Perelman, il genio-barbone di San Pietroburgo che ha rifiutato il Nobel

L'incredibile storia del matematico russo che compirà 57 anni il prossimo 13 giugno: considerato il nono prodigio vivente, conduce una vita quasi sull'orlo della povertà

di GUIDO GUIDI GUERRERA
4 giugno 2023
Perelman, storia di un genio che ha rifiutato il Nobel e che ora vive in povertà

Perelman, storia di un genio che ha rifiutato il Nobel e che ora vive in povertà

Identico a un personaggio della San Pietroburgo di Dostojevski, veste in maniera trascurata, vive appartato simile a un eremita e si nutre essenzialmente di pane nero e acqua. Non ama parlare con nessuno, non intrattiene rapporti con la gente e fa di tutto per evitare i vicini di casa per i quali è un essere indecifrabile, un alieno.
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Nel 2006 Perelman ha rifiutato la Medaglia Fields, l’equivalente del Premio Nobel per i matematici

Sembra il ritratto di un barbone, uno di quei tanti disadattati costretti da ragioni insondabili a vivere ai margini. E invece, con ogni probabilità, stiamo parlando del più grande genio della matematica dei nostri tempi: il suo nome è Grigory Yakovlevich Perelman. Nonostante la folta barba che orna il suo viso e lo fa apparire molto più vecchio non ha raggiunto i sessant’anni, vive in compagnia dell’anziana madre e ha una sorella, Elena, anch’essa laureata in matematica. E’ stata ricercatrice assai stimata presso il Karolinska-Institut di Stoccolma nel campo della biostatistica, quindi si è successivamente trasferita a Vancouver dove dirige un’organizzazione onlus dedita alla cura di persone affette da autismo e da disturbi mentali, attraverso l’influenza benefica dell’arte.

Perelman, storia di un genio

Ma qual è il motivo decisivo che ha accesso l’ attenzione del mondo intero su questo matematico russo a dir poco originale? Semplicemente il fatto di aver rifiutato nel 2000 un milione di dollari dopo aver risolto con apparente disinvolta naturalezza l’enigmatica congettura del matematico e filosofo Henri Poincaré che dal lontano 1903 aveva assillato la mente e turbato il sonno dei più eminenti studiosi del globo. La sfida era stata lanciata da un filantropo di Boston di nome Clay e raccolta da numerosi esperti della materia invogliati dall’ingente somma e naturalmente dall’enorme prestigio che ne sarebbe derivato. Si trattava di trovare la soluzione dell’intricato quesito legato alle leggi sullo spazio tridimensionale, teso a spiegare la forma dell’universo.
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Grigory Perelman, l’incredibile caso del matematico russo che compirà 57 anni il prossimo 13 giugno

La sfida

Sarà proprio il giovane Grigory a riuscirci: dopo due anni la sua dimostrazione viene acclamata con apprezzamento unanime dalle accademie del mondo che ne sollecitano la pubblicazione sulle riviste scientifiche. Inspiegabilmente lo scienziato russo si rifiuta e altrettanto misteriosamente non ne vuol sapere di intascare la somma messa a disposizione dal magnate Clay. Rinuncia inoltre alla medaglia Fields, l’equivalente di un premio Nobel nel campo della matematica e nel contempo si dimette dall’istituto di ricerca Steklov facendo sapere di essere rimasto profondamente deluso dai sistemi matematici e di voler perciò indirizzare i propri interessi verso qualcosa di diverso. Fatto sta che da quel momento chiude le porte al mondo in modo definitivo e con la madre si rifugia nell’appartamento di uno dei tanti, grigi, grattacieli di Pietroburgo. Una torre di isolamento moderna dove conduce un’esistenza a modo proprio, in condizione di assoluto, autoimposto, eremitaggio. Forse nauseato dalle logiche di un sistema dal quale improvvisamente si era sentito oppresso e forse usato. In realtà, segni premonitori di un carattere piuttosto eccentrico si erano evidenziati già in età giovanile, ai tempi della sua vittoria alle Olimpiadi della Matematica nell’ ‘82 : se un problema lo assillava non smetteva di massaggiarsi compulsivamente le gambe mentre faceva rimbalzare centinaia di volte una pallina da ping pong contro la scrivania, e questo finché non trovava la soluzione definitiva. Inoltre il suo professore dell’epoca non smetteva di spronarlo a lavarsi e cambiarsi d’abito, con speciale riguardo agli indumenti intimi che si lasciava addosso per giorni interi . Pare che il suo comportamento in molte occasioni ‘mondane’ in cui avrebbe dovuto ben figurare fosse considerato parecchio imbarazzante, così per quanto fosse considerato un anticonformista geniale, quella natura alquanto insolita era motivo di sgomento.
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Grigory Perelman vive da recluso con sua madre in un normale grattacielo alla periferia di San Pietroburgo

Con il passare del tempo quegli atteggiamenti peggiorano e Grigory diventa la personificazione di un mistero impenetrabile. E allora, proprio di fronte al successo conclamato e al momento della ‘consacrazione’ delle sue tesi, al cospetto di importanti autorità del suo campo, si ritira, rifiuta un confronto qualsiasi, disdegna il dialogo. In una parola lancia il suo sdegnato, silenzioso, chiaro e inquietante messaggio: tutto quel che ho fatto è per me stesso e non ad uso ( e abuso) del sistema, quindi le regole le detto io. Del fatto che all’asteroide 50033 sia stato dato il suo nome probabilmente non ne saprà mai nulla, e, anche qualora gli fosse giunta notizia, c’è da credere che l’avrebbe accolta con la solita indifferenza, tutto preso dalle sue ordinarie occupazioni quotidiane come cercare nei bidoni della spazzatura qualche straccio ancora buono da indossare. Con il rifiuto Grigory mostra tutti i sintomi della sua impressionante, speciale, coerenza paranoica, quella che lo porta a dire di no alla massima prestigiosa onorificenza in ambito matematico e soprattutto lo indice a snobbare quel mucchio di soldi a sua disposizione. Anzi, saranno proprio questi riconoscimenti a infastidirlo, fino a decretarne il volontario esilio dal consorzio umano.

Sindrome di Asperger?

Si parla di possibile sindrome di Asperger: può darsi. In ogni caso quel che emerge da questo incredibile personaggio è quel modo tutto suo di dare valore alle cose del mondo, di porsi in una posizione silenziosamente critica di fronte a certe logiche fino a fare della propria eccentricità un modello etico.
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'Will Hunting, genio ribelle' interpretato in modo magistrale da Matt Damon e dall’indimenticabile Robin Williams

Dalla vita al grande schermo

Un personaggio che se non fosse reale, sembrerebbe inventato dalla mente immaginifica di uno scrittore o di un regista cinematografico . E in effetti qualcuno ci ha già pensato , per l’esattezza il famoso regista James Cameron, però il progetto si è arenato e fino adesso non è riuscito a decollare soprattutto per via delle resistenze del bizzarro professore. Forse Cameron, o qualche altro ci riuscirà alla fine perché ogni particolare dell’esistenza del nostro Grigory è un film, l’incredibile film di una vita. Impossibile, per associazione spontanea, non andare con la mente a quella magnifica pellicola dal titolo Will Hunting Genio Ribelle interpretato in modo magistrale da Matt Damon e dall’indimenticabile Robin Williams. Anche qui Will è un ragazzo scombinato, un tipo ‘strano’ e per certi versi indecifrabile. Legge molto e ha una intelligenza fuori dal comune, che riesce a immagazzinare nozioni su nozioni ma è socialmente un disadattato. Si guadagna da vivere lavando i pavimenti del dipartimento di matematica del celebre Massachusets Institute of Thecnology : questo segnerà la svolta della sua esistenza. Un giorno vede scritto su una lavagna un problema proposto da un docente della scuola: una sfida ‘irrisolvibile’ ai suoi studenti. Sono in tantissimi a tentare invano, lui ce la fa.
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John Nash di 'Beautiful Mind' la storia vera di un 19enne introverso e sociopatico che in sole 27 pagine riesce a esporre la sua ‘ teoria dei giochi'

Ma sarà anche l’inizio di un lungo ed estenuante viaggio interiore, pieno di conflitti personali da superare, di fantasmi da esorcizzare, di sensi si colpa da approfondire per comprenderne la natura. E che dire del talentuoso John Nash di Beautiful Mind , diciannovenne introverso e sociopatico che in sole 27 pagine riesce a esporre la sua ‘ teoria dei giochi’ , arrivando a decriptare successivamente codici segreti di guerra? Una mente bella, anzi meravigliosa, che piano piano viene ridotta in briciole dai tarli della sua stessa esuberante natura, destinati ad annientarlo precipitandolo nella spirale senza fine di allucinazioni e crisi dissociative. Storie che si somigliano incredibilmente, che per quanto ispirate a fatti veri quando diventano film si trasferiscono nel mondo della fantasia ed esigono troppe volte un rassicurante happy end, dove ogni cosa in fondo si sistema. Ma è davvero sempre così nel mondo reale ? Può essere così per il nostro scienziato clochard? Chi è in grado di dirlo? Con rispetto, lasciamo che ogni possibile risposta rimanga chiusa nel suo cuore, custodita da quella mente terribilmente geniale.

Chi è Grigory Yakovlevich Perelman

Grigory Yakovlevich conduce uno stile di vita riservato. I fatti dell’infanzia, dell’adolescenza e della vita personale dello scienziato sono noti dalle parole dei vicini, insegnanti di scuola e compagni di classe, colleghi che hanno lavorato insieme al matematico. Perelman è nato il 13 giugno 1966 a Leningrado. Il cognome del geniale matematico parla da sé della nazionalità. Fin dall’infanzia, il ragazzo ebreo ha mostrato incredibili capacità e interesse per l’apprendimento. All’epoca in cui i coetanei giocavano a palla in cortile, la piccola Grisha preferiva leggere libri e giocare a scacchi. Contrariamente alla credenza popolare, Yakov Isidorovich Perelman, un famoso scienziato, autore di libri e divulgatore di scienze, non è un parente di Grigory Yakovlevich.