
La band 'Le Cose Importanti'
L’arte come mezzo per esprimersi, ma anche come modo per affrontare a viso aperto, a volte anche facendosi male, i propri problemi. E scoprire che, in fondo, sono comuni ad altre persone. Giada Sagnelli alla voce, Ylenia Procaccioli alla chitarra, Alfonso Roscigno al basso e Massimiliano D’Alisera alla batteria. Ovvero Le Cose Importanti. Più che una band, un progetto che si propone di raccontare anche il disagio di non essere come si vorrebbe e come ci si sente. Tutti concetti raccontati con le immagini, le suggestioni e anche le affermazioni forti e importanti del disco ‘Veleno’.
Giada, come nasce Le Cose Importanti?
“Dalla mia camera, dove scrivevo canzoni. Alcuni anni fa avevo un gruppo rock stoner con la chitarrista Ylenia (Procaccioli, ndr) e avevo questa espressione nella testa: ‘‘Le cose importanti’. L’avevo ritrovata anche nel mio libro preferito, ‘La Nausea’ di Sartre. Perciò ho pensato che fosse un segno del destino”.
Come nascono le vostre canzoni?
“Principalmente da me: sto nella mia stanza, compongo con computer e chitarra. Per il disco abbiamo usato sia questo modo di composizione sia quello insieme alla band, ma le parole sono sempre mie”.
Nelle vostre canzoni parlate spesso del sentirsi inadeguati, a disagio. Come ha accolto il vostro pubblico questi messaggi?
“Ascoltando la musica non si ha subito la chiave giusta di quello che si intende. C’è chi si è avvicinato pensando che parlassimo di una relazione finita e ci si è rivisto, chi invece ha colto subito il senso vero e ha apprezzato. Ogni interpretazione è ben accetta. In Italia questi temi non li trattano in tanti. Magari ci sono progetti del genere, ma sono piccoli e fanno fatica ad emergere, mentre chi è un po’ più conosciuto sceglie altri temi”.
A proposito di temi, tu hai scelto di raccontare su Instagram i segni della mastectomia che hai affrontato. Perché lo hai fatto?
“Mi sono esposta di pari passo con la scrittura del disco. È stato tutto in evoluzione costante, anche molto veloce nella mia persona. Era arrivato il momento di vivere la vita come pareva a me ed era giusto che anche gli altri lo sapessero”.
Raccontandosi sui social, ci si espone anche a delle critiche…
“Non mi importa, sono contenta di mostrarmi come sono. C’è chi mi ha scritto che sono un ibrido, ma non mi interessa”.
Come hai risposto ai messaggi?
“Avrei potuto ignorarli. Però ho scelto di fare musica e di stare su un palco, perciò ho un ruolo ed è giusto che io sia portatrice di messaggi. Ho quindi scelto di rispondere pubblicamente dal palco alle critiche e alle, per fortuna poche, offese che ricevo. Anche per far capire alle persone che conosco e che ricevono insulti sui social per i motivi più disparati che non sono sole. Mi è sembrata una forma di amore verso gli aitri.
La vostra collaborazione dei sogni?
“Sarebbe bellissimo fare qualcosa con La Rappresentante di Lista o con i The Idles”.
Cosa auguri al disco?
“Di arrivare a più persone possibili e di dare una spinta a vivere con coraggio a chi lo ascolta”.