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Home » HP Trio » Nestore: il papà pappagallo che alleva gli unici tre pulcini di Kea nati in Italia

Nestore: il papà pappagallo che alleva gli unici tre pulcini di Kea nati in Italia

Al Parco Natura Viva, oasi di salvezza per esemplari a rischio in provincia di Verona, mamma Violet ha messo al mondo gli unici tre pulcini di questa specie: tra gli uccelli più intelligenti del regno animale, soprannominati i 'distruttori' per la loro abilità a smontare gli oggetti, sono originari della Nuova Zelanda

Maurizio Costanzo e Caterina Ceccuti
19 Marzo 2022
Nestore: il papà pappagallo che alleva gli unici tre pulcini di Kea nati in Italia

Nestore: il papà pappagallo che alleva gli unici tre pulcini di Kea nati in Italia

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Una specie nota, e temuta, per essere la ‘distruttrice’ più intelligente del regno animale, ha trovato casa nel parco che accoglie esemplari a rischio estinzione da tutto il mondo. Papà Nestore e mamma Violet sono la dimostrazione vivente che in amore, anche tra gli animali, l’età non conta: tra lui e la sua compagna corrono 17 anni di differenza. Tra l’altro Nestore è alla sua ‘prima volta’, mentre lei è già mamma di 24 pulcini e nonna di 7. Nulla ha fermato il pullulare di vita del Parco Natura Viva di Bussolengo, neppure il lockdown. In questo angolo d’Italia della provincia di Verona, oasi di salvezza per esemplari a rischio estinzione, il loro cuore continua e continuerà a battere. Animali da tutto il mondo qui vengono accolti, per essere protetti, curati, studiati, ma soprattutto salvaguardati e dunque salvati.

I piccoli di pappagallo Kea hanno compiuto due mesi
I piccoli di pappagallo Kea, gli unici esemplari nati in Italia, hanno compiuto due mesi: in questa fase è papà Nestore a reperire il cibo

In mezzo al verde di quest’area ad esempio, sono venuti recentemente alla luce quattro agnellini di pecora brogna, che rischia di scomparire dagli allevamenti pur essendo l’unica razza autoctona dei pascoli della Lessinia. Ora che i cancelli sono stati riaperti, si può incontrare anche Eraclito, un piccolo bisonte europeo nato da genitori dai nomi altrettanto particolari, mamma Penelope e addirittura papà Zeus. In questa splendida oasi naturale, tornata da qualche giorno nuovamente aperta alle visite, arrivano da ogni angolo del pianeta specie a rischio sopravvivenza che qui scampano alla minaccia di estinzione.

Come i fagiani di Edwards vietnamiti, o le tre femmine di Ara rubrogenys che presto arriveranno, specie di pappagallo che vive in Bolivia in piccole aree montuose e semidesertiche. E sempre nel parco, dove si sta anche realizzando quello che è il primo albergo in Italia per gli uccelli ibis eremita selvatici, c’è un papà speciale che in questo momento si sta occupando dei suoi piccoli ancora nel nido, esemplari rarissimi e a rischio estinzione.

Il kea alle prese con una scatola da aprire al Parco Natura Viva
Il kea alle prese con una scatola da aprire al Parco Natura Viva

Si tratta di Nestore, il pappagallo Kea, tra gli uccelli più intelligenti del regno animale. Ma se in Nuova Zelanda, dove vive, le sue incredibili doti di curiosità e intelligenza lo rendono spesso un ospite sgradito – per via della sua capacità di ‘smontare’, anche se sarebbe meglio dire ‘distruggere’ molti oggetti, tra cui tergicristalli e specchietti di automobili – al Parco Natura Viva è stato accolto con gioia il fatto che, insieme a mamma Violet, hanno messo al mondo gli unici tre pulcini di questa specie in Italia.

Tra la paglia del nido allestito con cura dai genitori, i piccoli Kea hanno compiuto due mesi, e in questa fase è papà Nestore a reperire il cibo. Cosa che farà fino al fatidico momento in cui i piccoli saranno in grado di alimentarsi da soli, dopo che avranno aperto le ali per spiccare il volo. E finché non perderanno quel loro buffo ciuffo grigiastro che li distingue ancora dagli adulti, insieme al giallo di alcune parti del becco e del contorno occhi. Ma anche prima, quando era Violet a impiegare tutto il proprio tempo nella cova delle uova e nell’accudimento dei pulcini, questo giovane papà, pur essendo alla prima esperienza, si è sempre preso cura e portato anche da mangiare alla sua compagna, che invece è già mamma di 24 pulcini e nonna di 7.

Il kea alle prese con una sveglia-arricchimento al Parco Natura Viva
Il kea alle prese con una sveglia: secondo i ricercatori è stato l’habitat inospitale ad aver stimolato una straordinaria abilità intellettiva e manipolativa

La curiosità: il nome ‘Kea’ non deve sorprendere, deriva infatti dal suono che questo pappagallo emette. E sono la dimostrazione vivente che, anche nel regno animale, l’amore non ha età: tra i due c’è infatti una bella differenza, 24 anni lei e 7 lui, che però non ha impedito a questi due bravissimi genitori di lasciare spazio alle individualità di ognuno, collaborando amorevolmente.

La specie Kea

Una volta diffuso in tutta la Nuova Zelanda, questa specie nel giro di poco più che un secolo ha subìto un declino rapidissimo, e oggi sopravvive confinato sulle montagne dell’Isola del Sud. In natura, gli ultimi 4mila esemplari stimati si spingono fino ai 2mila metri di quota e secondo i ricercatori è stato proprio l’habitat inospitale ad aver stimolato in loro una straordinaria abilità intellettiva e manipolativa, oltre che aver determinato una dieta onnivora condita da uno spiccato opportunismo.

Nestore, pappagallo kea alle prese con un ventilatore-arricchimento al Parco Natura Viva
Nestore, pappagallo kea alle prese con un ventilatore-arricchimento al Parco Natura Viva

Conosciuto come il ‘distruttore’ più intelligente del regno animale, questa specie è in grado di demolire una sedia in plastica, una bicicletta o un passeggino, di sciogliere corde annodate e aprire scatole di cartone. Il che, unito alla perdita di habitat naturale, lo porta inevitabilmente a contatto e in conflitto con l’uomo. Papà Nestore in questo momento, ha la grande responsabilità di allevare tre esemplari preziosi, destinati a conservare il patrimonio genetico di una specie che in natura rischiamo di perdere. E il Parco Natura Viva di Bussolengo quello di preservare questa, come altre specie minacciate dal rischio scomparsa. Offrendo ai visitatori un’occasione preziosa non solo di svago nella natura, ma anche di apprendimento dei valori di conservazione e biodiversità.

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  • "Ora dobbiamo fare di meno, per il futuro".

Torna anche quest’anno l
  • Per una detenuta come Joy – nigeriana di 34 anni, arrestata nel 2014 per possesso di droga – uscire dal carcere significherà dover imparare a badare a se stessa. Lei che è lontana da casa e dalla famiglia, lei che non ha nessuno ad aspettarla. In carcere ha fatto il suo percorso, ha imparato tanto, ha sofferto di più. Ma ha anche conosciuto persone importanti, detenute come lei che sono diventate delle amiche. 

Mon solo. Nella Cooperativa sociale Gomito a Gomito, per esempio, ha trovato una seconda famiglia, un ambiente lavorativo che le ha offerto “opportunità che, se fossi stata fuori dal carcere, non avrei mai avuto”, come quella di imparare un mestiere e partecipare ad un percorso di riabilitazione sociale e personale verso l’indipendenza, anche economica.

Enrica Morandi, vice presidente e coordinatrice dei laboratori sartoriali del carcere di Rocco D’Amato (meglio noto ai bolognesi come “La Dozza”), si riferisce a lei chiamandola “la mia Joy”, perché dopo tanti anni di lavoro fianco a fianco ha imparato ad apprezzare questa giovane donna impegnata a ricostruire la propria vita: 

“Joy è extracomunitaria, nel nostro Paese non ha famiglia. Per lei sarà impossibile beneficiare degli sconti di pena su cui normalmente possono contare le detenute italiane, per buona condotta o per anni di reclusione maturati. Non è una questione di razzismo, è che esistono problemi logistici veri e propri, come il non sapere dove sistemare e a chi affidare queste ragazze, una volta lasciate le mura del penitenziario. Se una donna italiana ha ad attenderla qualcuno che si fa carico di ospitarla, Joy e altre come lei non hanno nessun cordone affettivo cui appigliarsi”.

L
  • Presidi psicologici, psicoterapeutici e di counselling per tutti gli studenti universitari e scolastici. Lo chiedono l’Udu, Unione degli universitari, e la Rete degli studenti medi nella proposta di legge ‘Chiedimi come sto’ consegnata a una delegazione di parlamentari nel corso di una conferenza stampa a Montecitorio.

La proposta è stata redatta secondo le conclusioni di una ricerca condotta da Spi-Cgil e Istituto Ires, che ha evidenziato come, su un campione di 50mila risposte, il 28 per cento abbia avuto esperienze di disturbi alimentari e oltre il 14 di autolesionismo.

“Nella nostra generazione è ancora forte lo stigma verso chi sta male ed è difficile chiedere aiuto - spiega Camilla Piredda, coordinatrice nazionale dell’Udu - l’interesse effettivo della politica si è palesato solo dopo il 15esimo suicidio di studenti universitari in un anno e mezzo. Ci sembra assurdo che la politica si interessi solamente dopo che si supera il limite, con persone che arrivano a scegliere di togliersi la vita.

Dall’altro lato, è positivo che negli ultimi mesi si sia deciso di chiedere a noi studenti come affrontare e come risolvere, il problema. Non è scontato e non è banale, perché siamo abituati a decenni in cui si parla di nuove generazioni senza parlare alle nuove generazioni”.

#luce #lucenews #università
  • La polemica politica riaccende i riflettori sulle madri detenute con i figli dopo la proposta di legge in merito alla detenzione in carcere delle donne in gravidanza: già presentata dal Pd nella scorsa legislatura, approvata in prima lettura al Senato, ma non alla Camera, prevedeva l’affido della madre e del minore a strutture protette, come le case famiglia, e vigilate. La dichiarata intenzione del centrodestra di rivedere il testo ha messo il Pd sul piede di guerra; alla fine di uno scontro molto acceso, i dem hanno ritirato il disegno di legge ma la Lega, quasi per ripicca, ne ha presentato uno nuovo, esattamente in linea con i desideri della maggioranza.

Lunedì non ci sarà quindi alcuna discussione alla Camera sul testo presentato da Debora Serracchiani nella scorsa legislatura, Tutto ripartirà da capo, con un nuovo testo, firmato da due esponenti del centrodestra: Jacopo Morrone e Ingrid Bisa.

“Questo (il testo Serracchini) era un testo che era già stato votato da un ramo del Parlamento, noi lo avevamo ripresentato per migliorare le condizioni delle detenute madri – ha spiegato ieri il dem Alessandro Zan – ma la maggioranza lo ha trasformato inserendovi norme che di fatto peggiorano le cose, consentendo addirittura alle donne incinte o con figli di meno di un anno di età di andare in carcere. Così non ha più senso, quindi ritiriamo le firme“.

Lo scontro tra le due fazioni è finito (anche) sui social media. "Sul tema delle borseggiatrici e ladre incinte occorre cambiare la visione affinché la gravidanza non sia una scusa“ sottolineano i due presentatori della proposta.

La proposta presentata prevede modifiche all’articolo 146 del codice penale in materia di rinvio obbligatorio dell’esecuzione della pena: “Se sussiste un concreto pericolo di commissione di ulteriori delitti – si legge nel testo presentato – il magistrato di sorveglianza può disporre che l’esecuzione della pena non sia differita, ovvero, se già differita, che il differimento sia revocato. Qualora la persona detenuta sia recidiva, l’esecuzione della pena avviene presso un istituto di custodia attenuata per detenute madri“.

#lucenews #madriincarcere
Una specie nota, e temuta, per essere la 'distruttrice' più intelligente del regno animale, ha trovato casa nel parco che accoglie esemplari a rischio estinzione da tutto il mondo. Papà Nestore e mamma Violet sono la dimostrazione vivente che in amore, anche tra gli animali, l’età non conta: tra lui e la sua compagna corrono 17 anni di differenza. Tra l’altro Nestore è alla sua ‘prima volta’, mentre lei è già mamma di 24 pulcini e nonna di 7. Nulla ha fermato il pullulare di vita del Parco Natura Viva di Bussolengo, neppure il lockdown. In questo angolo d’Italia della provincia di Verona, oasi di salvezza per esemplari a rischio estinzione, il loro cuore continua e continuerà a battere. Animali da tutto il mondo qui vengono accolti, per essere protetti, curati, studiati, ma soprattutto salvaguardati e dunque salvati.
I piccoli di pappagallo Kea hanno compiuto due mesi
I piccoli di pappagallo Kea, gli unici esemplari nati in Italia, hanno compiuto due mesi: in questa fase è papà Nestore a reperire il cibo
In mezzo al verde di quest’area ad esempio, sono venuti recentemente alla luce quattro agnellini di pecora brogna, che rischia di scomparire dagli allevamenti pur essendo l’unica razza autoctona dei pascoli della Lessinia. Ora che i cancelli sono stati riaperti, si può incontrare anche Eraclito, un piccolo bisonte europeo nato da genitori dai nomi altrettanto particolari, mamma Penelope e addirittura papà Zeus. In questa splendida oasi naturale, tornata da qualche giorno nuovamente aperta alle visite, arrivano da ogni angolo del pianeta specie a rischio sopravvivenza che qui scampano alla minaccia di estinzione. Come i fagiani di Edwards vietnamiti, o le tre femmine di Ara rubrogenys che presto arriveranno, specie di pappagallo che vive in Bolivia in piccole aree montuose e semidesertiche. E sempre nel parco, dove si sta anche realizzando quello che è il primo albergo in Italia per gli uccelli ibis eremita selvatici, c’è un papà speciale che in questo momento si sta occupando dei suoi piccoli ancora nel nido, esemplari rarissimi e a rischio estinzione.
Il kea alle prese con una scatola da aprire al Parco Natura Viva
Il kea alle prese con una scatola da aprire al Parco Natura Viva
Si tratta di Nestore, il pappagallo Kea, tra gli uccelli più intelligenti del regno animale. Ma se in Nuova Zelanda, dove vive, le sue incredibili doti di curiosità e intelligenza lo rendono spesso un ospite sgradito – per via della sua capacità di 'smontare', anche se sarebbe meglio dire 'distruggere' molti oggetti, tra cui tergicristalli e specchietti di automobili - al Parco Natura Viva è stato accolto con gioia il fatto che, insieme a mamma Violet, hanno messo al mondo gli unici tre pulcini di questa specie in Italia. Tra la paglia del nido allestito con cura dai genitori, i piccoli Kea hanno compiuto due mesi, e in questa fase è papà Nestore a reperire il cibo. Cosa che farà fino al fatidico momento in cui i piccoli saranno in grado di alimentarsi da soli, dopo che avranno aperto le ali per spiccare il volo. E finché non perderanno quel loro buffo ciuffo grigiastro che li distingue ancora dagli adulti, insieme al giallo di alcune parti del becco e del contorno occhi. Ma anche prima, quando era Violet a impiegare tutto il proprio tempo nella cova delle uova e nell’accudimento dei pulcini, questo giovane papà, pur essendo alla prima esperienza, si è sempre preso cura e portato anche da mangiare alla sua compagna, che invece è già mamma di 24 pulcini e nonna di 7.
Il kea alle prese con una sveglia-arricchimento al Parco Natura Viva
Il kea alle prese con una sveglia: secondo i ricercatori è stato l’habitat inospitale ad aver stimolato una straordinaria abilità intellettiva e manipolativa
La curiosità: il nome ‘Kea’ non deve sorprendere, deriva infatti dal suono che questo pappagallo emette. E sono la dimostrazione vivente che, anche nel regno animale, l’amore non ha età: tra i due c’è infatti una bella differenza, 24 anni lei e 7 lui, che però non ha impedito a questi due bravissimi genitori di lasciare spazio alle individualità di ognuno, collaborando amorevolmente.

La specie Kea

Una volta diffuso in tutta la Nuova Zelanda, questa specie nel giro di poco più che un secolo ha subìto un declino rapidissimo, e oggi sopravvive confinato sulle montagne dell’Isola del Sud. In natura, gli ultimi 4mila esemplari stimati si spingono fino ai 2mila metri di quota e secondo i ricercatori è stato proprio l’habitat inospitale ad aver stimolato in loro una straordinaria abilità intellettiva e manipolativa, oltre che aver determinato una dieta onnivora condita da uno spiccato opportunismo.
Nestore, pappagallo kea alle prese con un ventilatore-arricchimento al Parco Natura Viva
Nestore, pappagallo kea alle prese con un ventilatore-arricchimento al Parco Natura Viva
Conosciuto come il 'distruttore' più intelligente del regno animale, questa specie è in grado di demolire una sedia in plastica, una bicicletta o un passeggino, di sciogliere corde annodate e aprire scatole di cartone. Il che, unito alla perdita di habitat naturale, lo porta inevitabilmente a contatto e in conflitto con l’uomo. Papà Nestore in questo momento, ha la grande responsabilità di allevare tre esemplari preziosi, destinati a conservare il patrimonio genetico di una specie che in natura rischiamo di perdere. E il Parco Natura Viva di Bussolengo quello di preservare questa, come altre specie minacciate dal rischio scomparsa. Offrendo ai visitatori un’occasione preziosa non solo di svago nella natura, ma anche di apprendimento dei valori di conservazione e biodiversità.
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