La madre dell'intelligenza artificiale: "Tutti i settori potrebbero presentare rischi"

Luigia Carlucci Aiello, la pioniera degli studi sull'apprendimento delle macchine, non ha dubbi: "Ogni aspetto della vita è coinvolto"

di EDOARDO MARTINI -
21 giugno 2023
L'intelligenza artificiale coinvolge ogni aspetto della nostra vita (Ansa)

L'intelligenza artificiale coinvolge ogni aspetto della nostra vita (Ansa)

Si chiama Luigia Carlucci Aiello, ed è considerata la madre dell'intelligenza artificiale (Ai) in Italia e la pioniera per eccellenza degli studi sull'apprendimento delle macchine. La donna sarà ospite di "Là Fuori", il festival che celebra l'arte e la scienza in programma a Roma fino al 21 giugno, intervenendo sul "confine" tra umano e macchina.
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Luigia Carlucci Aiello, pioniera per eccellenza degli studi sull'apprendimento delle macchine (Donne nella scienza)

La carriera della scienziata

La 77enne ha ricevuto diversi riconoscimenti nel corso della sua carriera, tra cui la Laurea Honoris Causa dalla Facoltà di Tecnologia dell’università di Linköping nel 2002 e il Donald Walker Award dell’Ijcai (International Joint Conference on Artificial Intelligence) nel 2009. Il più recente è il premio speciale alla carriera "Le Tecnovisionarie", ricevuto il 10 giugno 2021, per essersi dedicata in modo particolare a questa disciplina che studia se e in che modo si possano riprodurre i processi mentali più complessi mediante l'uso di un computer. In aggiunta a questo, la donna ha dedicato ben 170 pubblicazioni e ricerche all'argomento, sia al CNR sia al laboratorio diretto da John McCarthy a Stanford. Dal 1982 ha creato un gruppo di ricerca presso l'Università Sapienza di Roma, dov’è titolare della cattedra di IA dal 1990.

Artificial intelligence, quando è nata

L'Artificial intelligence come disciplina di ricerca nasce nel 1955 con John McCarthy, nello Stanford Artificial Intelligence Laboratory di Stanford, ed è proprio qui che Luigia Carlucci Aiello inizia a scoprire il proprio interesse per questo campo. "In quel laboratorio, che poi è passato alla storia, ho partecipato a progetti di ricerca che sembravano fantascienza: c'era un reparto impegnato sul fronte della robotica che sviluppava bracci meccanici, altri impegnati sul fronte della computer music, dell'elaborazione delle immagini, della grafica, del ragionamento e dell'apprendimento automatico". "Le luci non si spegnevano mai, si lavorava notte e giorno, con un entusiasmo coinvolgente. Quell'entusiasmo che poi, come ben sappiamo, ha portato alle macchine della Apple e alla Silicon Valley", aveva raccontato tempo fa l'esperta.
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L'Ai come disciplina di ricerca nasce nel 1955 (Ansa)

Nella sua vita professionale si è spesso trovata a essere l'unica donna, in commissioni e comitati nazionali e internazionali, convinta che fosse necessario "imporre la presenza delle donne per innescare un cambiamento". "Quando io ho iniziato a lavorare nel campo dell'informatica e dell'intelligenza artificiale c'era una tale fame di braccia e cervelli che non ho mai avuto la percezione che qualcuno considerasse me e le altre poche ragazze in modo diverso". "Poi, andando avanti con la carriera, non posso negare che in alcuni ambienti più di altri una certa diffidenza nei confronti delle donne l'ho notata, ma nel frattempo mi ero ben fatta le ossa", aveva aggiunto la donna.

Il monito: "Ogni aspetto della vita è coinvolto"

La scienziata è in pensione dal 2015, ma continua a stimolare i giovani verso la ricerca. Non a caso, qualche giorno fa all'Huffington Post, sul confine labile tra umano e macchina, ha dichiarato: "Mi soffermerei sul tema della creatività, che è da lungo tempo oggetto di riflessione nell'ambito dell'intelligenza artificiale. Già da decenni i ricercatori hanno cercato di utilizzarla nella pittura, nella musica e nella scrittura". "L'Ai è sicuramente uno strumento potente ed efficace in molti aspetti, ma la creatività umana è qualcosa di unico. Se definiamo la creatività come la capacità di generare sorpresa, allora l'Ai potrebbe essere considerata creativa", le sue parole.
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Il monito: "Tutti i settori potrebbero presentare dei rischi" (Ansa)

Infine, sui possibili pericoli dell'intelligenza artificiale nei vari settori, la donna non ha dubbi: "Non solo uno, ma tutti i settori possono presentare rischi. I sistemi di intelligenza artificiale possiedono un enorme potenziale e si stanno evolvendo come assistenti sempre più potenti in diversi ambiti: dalla diagnosi e cura medica al monitoraggio e all'assistenza agli anziani, fino alla consulenza finanziaria e legale". "Ogni aspetto della vita è coinvolto e sarebbe riduttivo affermare che bisogna prestare attenzione solo alla ricerca sull'elaborazione delle immagini anziché a quella relativa ai testi. L’uomo può essere ingannato sia da un'immagine che da una frase", conclude la 77enne.