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Home » Attualità » Aborto: se la Corte Suprema rovescia la Roe v. Wade metà Stati Uniti pronti ad abolire il diritto

Aborto: se la Corte Suprema rovescia la Roe v. Wade metà Stati Uniti pronti ad abolire il diritto

Tredici governi federali sono pronti ad introdurre il divieto non appena i nove giudici dovessero abolire la sentenza del 1973. Gli esperti legali intanto avvertono: "Vietare l'aborto rischia di essere una mossa razzista"

Marianna Grazi
4 Maggio 2022
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Lunedì 2 maggio verrà ricordato come uno dei giorni più significativi per gli Stati Uniti negli ultimi anni.

un'anziana protesta contro l'abolizione del diritto all'aborto
Un’anziana americana manifesta contro la decisione di vietare l’aborto: “Non posso credere che debba ancora protestare per questa dan***a me**a” (Instagram)

Non per avvenimenti particolari, attentati o eventi eclatanti. Ma per quello che un semplice foglio fuoriuscito dalle maglie della giustizia suprema della principale democrazia del mondo è riuscito a scatenare. Un attacco senza precedenti, nei decenni appena trascorsi almeno, a un diritto umano. Quello alla libertà delle donne americane di decidere sul proprio corpo, conquistato tra lacrime sangue e sudore dopo anni di lotte sociali, dopo il Sessantotto, dopo che migliaia di loro avevano perso la vita per gli aborti clandestini praticati in casa dalle mammane con ferri da maglia o grucce di alluminio.La bozza d’opinione, trapelata dalla Corte Suprema attraverso il giudice repubblicano Samuel Alito Jr. e pubblicata da Politico, racconta proprio questo: il principale organo giudiziario è pronto a rovesciare la storica sentenza Roe v. Wade che ha stabilito il diritto all’aborto negli Stati Uniti, lasciando ai singoli governi federali il compito di determinare la legalità della procedura nel loro territorio. Come lo chiamereste se non un attacco diretto ad una libertà fondamentale delle donne?

Gli stati pronti ad abolire il diritto all’aborto

All’indomani di un rovesciamento della Roe v. Wade, circa la metà degli Stati americani potrebbe vietare l’aborto o limitarlo pesantemente.

protesta pro choice
“Non potete proclamarvi ‘pro-vita’ quando le vostre idee rovineranno la vita a così tante donne” (Instagram)

In 13 sono già presenti le cosiddette “trigger laws“, approvate negli anni successivi alla sentenza del 1973, in cui si dichiara esplicitamente che l’aborto verrebbe vietato entro i loro confini se la Corte Suprema lo permettesse. In alcuni stati – Kentucky, Louisiana, Oklahoma, South Dakota – i divieti avrebbero effetto immediato. In altri, come l’Idaho, il veto entrerebbe in vigore 30 giorni dopo la sentenza della Corte Suprema. Altri ancora potrebbero richiedere una certificazione del procuratore generale dello Stato o di un consiglio legislativo perché la messa al bando diventi legge, il che richiederebbe comunque alcune settimane per l’approvazione. Tutti questi Stati pongono come eccezioni al divieto i casi in cui la vita o la salute della donna sono in grave pericolo, ma molti non pongono limiti per le gravidanze che sono il risultato di stupro o incesto.In 5 governi federali  ci sono leggi sull’aborto vecchie di decenni, che sono state invalidate dalla Roe v. Wade, ma che potrebbero essere ripristinate, anche se l’applicazione in ognuno dei casi rimane poco chiara.
Quattordici stati potrebbero invece limitare l’aborto a 22 settimane o prima, e molti di questi potrebbero muoversi per vietare interamente la procedura nei prossimi mesi. Al momento solo i governatori democratici del Michigan e del Wisconsin hanno dichiarato pubblicamente il loro sostegno ai diritti di aborto e hanno posto il veto a leggi anti-aborto.ù

La capacità degli Stati di porre limiti all’interruzione volontaria di gravidanza superata la soglia di vitalità del feto – in genere intorno alle 24 settimane – è stata affermata in una sentenza del 1992, “Planned Parenthood contro Casey“, che però sembra anch’essa destinata ad essere rovesciata dalla Corte Suprema. Senza queste due fondamentali precedenti, le leggi statali che limitano l’aborto a 20 settimane, 15 settimane o sei settimane potrebbero entrare presto in vigore.

Il caso Oklahoma

Oklahoma, proteste contro divieto all'aborto
Oklahoma, le proteste dopi che il governatore ha firmato la legge che vieta l’aborto dopo 6 settimane anche in caso di incesto e stupro

Quando si dice cogliere la palla al balzo. Sull’onda degli eventi di lunedì il governatore dell’Oklahoma Kevin Stitt ha firmato la legge anti aborto che ricalca il modello del Texas. Lo Stato governato dal repubblicano Greg Abbott è riuscito un anno fa – l’entrata in vigore dell’Heartbeat bill risale al 1° settembre, ma la legge era stata approvata prima dell’estate – a bypassare le protezioni federali, dando ai singoli cittadini la possibilità di denunciare chi pratica interruzioni volontarie di gravidanza. Il collega del Gran Old Party, che ieri ha tramutato in legge la proposta che vieta l’aborto dopo sei settimane, se non per pochissime eccezioni, ha dichiarato che vuole rendere l’Oklahoma “lo stato più pro-life del Paese“. C’è da considerare anche che tra le cosiddette “trigger laws” dello Stato era già stata approvata una legge che metteva al bando di fatto tutti gli aborti.
Ciò che più si teme, al momento, è che la cancellazione di Roe v. Wade si traduca in un’ondata di leggi liberticide: l’Oklahoma e altri 12 stati hanno già approvato leggi simili, che entreranno automaticamente in vigore non appena non ci sarà più l’ostacolo dello storico precedente.

Proteste davanti Corte Suprema pro aborto
Una ragazza mostra il cartello “Salviamo la Roe” per protestare contro l’apparente volontà della corte suprema di rovesciare la sentenza che fissa il diritto all’aborto

Le domande

Quella parere doveva rimanere segreto? Sì, non si è mai vista una tale violazione del protocollo della corte. Ma tant’è, il dado è tratto come si dice, la notizia è esplosa e con tutte le conseguenze del caso. I giudici hanno già deliberato? No, si tratta solo di una bozza d’opinione in cui i cinque giudici nominati dai repubblicani si sono espressi a favore dell’abolizione di questo diritto, definendo la sentenza alla base “sbagliata fin dal principio”. Quando verrà presa la decisione definitiva? La Corte Suprema dovrebbe deliberare sul rovesciamento Roe v.Wade, o meglio sulla legge del Mississippi che vieterebbe l’aborto dopo 15 settimane di gravidanza, entro la fine del mandato, quindi tra giugno e luglio prossimi. L’interruzione di gravidanza sarà illegale in tutti gli Stati Uniti, a qualunque condizione? No, spetterà ai singoli Stati decidere se mantenere legale la procedura ed entro quali termini. Il che, tuttavia, ha dato adito soprattutto nelle proteste delle ultime ore, alle ipotesi di un rischio maggiore che correrà chi, già discriminata o marginalizzata per altri fattori, come la razza e l’orientamento sessuale, si troverà anche a non poter ricorrere all’interruzione volontaria di gravidanza.

aborto-discriminazione
L’ironica vignetta che spiega come per alcune donne l’aborto sarà comunque accessibile (Instagram/Feminist)

Aborto e razzismo

“Le persone anti-scelta non stanno cercando di bloccare l’aborto. Stanno cercando di legiferare su chi può e non può abortire. Perché i politici conservatori – le loro mogli, amanti e figlie – saranno sempre in gradi di ottenere un aborto da qualche parte. Tutto quello che criminalizzare l’aborto potrà fare è mantenere la gente intrappolata nella povertà per generazioni. Questo è l’obiettivo, perché se non lo fosse spenderebbero il loro tempo, i loro soldi, per fornire un’educazione sessuale completa, il controllo delle nascite  e la contraccezione gratuita”. Un’ironica vignetta, pubblicata sulla pagina Instagram Feminist, in cui la scrittrice Lindy West al The Daily Show spiegherebbe le ragioni dietro la scelta della Corte Suprema di abolire la sentenza Roe v. Wade, è l’esempio di ciò che moltissime donne denunciano: il divieto di abortire è intrinsecamente razzista.
Dal collettivo Planned Parenthood, che raccoglie le principali  in particolare, arriva un grido di allarme drammatico: “il divieto di aborto danneggerebbe in modo sproporzionato le comunità nere, latine e indigene, le persone a basso reddito e quelle che vivono nelle zone rurali.

gli anti abortisti sono razzisti
“Essere contro l’aborto è razzismo” recita questo cartello. Un pericolo evidenziato anche da molti esperti legali

Le persone che non hanno accesso alle risorse e al supporto di cui hanno bisogno per viaggiare fuori dallo Stato potrebbero essere costrette a portare avanti gravidanze indesiderate o a cercare l’aborto fuori dal sistema sanitario.  Gli ostacoli sono ancora più gravi per gli immigrati, che spesso non hanno diritto alla copertura sanitaria pubblica e potrebbero non essere in grado di spostarsi per le cure a causa dell’applicazione delle leggi sull’immigrazione”.”Che impatto avrebbe (la cancellazione della Roe v. Wade, ndr) sulle donne e sulle persone di colore?” si chiede la professoressa di legge alla Suffolk University Rosanna Cavallaro. “Perché la Costituzione è per gli uomini bianchi. Sono loro che l’hanno scritta e sono loro a godere dei diritti che vi sono esplicitati”, spiega. Alcuni esperti legali sostengono poi che rovesciare la storica sentenza non influirebbe solo sui diritti all’aborto, ma potrebbe avere un impatto sulle sentenze in materia di uguaglianza matrimoniale, contraccezione, matrimonio interrazziale e altro. Poiché i diritti come le nozze di coppie omosessuali non sono esplicitamente menzionati nella Costituzione degli Stati Uniti, è possibile che vengano revocati in ogni momento.

 

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Non per avvenimenti particolari, attentati o eventi eclatanti. Ma per quello che un semplice foglio fuoriuscito dalle maglie della giustizia suprema della principale democrazia del mondo è riuscito a scatenare. Un attacco senza precedenti, nei decenni appena trascorsi almeno, a un diritto umano. Quello alla libertà delle donne americane di decidere sul proprio corpo, conquistato tra lacrime sangue e sudore dopo anni di lotte sociali, dopo il Sessantotto, dopo che migliaia di loro avevano perso la vita per gli aborti clandestini praticati in casa dalle mammane con ferri da maglia o grucce di alluminio.La bozza d'opinione, trapelata dalla Corte Suprema attraverso il giudice repubblicano Samuel Alito Jr. e pubblicata da Politico, racconta proprio questo: il principale organo giudiziario è pronto a rovesciare la storica sentenza Roe v. Wade che ha stabilito il diritto all'aborto negli Stati Uniti, lasciando ai singoli governi federali il compito di determinare la legalità della procedura nel loro territorio. Come lo chiamereste se non un attacco diretto ad una libertà fondamentale delle donne?

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aborto-discriminazione
L'ironica vignetta che spiega come per alcune donne l'aborto sarà comunque accessibile (Instagram/Feminist)

Aborto e razzismo

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gli anti abortisti sono razzisti
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