“Il cambio di passo non è arrivato ma ci stiamo muovendo nella giusta direzione”. La Cop 26, che doveva raggiungere degli accordi ‘risolutivi’ sulla questione climatica, inducendo i paesi più inquinanti a ridurre le loro emissioni, e in generale a stabilire degli standard rigidi per evitare che il trend di innalzamento della temperatura globale continui a crescere anche in virtù degli scellerati comportamenti dell’uomo, non è riuscita nell’intento. Tuttavia per il Wwf non tutto è perduto. Anzi. Nonostante la prospettiva di un riscaldamento ben al di sopra dei 2°c, secondo recenti analisi, sia catastrofica per il futuro di milioni di persone e per la natura e nonostante l’obiettivo di raggiungere, a livello globale, il 50% di riduzione di Co2 entro il 2030 sia estremamente impervio, la nota di speranza che arriva da una delle più famose e autorevoli associazioni ambientaliste del mondo si fonda su alcune considerazionispecifiche. E’ vero ininfatti, sostiene il Wwf, che “ la Cop26 si è conclusa con decisioni deboli in una serie di aree importanti, tra cui l'adattamento, il cosiddetto Loss and damage (perdite e danni) e la finanza climatica”, ma occorre riconoscere che nel testo ci sono degli “appigli significativi che i paesi possono sfruttare per aumentare le proprie ambizioni climatiche a breve termine e per implementare politiche climatiche vincolanti”. Ad esempio, questa Cop “per la prima volta menziona i sussidi ai combustibili fossili in un testo finale approvato. Un elemento importante, così come il riconoscimento della necessità di accelerare gli investimenti in energia pulita, garantendo allo stesso tempo una giusta transizione”. Impegni chiari, sia pur espressi con un linguaggio, che rispetto al primo testo in discussione, secondo il Wwf è stato “annacquato”, oggi i Paesi hanno definitivamente acquisito la consapevolezza che “non si potrà mai risolvere la crisi climatica senza una profonda decarbonizzazione in ogni settore, azioni concrete per fermare la perdita della natura, e un restauro su larga scala”.
Cop26: "Nessuno è al sicuro e abbiamo tutti troppo da perdere: noi e il Pianeta. Dobbiamo agire"
“Mantenere il riscaldamento globale al di sotto di 1,5°c è ancora possibile solo intensificando la risposta globale alla crisi climatica” osserva Mariagrazia Midulla, responsabile Clima ed Energia del Wwf Italia, a Glasgow per seguire la Cop26. Ma, aggiunge “la finestra temporale che resta si sta chiudendo velocemente, quindi è tempo che i leader mondiali mantengano tutte le loro promesse per garantire un futuro sicuro e piacevole a tutti. Glasgow è stato un punto di partenza e non di arrivo. Dobbiamo tutti lavorare perché la crisi climatica venga affrontata, in ogni ambito, con la rapidità e l’incisività necessarie: nessuno è al sicuro e abbiamo tutti troppo da perdere, noi e il Pianeta”. Secondo il Wwf è poi importante il fatto che il testo finale riconosca il ruolo critico della natura nel raggiungimento dell'obiettivo di 1,5°C, incoraggi i governi a incorporare la natura nei loro piani climatici nazionali e stabilisca un dialogo annuale sugli oceani per la mitigazione basata sugli oceani.“La natura è veramente arrivata alla COP26. I leader stanno finalmente riconoscendo che l'azione per proteggere e ripristinare la natura deve essere al centro della nostra risposta alla crisi climatica, insieme ad una completa trasformazione del sistema energetico. Il riconoscimento del ruolo della natura da parte della COP26 deve spingere tutti i paesi a considerare il contributo della natura nei loro piani climatici nazionali, anche nell’adattamento” conclude l’associazione ambientalista.