Sanna Marin si è
dimessa oggi, mercoledì 5 aprile, da leader dei Socialdemocratici. La giovane 37enne, dal 2019
Primo ministro più giovane al mondo al momento della sua elezione, ha lasciato la guida del partito dopo la
sconfitta alle elezioni nazionali del 3 aprile. A conquistare la guida del governo sono stati i conservatori di Coalizione Nazionale e i nazional-populisti Finlandesi, segnando un importante cambio di passo rispetto alle politiche inclusive portate avanti dalla giovane premier. "Nessun incarico internazionale, continuerò da deputata" ha affermato Marin, la quale glissa anche su una sua eventuale candidatura alle elezioni presidenziali del 2024. "
Gli ultimi anni sono stati difficili", ha aggiunto, descrivendo le numerose
sfide alle quali la sua figura e l'esecutivo da lei condotto sono state sottoposte nei tre anni di governo.
Dalla presidenza del governo all'ingresso nella NATO
Sono giorni intensi per la Finlandia, interessata da profondi mutamenti politici e internazionali, che pongono la figura di Sanna Marin al centro dell'attenzione. Fin dalla sua elezione nel 2019 a
capo del governo finlandese, la giovane premier ha dovuto affrontare numerose sfide. La sua figura, le sue idee in tema di
diritti civili e l'operato del suo esecutivo sono stati più volte
attaccati dalle opposizioni e dalla stampa.
Sanna Marin, ex primo ministro finlandese, durante una conferenza
Nonostante la sconfitta elettorale, l'ex leader dei Socialdemocratici rimane molto popolare grazie alla gestione della pandemia, all'avvicinamento della nazione alla NATO ed al fermo supporto all'Ucraina, tutte posizioni condivise dalla maggior parte della popolazione. Proprio l'ingresso nell'Alleanza Atlantica, uno dei principali successi politici da lei condotti, è stato ufficializzato in uno dei momenti più concitati della sua presidenza.
Le elezioni ed il cambio di rotta nazionale
Con la vittoria dei partiti di destra e di estrema destra alla recente tornata elettorale, spetta a
Petteri Orpu, leader del partito di maggioranza, il compito di formare un nuovo governo di coalizione. Il futuro Primo ministro,
53 enne industriale di estrazione borghese, deve adesso rivolgersi ad uno dei due schieramenti che hanno raccolto meno voti di Coalizione Nazionale per poter formare il
nuovo esecutivo. Le
differenze con l'ex partito di Sanna Marin, fortemente criticato in merito alla
gestione economica da lei impostata, non sono meno importanti di quelle riscontrabili con l'estrema destra dei Finlandesi, partito fortemente
critico nei confronti dell'immigrazione, alla quale Orpu si è invece dichiarato
favorevole.
Chi è Sanna Marin, la Millennial attenta ai diritti civili
Sanna Marin all'Helsinki Pride del 2022
Nata nel
1985 ad Helsinki, capitale della Finlandia, ha subito da piccola la separazione dei genitori a causa dell'alcolismo del padre. La madre, dopo questo evento, ha avviato una relazione con un'altra donna. Sanna Marin, dunque, è cresciuta in una
famiglia omogenitoriale dalle condizioni economiche modeste, lavorando come
commessa per permettersi gli studi. La sua ascesa politica, iniziata nel 2012 a livello comunale, si è poi evoluta nella carica di Deputata e successivamente di Ministro dei trasporti in pochi anni. Dal
2019, la giovane protagonista della vita politica finlandese ha assunto la carica di
Primo ministro, stabilendo nuovi record di precocità nel raggiungimento di importanti incarichi politici. Durante il suo mandato, che terminerà ufficialmente al momento del giuramento del nuovo governo, la sua nazione si è classificata per cinque anni consecutivi come
Paese più felice al mondo. In questi anni, l'opinione pubblica finlandese si è dimostrata particolarmente attenta alle tematiche relative ai
diritti civili ed alla
comunità Lgbt, in particolar modo grazie alla sensibilità provata dalla Premier stessa, più volte accusata di condurre uno
stile di vita non consono alla carica ricoperta. L'avvento di un nuovo partito di destra segnerà, presumibilmente, un
profondo cambio di passo in merito.