Main Partner
Partner
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • Evento 2022
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • Evento 2022
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce

Home » Sport » L’arbitro Benevenuto dopo il coming out: “Nel calcio il 30-40% degli uomini sono gay o bisex”

L’arbitro Benevenuto dopo il coming out: “Nel calcio il 30-40% degli uomini sono gay o bisex”

Il 41enne brasiliano, dopo aver rivelato la propria omosessualità, ha svelato che sono molti i coinvolti nel mondo calcistico a non essere etero

Edoardo Martini
26 Agosto 2022
Igor Benevenuto

Igor Benevenuto

Share on FacebookShare on Twitter

Un altro passo verso la normalità nel mondo del calcio è stato fatto. Igor Benevenuto, arbitro brasiliano, poche settimana fa ha fatto coming out dichiarando apertamente la propria omosessualità.

L’arbitro brasiliano Igor Benevenuto

“Sono gay, mi attraggono gli uomini”: la confessione dell’arbitro

“Sono gay, mi attraggono gli uomini. Il calcio è lo sport in cui sono cresciuto ma che ho odiato profondamente, perché non ne sopportavo l’ambiente, pieno di machismo e di preconcetti. Per questo, per sopravvivere, ho inventato una versione falsa e ‘ingessata’ di me stesso. Ma sì, sono gay, finalmente me stesso, ma anche una persona normale, e voi non siete migliori di me solo perché vi piacciono le donne. Sapevo fin dall’adolescenza di essere gay”, dichiarò circa un mese fa l’arbitro. Il direttore di gara proseguì poi sulla stessa linea ribadendo la propria omosessualità fin dall’adolescenza: “Il calcio è roba da uomini, tanti la pensano così, ma io sapevo fin dall’adolescenza di essere gay. Così ho trascorso la vita sacrificando me stesso per proteggermi dalla violenza fisica ed emozionale dell’omofobia. E sono andato a finire in uno degli spazi, il calcio, più ostili verso gli omosessuali. Ma per avere degli amici dovevo far vedere che ero etero, allora interpretavo la mia parte. Familiari e amici mi portavano allo stadio, ma era una tortura”.

Benevenuto, che durante la prima ondata di covid in Brasile aveva temporaneamente lasciato il calcio per fare l’infermiere, si sfogò così: “Ho anche provato ad avere relazioni con delle ragazze ma stavo ingannando i miei istinti. E c’era anche il fatto che nella mia famiglia la religione era molto presente, e nella Bibbia c’è scritto che un uomo che giace con un altro uomo è un peccatore. Per questo ho pensato a lungo che ci fosse qualcosa di sbagliato in me, ed ero un ragazzo triste”. Nonostante questo l’arbitro pochi giorni ha confessato che nel mondo del calcio ci sarebbe un numero infinito di persone che nascondono la propria omosessualità: “Se consideriamo tutte le persone coinvolte, funzionari, allenatori, giocatori e arbitri, il 30-40% sono omosessuali, bisessuali o hanno avuto rapporti con un uomo. Anche le persone al di fuori del mondo del calcio notano che ci sono unioni omosessuali segrete di calciatori o matrimoni fittizi. Rimarreste sorpresi nel sapere chi è omosessuale in questo settore”.

Il precedente di altri arbitri

I due arbitri scozzesi, Craig Napier e Lloyd Wilson

Pur essendo nell’elenco internazionale degli arbitri FIFA, il 41enne non parteciperà alla Coppa del Mondo in Qatar, dove il rischio omotransfobia è altissimo. Negli ultimi mesi oltre al coming out fatto dai due calciatori Josh Cavallo e Jake Daniels abbiamo assistito anche a quello dei due arbitri scozzesi Craig Napier e Lloyd Wilson. Entrambi riscossero tantissimi messaggi di solidarietà definendo il sostegno ricevuto come agghiacciante: “Di solito i direttori di gara vanno nel panico quando i tifosi si rivolgono loro sui social media, ma tutti i messaggi erano positivi. Sì, ci sono stati alcuni commenti negativi, ma nelle chat private sono state scritte solo cose positive. Sono stato contattato da giocatori e dirigenti di tutto il Paese. Le persone vogliono lavorare insieme per rendere il calcio uno spazio sicuro per tutti“.

Potrebbe interessarti anche

BigMama è il nome d’arte di Marianna Mammone, nata nel 2000 ad Avellino (Instagram)
Spettacolo

BigMama, chi è la rapper della body positivity che a Sanremo 2023 duetterà con Elodie

1 Febbraio 2023
Una scena della pellicola Busline35A (YouTube)
Spettacolo

Busline35A, il corto animato di Elena Felici contro le molestie e chi rimane in silenzio

1 Febbraio 2023
Una coppia lesbica giapponese
Attualità

Il premier giapponese licenzia un collaboratore per commenti offensivi nei confronti degli LGBT

6 Febbraio 2023

Instagram

  • "Ho provato a far cantare Chiara Ferragni, ma non sono riuscito a portarla sul palco" ha scherzato Gianni Morandi. 

"Ve lo risparmio ragazzi, non è proprio il mio forte" ha risposto l
  • Aumentano, purtroppo, gli episodi di bullismo e cyberbullismo. 

I minori vittime di prepotenze nella vita reale, o che le abbiano subite qualche volta sono il 54%, contro il 44% del 2020. Un incremento significativo, di ben 10 punti, che deve spingerci a riflettere. 

Per quanto riguarda il cyber bullismo, il 31% dei minori ne è stato vittima almeno una volta, contro il 23% del 2020. Il fenomeno sembra interessare più i ragazzi delle ragazze sia nella vita reale (il 57% dei maschi è stato vittima di prepotenze, contro il 50% delle femmine) sia in quella virtuale (32% contro 29%). Nel 42% si tratta di offese verbali, ma sono frequenti anche violenze fisiche (26%) e psicologiche (26%).

Il 52% è pienamente consapevole dei reati che commette se intraprende un’azione di bullismo usando internet o lo smartphone, il 14% lo è abbastanza, ma questo non sembra un deterrente. Un 26%, invece, dichiara di non saperne nulla della gravità del reato. Intervistati, con risposte multiple, sui motivi che spingono ad avere comportamenti di prepotenza o di bullismo nei confronti degli altri, il 54% indica il body shaming. 

Mentre tra i motivi che spingono i bulli ad agire in questo modo, il 50% afferma che così dimostra di essere più forte degli altri, il 47% si diverte a mettere in ridicolo gli altri, per il 37% il bullo si comporta in questo modo perché gli piace che gli altri lo temano.

Ma come si comportano se assistono a episodi di bullismo? Alla domanda su come si comportano i compagni quando assistono a queste situazioni, solo il 34% risponde “aiutano la vittima”, un dato che nel 2020 era il 44%. 

Un calo drastico, che forse potrebbe essere spiegato con una minore empatia sociale dovuta al distanziamento sociale e al lockdown, che ha impedito ai minori di intessere relazioni profonde. Migliora, invece, la percentuale degli insegnanti che, rendendosi conto di quanto accaduto, intervengono prontamente (46% contro il 40% del 2020). Un 7%, però, dichiara che i docenti, sebbene si rendano conto di quanto succede, non fanno nulla per fermare le prepotenze.

I giovanissimi sono sempre più iperconessi, ma sono ancora in grado di legarsi?

#lucenews #giornatacontroilbullismo
  • “Non sono giorni facilissimi, il dolore va e viene: è molto difficile non pensare a qualcosa che ti fa male”. Camihawke, al secolo Camilla Boniardi, una delle influencer più amate del web si mette ancora una volta a nudo raccontando le sue insicurezze e fragilità. In un post su Instagram parla della tricodinia. 

“Se fosse tutto ok, per questa tricodinia rimarrebbe solo lo stress come unica causa e allora dovrò modificare qualcosa nella mia vita. Forse il mio corpo mi sta parlando e devo dargli ascolto."

La tricodinia è una sensazione dolorosa al cuoio capelluto, accompagnata da un bruciore o prurito profondo che, in termini medici, si chiama disestesia. Può essere transitoria o diventare cronica, a volte perfino un gesto quotidiano come pettinarsi o toccarsi i capelli può diventare molto doloroso. Molte persone – due pazienti su tre sono donne – lamentano formicolii avvertiti alla radice, tra i follicoli e il cuoio capelluto. Tra le complicazioni, la tricodinia può portare al diradamento e perfino alla caduta dei capelli. 

#lucenews #lucelanazione #camihawke #tricodinia
  • Dai record alle prime volte all’attualità, la 65esima edizione dei Grammy Awards non delude quanto a sorprese. 

Domenica 5 febbraio, in una serata sfavillante a Los Angeles, la cerimonia dell’Oscare della musica della Recording Academy ha fatto entusiasmare sia per i big presenti sia per i riconoscimenti assegnati. 

Intanto ad essere simbolicamente premiate sono state le donne e i manifestanti contro la dittatura della Repubblica Islamica: “Baraye“, l’inno delle proteste in Iran, ha vinto infatti il primo Grammy per la canzone che ispira cambiamenti sociali nel mondo. Ad annunciarlo dal palco è stata nientemeno che  la first lady americana Jill Biden.

L’autore, il 25enne Shervin Hajipour, era praticamente sconosciuto quando è stato eliminato dalla versione iraniana di American Idol, ma la sua canzone è diventata un simbolo delle proteste degli ultimi mesi in Iran evocando sentimenti di dolore, rabbia, speranza e desiderio di cambiamento. Hajipour vive nel Paese in rivolta ed è stato arrestato dopo che proprio questo brano, a settembre, è diventata virale generando oltre 40 milioni di click sul web in 48 ore.

#lucenews #grammyawards2023 #shervinhajipour #iran
Un altro passo verso la normalità nel mondo del calcio è stato fatto. Igor Benevenuto, arbitro brasiliano, poche settimana fa ha fatto coming out dichiarando apertamente la propria omosessualità.
L'arbitro brasiliano Igor Benevenuto

"Sono gay, mi attraggono gli uomini": la confessione dell'arbitro

"Sono gay, mi attraggono gli uomini. Il calcio è lo sport in cui sono cresciuto ma che ho odiato profondamente, perché non ne sopportavo l’ambiente, pieno di machismo e di preconcetti. Per questo, per sopravvivere, ho inventato una versione falsa e ‘ingessata’ di me stesso. Ma sì, sono gay, finalmente me stesso, ma anche una persona normale, e voi non siete migliori di me solo perché vi piacciono le donne. Sapevo fin dall’adolescenza di essere gay", dichiarò circa un mese fa l'arbitro. Il direttore di gara proseguì poi sulla stessa linea ribadendo la propria omosessualità fin dall'adolescenza: "Il calcio è roba da uomini, tanti la pensano così, ma io sapevo fin dall'adolescenza di essere gay. Così ho trascorso la vita sacrificando me stesso per proteggermi dalla violenza fisica ed emozionale dell'omofobia. E sono andato a finire in uno degli spazi, il calcio, più ostili verso gli omosessuali. Ma per avere degli amici dovevo far vedere che ero etero, allora interpretavo la mia parte. Familiari e amici mi portavano allo stadio, ma era una tortura". Benevenuto, che durante la prima ondata di covid in Brasile aveva temporaneamente lasciato il calcio per fare l'infermiere, si sfogò così: "Ho anche provato ad avere relazioni con delle ragazze ma stavo ingannando i miei istinti. E c'era anche il fatto che nella mia famiglia la religione era molto presente, e nella Bibbia c'è scritto che un uomo che giace con un altro uomo è un peccatore. Per questo ho pensato a lungo che ci fosse qualcosa di sbagliato in me, ed ero un ragazzo triste". Nonostante questo l'arbitro pochi giorni ha confessato che nel mondo del calcio ci sarebbe un numero infinito di persone che nascondono la propria omosessualità: "Se consideriamo tutte le persone coinvolte, funzionari, allenatori, giocatori e arbitri, il 30-40% sono omosessuali, bisessuali o hanno avuto rapporti con un uomo. Anche le persone al di fuori del mondo del calcio notano che ci sono unioni omosessuali segrete di calciatori o matrimoni fittizi. Rimarreste sorpresi nel sapere chi è omosessuale in questo settore".

Il precedente di altri arbitri

I due arbitri scozzesi, Craig Napier e Lloyd Wilson
Pur essendo nell’elenco internazionale degli arbitri FIFA, il 41enne non parteciperà alla Coppa del Mondo in Qatar, dove il rischio omotransfobia è altissimo. Negli ultimi mesi oltre al coming out fatto dai due calciatori Josh Cavallo e Jake Daniels abbiamo assistito anche a quello dei due arbitri scozzesi Craig Napier e Lloyd Wilson. Entrambi riscossero tantissimi messaggi di solidarietà definendo il sostegno ricevuto come agghiacciante: "Di solito i direttori di gara vanno nel panico quando i tifosi si rivolgono loro sui social media, ma tutti i messaggi erano positivi. Sì, ci sono stati alcuni commenti negativi, ma nelle chat private sono state scritte solo cose positive. Sono stato contattato da giocatori e dirigenti di tutto il Paese. Le persone vogliono lavorare insieme per rendere il calcio uno spazio sicuro per tutti".
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • Cos’è Luce!
  • Redazione
  • Board
  • Contattaci
  • Evento 2022

Robin Srl
Società soggetta a direzione e coordinamento di Monrif
Dati societariISSNPrivacyImpostazioni privacy

Copyright© 2021 - P.Iva 12741650159

CATEGORIE
  • Contatti
  • Lavora con noi
  • Concorsi
ABBONAMENTI
  • Digitale
  • Cartaceo
  • Offerte promozionali
PUBBLICITÀ
  • Speed ADV
  • Network
  • Annunci
  • Aste E Gare
  • Codici Sconto