Il governo svizzero ha inviato al Parlamento un progetto di legge che prevede di
multare fino a mille franchi svizzeri (mille dollari) le
persone che violano il divieto nazionale di
coprirsi il volto. Il progetto di legge fa seguito al referendum dello scorso anno, in cui veniva stabilito il divieto di coprirsi il volto. La proposta, nota anche con il nome eloquente di "
divieto del burqa", era stata sostenuta dal 51,2% dei votanti, ma all'epoca era stata criticata come
islamofoba e sessista. Dopo le consultazioni, il gabinetto ha attenuato in parte la decisione, che in precedenza prevedeva di inserire il bando nel codice penale e di infliggere alle donne che trasgredivano multe fino a 10.000 franchi svizzeri (10.000 dollari).
"Vogliamo garantire la sicurezza"
"Il divieto di coprire i volti mira a
garantire la sicurezza e l'ordine pubblico. La punizione non è la priorità", si legge in un comunicato diffuso dall'esecutivo. L'iniziativa di vietare alle cittadine e cittadini di coprirsi il viso (tranne nel caso in cui indossino la mascherina contro il Covid-19) è stata lanciata dall'Egerkinger Komitee, un gruppo di cui fanno parte politici del Partito Popolare Svizzero di destra, che afferma di stare organizzando "la resistenza contro le
pretese di potere dell'Islam politico in Svizzera". Nel disegno di legge
non viene fa il nome di burqa o niqab, ma si vieta alle persone di nascondere il proprio volto in spazi pubblici come i trasporti, i ristoranti o quando si cammina per strada, specificando che occhi, naso e bocca devono essere visibili. Ad esempio, una donna musulmana può indossare l'hijab, che copre i capelli, ma non può indossare un niqab, indumento che lascia scoperti solo gli occhi, o un burqa, il velo islamico integrale che copre completamente il viso. Questi restano comunque
ammessi nei luoghi di culto. Esistono anche altre eccezioni alla legge: la copertura del viso per motivi di sicurezza, clima o salute, ovvero la possibilità di indossare mascherine per proteggersi dalla Covid-19.
"Passo indietro sulla liberalizzazione delle donne"
La
comunità musulmana ha già condannato il divieto: "Fissare i codici di abbigliamento nella Costituzione
non è una liberazione per le donne, ma un passo indietro rispetto al passato", ha dichiarato la Federazione delle organizzazioni islamiche in Svizzera, aggiungendo che i valori elvetici di neutralità, tolleranza e costruzione della pace sono stati danneggiati nel corso del dibattito. I musulmani rappresentano il
5% degli 8,6 milioni abitanti della Svizzera, la maggior parte dei quali ha radici in Turchia, Bosnia-Erzegovina e Kosovo. Secondo le stime dell'Università di Lucerna, solo circa
30 donne indossano il niqab nel Paese. La Svizzera è uno dei cinque Paesi in cui la copertura del volto è vietata, insieme alla Francia, che ha vietato l'uso del velo integrale in pubblico nel 2011, mentre Danimarca, Austria, Paesi Bassi e Bulgaria hanno divieti totali o parziali sempre nei luoghi pubblici. Amnesty International ha definito il divieto di indossare il velo "una politica pericolosa che
viola i diritti delle donne, compresa la libertà di espressione e di religione".