sanna Marin al centro dell'attenzione. Fin dalla sua elezione nel 2019 a capo del governo finlandese, la giovane premier ha dovuto affrontare numerose sfide. La sua figura, le sue idee in tema di diritti civili e l'operato del suo esecutivo sono stati più volte attaccati dalle opposizioni e dalla stampa.
Sanna Marin Finlandia

Sanna Marin, ex primo ministro finlandese, durante una conferenza

Nonostante la sconfitta elettorale, l'ex leader dei Socialdemocratici rimane molto popolare grazie alla gestione della pandemia, all'avvicinamento della nazione alla NATO ed al fermo supporto all'Ucraina, tutte posizioni condivise dalla maggior parte della popolazione. Proprio l'ingresso nell'Alleanza Atlantica, uno dei principali successi politici da lei condotti, è stato ufficializzato in uno dei momenti più concitati della sua presidenza.

Le elezioni ed il cambio di rotta nazionale

Con la vittoria dei partiti di destra e di estrema destra alla recente tornata elettorale, spetta a Petteri Orpu, leader del partito di maggioranza, il compito di formare un nuovo governo di coalizione. Il futuro Primo ministro, 53 enne industriale di estrazione borghese, deve adesso rivolgersi ad uno dei due schieramenti che hanno raccolto meno voti di Coalizione Nazionale per poter formare il nuovo esecutivo. Le differenze con l'ex partito di Sanna Marin, fortemente criticato in merito alla gestione economica da lei impostata, non sono meno importanti di quelle riscontrabili con l'estrema destra dei Finlandesi, partito fortemente critico nei confronti dell'immigrazione, alla quale Orpu si è invece dichiarato favorevole.

Chi è Sanna Marin, la Millennial attenta ai diritti civili

Sanna Marin elezioni

Sanna Marin all'Helsinki Pride del 2022

Nata nel 1985 ad Helsinki, capitale della Finlandia, ha subito da piccola la separazione dei genitori a causa dell'alcolismo del padre. La madre, dopo questo evento, ha avviato una relazione con un'altra donna. Sanna Marin, dunque, è cresciuta in una famiglia omogenitoriale dalle condizioni economiche modeste, lavorando come commessa per permettersi gli studi. La sua ascesa politica, iniziata nel 2012 a livello comunale, si è poi evoluta nella carica di Deputata e successivamente di Ministro dei trasporti in pochi anni. Dal 2019, la giovane protagonista della vita politica finlandese ha assunto la carica di Primo ministro, stabilendo nuovi record di precocità nel raggiungimento di importanti incarichi politici. Durante il suo mandato, che terminerà ufficialmente al momento del giuramento del nuovo governo, la sua nazione si è classificata per cinque anni consecutivi come Paese più felice al mondo. In questi anni, l'opinione pubblica finlandese si è dimostrata particolarmente attenta alle tematiche relative ai diritti civili ed alla comunità Lgbt, in particolar modo grazie alla sensibilità provata dalla Premier stessa, più volte accusata di condurre uno stile di vita non consono alla carica ricoperta. L'avvento di un nuovo partito di destra segnerà, presumibilmente, un profondo cambio di passo in merito.