Alexis 2.0, quando la danza racconta il coming out. In scena il romanzo d’esordio di Marguerite Yourcenar

Partendo da un caso letterario, la performance dimostra come sia possibile raccontare le urgenze collettive che riguardano la condizione dell'essere umano

di BARBARA BERTI
3 settembre 2022
Un momento dello spettacolo “Alexis 2.0”: quando la danza racconta il coming out

Un momento dello spettacolo “Alexis 2.0”: quando la danza racconta il coming out

Ci sono tanti modi, non sempre facili, per fare coming out. Anche la danza può essere uno strumento per dichiarare apertamente il proprio orientamento sessuale. Come accade nello spettacolo “Alexis 2.0", firmato da Aristide Rontini e interpretato da Cristian Cucco in scena al Teatro Cantiere Florida di Firenze il 3 settembre (ore 19) a conclusione di “Poesia nella città - Ascoltare Sguardi”, la rassegna a cura di Versiliadanza, realtà dedicata al contemporaneo guidata da Angela Torriani Evangelisti (ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria, info: www.versiliadanza.it). “Alexis 2.0” è la produzione di “Associazione Culturale Nexus” che reinterpreta il romanzo d’esordio di Marguerite Yourcenar dal titolo “Alexis o il trattato della lotta vana”, nel quale la scrittrice e poetessa francese, prima donna eletta alla Académie française, dà vita a una lunga lettera con cui il protagonista, musicista di professione, tenta di dichiarare alla moglie la propria omosessualità. Attraverso il testo del 1929, Aristide Rontini ha avviato una ricerca coreografica che indaga e dà corpo alle complesse dinamiche fisiche ed emotive che possono entrare in gioco nel processo, a volte sofferto, di coming out. Il dire e il non dire di Alexis riverberano nella fisicità radicata al suolo e allo stesso tempo aerea di Cristian Cucco, performer interprete di questa proposta che, partendo da un caso letterario, mostra come nell’urgenza di una dichiarazione scritta in prima persona si possano riconoscere, invece, urgenze collettive e condivise che riguardano, in maniera pienamente trasversale, la condizione e lo stato di essere umano.
Cristian Cucco, performer interprete di "Alexis 2.0"

Cristian Cucco, performer interprete di "Alexis 2.0"

Il coreografo impegnato anche con le disabilità

Aristide Rontini è performer, coreografo e praticante di comunità di danza. Si è diplomato come danzatore alla Codarts – Rotterdam Dance Academy nel 2010. Negli ultimi anni ha sviluppato una propria ricerca artistica, presentando i lavori “It move me”, “Giovane Notturno”, “Talitha Kumi”, “Alexis” e “Alexis 2.0”. La sua ricerca si interroga sulla dimensione dell’identità, sul rapporto tra individuo e società e sul rapporto tra uomo e natura. E’ interessato al linguaggio coreografico, alla multidisciplinarietà, alla letteratura e al cinema. E’ Danzeducatore® in danza educativa e in danza di comunità. La sua pratica artistica incontra spesso comunità di non professionisti in progetti tesi alla trasmissione di pratiche corporee, allo sviluppo di tematiche specifiche attraverso il linguaggio coreografico o ibridato con altri linguaggi o alla creazione di eventi performativi. A seconda del progetto incontra gruppi intergenerazionali o con specifiche caratteristiche e fasce d’età, e a seconda degli obiettivi le modalità adottate sono più o meno partecipative. È stato coinvolto in diversi progetti europei volti a sostenere artisti con disabilità e sull’accessibilità della fruizione artistica per un pubblico cieco o sordo e recentemente al progetto. Nel 2020, insieme ad altri artisti italiani con disabilità, fonda “Al. di. Qua. Artists”, un gruppo di nuova costituzione all’avanguardia nella difesa dell’autonomia e dei diritti degli artisti disabili in Italia.

La danza da ascoltare

“Alexis 2.0" conclude l’ottava edizione della rassegna “Poesia nella città - Ascoltare Sguardi”, quest’anno dedicata al tema dell'ascolto: un ascolto più sensibile, capace di evocare inedite visioni, suggerire e scandagliare luoghi e vie di fuga per l'immaginazione. Un ascolto dove la poesia, oltre alla visione, vuol condurre in un viaggio e in una comprensione e consapevolezza di altri spazi e realtà. Come gli altri lavori in cartellone sarà dotato di un’audiodescrizione poetica: una creazione artistica parallela allo spettacolo, udibile in cuffia, con l’obiettivo di comunicare la danza oltre il visibile trasmettendo con parole, oltre all’azione scenica, anche e soprattutto la poetica della performance, suggerendo immaginari, visioni, intuizioni. A cura di Camilla Guarino, danzatrice e drammaturga, e Giuseppe Comuniello, danzatore e coreografo non vedente, della compagnia Fuori Equilibrio.

Spettacoli inclusivi

Versiliadanza, fondata nel 1993 da Angela Torriani Evangelisti, è un organismo professionale di produzione di danza riconosciuto dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo. Dal 2012 risiede stabilmente al Teatro Cantiere Florida di Firenze; riunisce al suo interno personalità artistiche per attuare la diffusione dell’arte coreutica attraverso la produzione di spettacoli, la ricerca coreografica con stili e su campi differenti, l’organizzazione di eventi legati alla danza e all’arte contemporanea. Negli anni la Compagnia ha ospitato e collaborato con artisti di fama mondiale quali Antonio Tabucchi, Susanne Linke, Urs Dietrich, Bob Wilson, Luciana Savignano, Paco Decina, Igor Mitoraj e strutture come il festival La Versiliana, l’Istituto Internazionale Andrej Tarkovskij, Fabbrica Europa, Rencontres Chorégraphiques Internationales de Bagnolet Seine Saint Denis, Small Theatre/NCA e Ambasciata d’Italia a Yerevan (Armenia). Nella proposta della compagnia trovano spazio performance inclusive, realizzate da artisti abili e non che lavorano insieme all'interno di un processo formativo e creativo multidisciplinare teso allo sviluppo di un linguaggio artistico altamente fruibile. Gli obiettivi principali sono la formazione, l'audience development e la mobilità internazionale degli artisti e delle organizzazioni, intenti che vengono perseguiti attraverso workshop, laboratori internazionali, residenze creative e spettacoli.