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Home » HP Trio » Arte terapeutica, così Anna Tartaglia aiuta le persone fragili

Arte terapeutica, così Anna Tartaglia aiuta le persone fragili

La pittrice di Camaiore ha realizzato con altre 100 donne e artiste un'opera costituita da lenzuola bianche e rosse dedicata ai pazienti oncologici di Lucca, : “I colori portano benessere a se stessi e agli altri“

Maria Nudi
15 Marzo 2023
Anna Tartaglia, camaiorese 41enne, è un’artista terapeuta

Anna Tartaglia, camaiorese 41enne, è un’artista terapeuta

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Utilizza la sua arte, la sua pittura, tavolozza e pennelli per il benessere degli altri e in particolare per il benessere e per le iniziative finalizzate alle persone più fragili, quelle che affrontano patologie che sono sfide, basti pensare ai pazienti oncologici. Anna Tartaglia camaiorese è un’artista terapeuta, lo è diventata dopo un percorso professionale ambizioso e di grande livello. Lei, 41 anni, madre di un bambino di 11 anni, ha fatto della sua passione, la pittura e il percorso artistico, una professione moderna che proietta gli orizzonti versiliesi in spazi più ampi e all’avanguardia.

La pittura di Anna Tartaglia ha come valori l’altruismo e il donarsi agli altri. Anna Tartaglia racconta la sua esperienza a Luce!

Anna Tartaglia, camaiorese 41enne, è un’artista terapeuta
Anna Tartaglia, camaiorese 41enne, è un’artista terapeuta

Quando ha scoperto la passione per l’arte?

“Ho sempre disegnato fin da quando ero bambina. Mi faceva stare bene. Poi con il trascorrere degli anni ha custodito questa passione nel cuore“.

Quando l’ha riscoperta?

“Quattro anni fa e ho avuto la conferma, durante il periodo buio e difficile del Covid, che la pittura mi faceva stare bene. E allora ho riflettuto e mi sono detta che se la pittura mi faceva stare bene potevo donare questo benessere anche agli altri. Grazie all’artista Tiziana Tacconi ho iniziato il percorso professionale. Ho frequentato l’Accademia di Carrara e poi passo dopo passo sono diventata una artista terapeuta“.

Cosa significa essere una artista terapeuta?

“Significa utilizzare l’arte, i colori, per il benessere degli altri e di se stessi. Significa volersi bene e volere bene agli altri, alle persone fragili in primis. Significa dare speranza, regalare sorrisi. Il benessere interiore“.

Anna Tartaglia, camaiorese 41enne, è un’artista terapeuta
Anna Tartaglia, camaiorese 41enne, è un’artista terapeuta

Ha scommesso su un sogno?

“Sì ho scommesso su un sogno. Un anno fa ho aperto lo studio a Camaiore. E dal primo marzo mi sono trasferita a Lido. Con il passaparola si rivolgono a me genitori, persone che vogliono stare bene: anziani, chi combatte con le patologie. La mia è una pittura figurativa, dipinti a olio su tela, scelgo colori che maggiormente sono adatti alla comunicazione del benessere, delle sensazioni positive, delle emozioni. Dipingo cieli stellati“.

Ha un colore preferito?

“Domanda delicata. Una artista terapeuta non sceglie un solo colore. In questo momento il colore del cielo è quello che rappresenta la mia pittura“.

Lei crede in Dio?

“L’arte, la pittura, sono doni spirituali“.

L’ultimo evento a cui ha partecipato come artista terapeuta?

“Si chiama Rinascita,  lì un centinaio di artisti hanno collocato a Pietrasanta nel complesso Sant’Agostino un’opera costituita da lenzuola bianche e rosse dedicata ai pazienti oncologici. Una opera che interpreta in pieno lo spirito che anima le artiste terapeute“.
A Lido di Camaiore, in provincia di Lucca, ha sede lo studio di Anna Tartaglia dove i sorrisi conquistano i benessere.

L’evento

 Un centinaio di artisti hanno collocato a Pietrasanta nel complesso Sant’Agostino una opera costituita da lenzuola bianche e rosse dedicata ai pazienti oncologici
Oltre cento donne e artiste in tutta Italia hanno collocato a Pietrasanta un’opera costituita da lenzuola bianche e rosse dedicata ai pazienti oncologici

A Lido di Camaiore, in provincia di Lucca, ha sede lo studio di Anna Tartaglia dove i sorrisi conquistano i benessere. Oltre cento donne e artiste in tutta Italia, insieme al personale sanitario e ai pazienti dell’Oncologia si sono incontrate – sotto la guida di Tiziana Tacconi, ex direttrice della Terapeutica artistica dell’Accademia di Belle Arti di Brera – per realizzare l’allestimento dell’opera condivisa dal titolo “Rinascita”.
L’opera, realizzata con grossi cordoni di lenzuola bianche con tracce di rosso, rappresenta la possibilità di rinascere da periodi di dolore e esposta a Pietrasanta, in una mostra inaugurata sabato 4 marzo.

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  • "Ora dobbiamo fare di meno, per il futuro".

Torna anche quest’anno l
  • Per una detenuta come Joy – nigeriana di 34 anni, arrestata nel 2014 per possesso di droga – uscire dal carcere significherà dover imparare a badare a se stessa. Lei che è lontana da casa e dalla famiglia, lei che non ha nessuno ad aspettarla. In carcere ha fatto il suo percorso, ha imparato tanto, ha sofferto di più. Ma ha anche conosciuto persone importanti, detenute come lei che sono diventate delle amiche. 

Mon solo. Nella Cooperativa sociale Gomito a Gomito, per esempio, ha trovato una seconda famiglia, un ambiente lavorativo che le ha offerto “opportunità che, se fossi stata fuori dal carcere, non avrei mai avuto”, come quella di imparare un mestiere e partecipare ad un percorso di riabilitazione sociale e personale verso l’indipendenza, anche economica.

Enrica Morandi, vice presidente e coordinatrice dei laboratori sartoriali del carcere di Rocco D’Amato (meglio noto ai bolognesi come “La Dozza”), si riferisce a lei chiamandola “la mia Joy”, perché dopo tanti anni di lavoro fianco a fianco ha imparato ad apprezzare questa giovane donna impegnata a ricostruire la propria vita: 

“Joy è extracomunitaria, nel nostro Paese non ha famiglia. Per lei sarà impossibile beneficiare degli sconti di pena su cui normalmente possono contare le detenute italiane, per buona condotta o per anni di reclusione maturati. Non è una questione di razzismo, è che esistono problemi logistici veri e propri, come il non sapere dove sistemare e a chi affidare queste ragazze, una volta lasciate le mura del penitenziario. Se una donna italiana ha ad attenderla qualcuno che si fa carico di ospitarla, Joy e altre come lei non hanno nessun cordone affettivo cui appigliarsi”.

L
  • Presidi psicologici, psicoterapeutici e di counselling per tutti gli studenti universitari e scolastici. Lo chiedono l’Udu, Unione degli universitari, e la Rete degli studenti medi nella proposta di legge ‘Chiedimi come sto’ consegnata a una delegazione di parlamentari nel corso di una conferenza stampa a Montecitorio.

La proposta è stata redatta secondo le conclusioni di una ricerca condotta da Spi-Cgil e Istituto Ires, che ha evidenziato come, su un campione di 50mila risposte, il 28 per cento abbia avuto esperienze di disturbi alimentari e oltre il 14 di autolesionismo.

“Nella nostra generazione è ancora forte lo stigma verso chi sta male ed è difficile chiedere aiuto - spiega Camilla Piredda, coordinatrice nazionale dell’Udu - l’interesse effettivo della politica si è palesato solo dopo il 15esimo suicidio di studenti universitari in un anno e mezzo. Ci sembra assurdo che la politica si interessi solamente dopo che si supera il limite, con persone che arrivano a scegliere di togliersi la vita.

Dall’altro lato, è positivo che negli ultimi mesi si sia deciso di chiedere a noi studenti come affrontare e come risolvere, il problema. Non è scontato e non è banale, perché siamo abituati a decenni in cui si parla di nuove generazioni senza parlare alle nuove generazioni”.

#luce #lucenews #università
  • La polemica politica riaccende i riflettori sulle madri detenute con i figli dopo la proposta di legge in merito alla detenzione in carcere delle donne in gravidanza: già presentata dal Pd nella scorsa legislatura, approvata in prima lettura al Senato, ma non alla Camera, prevedeva l’affido della madre e del minore a strutture protette, come le case famiglia, e vigilate. La dichiarata intenzione del centrodestra di rivedere il testo ha messo il Pd sul piede di guerra; alla fine di uno scontro molto acceso, i dem hanno ritirato il disegno di legge ma la Lega, quasi per ripicca, ne ha presentato uno nuovo, esattamente in linea con i desideri della maggioranza.

Lunedì non ci sarà quindi alcuna discussione alla Camera sul testo presentato da Debora Serracchiani nella scorsa legislatura, Tutto ripartirà da capo, con un nuovo testo, firmato da due esponenti del centrodestra: Jacopo Morrone e Ingrid Bisa.

“Questo (il testo Serracchini) era un testo che era già stato votato da un ramo del Parlamento, noi lo avevamo ripresentato per migliorare le condizioni delle detenute madri – ha spiegato ieri il dem Alessandro Zan – ma la maggioranza lo ha trasformato inserendovi norme che di fatto peggiorano le cose, consentendo addirittura alle donne incinte o con figli di meno di un anno di età di andare in carcere. Così non ha più senso, quindi ritiriamo le firme“.

Lo scontro tra le due fazioni è finito (anche) sui social media. "Sul tema delle borseggiatrici e ladre incinte occorre cambiare la visione affinché la gravidanza non sia una scusa“ sottolineano i due presentatori della proposta.

La proposta presentata prevede modifiche all’articolo 146 del codice penale in materia di rinvio obbligatorio dell’esecuzione della pena: “Se sussiste un concreto pericolo di commissione di ulteriori delitti – si legge nel testo presentato – il magistrato di sorveglianza può disporre che l’esecuzione della pena non sia differita, ovvero, se già differita, che il differimento sia revocato. Qualora la persona detenuta sia recidiva, l’esecuzione della pena avviene presso un istituto di custodia attenuata per detenute madri“.

#lucenews #madriincarcere
Utilizza la sua arte, la sua pittura, tavolozza e pennelli per il benessere degli altri e in particolare per il benessere e per le iniziative finalizzate alle persone più fragili, quelle che affrontano patologie che sono sfide, basti pensare ai pazienti oncologici. Anna Tartaglia camaiorese è un’artista terapeuta, lo è diventata dopo un percorso professionale ambizioso e di grande livello. Lei, 41 anni, madre di un bambino di 11 anni, ha fatto della sua passione, la pittura e il percorso artistico, una professione moderna che proietta gli orizzonti versiliesi in spazi più ampi e all’avanguardia. La pittura di Anna Tartaglia ha come valori l’altruismo e il donarsi agli altri. Anna Tartaglia racconta la sua esperienza a Luce!
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Anna Tartaglia, camaiorese 41enne, è un’artista terapeuta
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Ha scommesso su un sogno? “Sì ho scommesso su un sogno. Un anno fa ho aperto lo studio a Camaiore. E dal primo marzo mi sono trasferita a Lido. Con il passaparola si rivolgono a me genitori, persone che vogliono stare bene: anziani, chi combatte con le patologie. La mia è una pittura figurativa, dipinti a olio su tela, scelgo colori che maggiormente sono adatti alla comunicazione del benessere, delle sensazioni positive, delle emozioni. Dipingo cieli stellati“. Ha un colore preferito? “Domanda delicata. Una artista terapeuta non sceglie un solo colore. In questo momento il colore del cielo è quello che rappresenta la mia pittura“. Lei crede in Dio? “L’arte, la pittura, sono doni spirituali“. L’ultimo evento a cui ha partecipato come artista terapeuta? “Si chiama Rinascita,  lì un centinaio di artisti hanno collocato a Pietrasanta nel complesso Sant’Agostino un'opera costituita da lenzuola bianche e rosse dedicata ai pazienti oncologici. Una opera che interpreta in pieno lo spirito che anima le artiste terapeute“. A Lido di Camaiore, in provincia di Lucca, ha sede lo studio di Anna Tartaglia dove i sorrisi conquistano i benessere.

L’evento

 Un centinaio di artisti hanno collocato a Pietrasanta nel complesso Sant’Agostino una opera costituita da lenzuola bianche e rosse dedicata ai pazienti oncologici
Oltre cento donne e artiste in tutta Italia hanno collocato a Pietrasanta un'opera costituita da lenzuola bianche e rosse dedicata ai pazienti oncologici
A Lido di Camaiore, in provincia di Lucca, ha sede lo studio di Anna Tartaglia dove i sorrisi conquistano i benessere. Oltre cento donne e artiste in tutta Italia, insieme al personale sanitario e ai pazienti dell’Oncologia si sono incontrate - sotto la guida di Tiziana Tacconi, ex direttrice della Terapeutica artistica dell’Accademia di Belle Arti di Brera - per realizzare l’allestimento dell’opera condivisa dal titolo “Rinascita”. L’opera, realizzata con grossi cordoni di lenzuola bianche con tracce di rosso, rappresenta la possibilità di rinascere da periodi di dolore e esposta a Pietrasanta, in una mostra inaugurata sabato 4 marzo.
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