Main Partner

main partnermain partnermain partner

Partner

main partner

L’attrice Apache insultata agli Oscar: dopo 50 anni arrivano le scuse dell’Academy

Era salita sul palco al posto di Marlon Brando per rifiutare la statuetta a causa del trattamento riservato nel cinema agli indiani d’America. Venne sommersa da fischi, insulti e negli anni subì offese e discriminazioni

di MAURIZIO COSTANZO -
17 agosto 2022
Sacheen Littlefeather oscar

Sacheen Littlefeather oscar

"A ogni male ci sono due rimedi: il tempo e il silenzio" scriveva Alexandre Dumas. Lo sanno bene gli indiani, che sono un popolo saggio e paziente. E di tempo ne è passato davvero tanto, addirittura mezzo secolo oramai, da quando Sacheen Littlefeather, 'Piccola piuma' salì sul palco degli Oscar per leggere il motivo del rifiuto del premio da parte di Marlon Brando, che non lo volle accettare per il "trattamento riservato agli indiani d’America dall’industria cinematografica".

Insultata e offesa sul palco degli Oscar

Brando si era aggiudicato la tanto ambita statuetta come migliore attore protagonista di un film destinato a entrare nella storia, "Il Padrino". Ma nella storia non entrò solo quella pellicola, anche ciò che avvenne quel giorno a Piccola Piuma, all’epoca 26enne, sotto i riflettori che illuminavano quel palcoscenico scintillante. La giovanissima nativa americana in 60 secondi lesse parole dure contro i maltrattamenti subiti dalla sua comunità. Ma invece che ricevere comprensione e vicinanza, fu sommersa da una valanga di fischi, e come se non bastasse, dal pubblico presente in sala si alzarono anche insulti razzisti. Non giustifica quell’assurdo e inaccettabile comportamento del pubblico il fatto che gli Oscar del 1973 si tennero in un momento delicato, visto che erano quelli i mesi di occupazione da parte dell’American Indian Movement di Wounded Knee, nel South Dakota.
Marlon Brando

Marlon Brando (ANSA)

Era stata lo stesso attore ad aver invitato la giovane attrice e modella a prendere parte alla Notte delle Stelle per porre l’attenzione sul modo in cui venivano rappresentati i nativi americani nei film americani. Marie Louise Cruz, che oggi ha 75 anni, fece un gesto forte: si presentò con le trecce e indossando un abito di pelle di daino, e con una mano respinse la celebre statuetta dorata che le veniva porta da Roger Moore e Liv Ulmann. Tuttavia il suo messaggio finì inascoltato (almeno all’epoca). Non solo: i cronisti riferirono che John Wayne, che in quel momento si trovava nel backstage, all’udire quelle parole andò su tutte le furie. E la cosa non finì quella sera, anzi andò ben oltre: Marie Louise Cruz 'Piccola Piuma' ha dichiarato di aver subito negli anni a seguire molte discriminazioni nel mondo del cinema, e sempre a causa di quel discorso di essere stata attaccata, offesa e presa in giro.

Le scuse dell'Academy mezzo secolo dopo

L'attrice Apache Piccola Piuma salì sul palco per rifiutare la statuetta di Marlon Brando per il trattamento riservato ai nativi americani nelle produzioni cinematografiche

"Ogni volta che una donna lotta per se stessa, lotta per tutte le donne" scrisse la poetessa Maya Angelou. Cinquant’anni fa Marie Louise Cruz era la prima donna nativa americana ad aver mai parlato da quel palcoscenico. A un secolo di distanza è finalmente giunto il momento delle scuse da parte dell’Academy: "Gli abusi che hai subito per il tuo discorso sono stati ingiustificati e totalmente inappropriati" ha reso noto l’ex presidente dell’Accademia David Rubin in una lettera a Littlefeather, invitandola a un evento che si terrà il 17 settembre a Los Angeles. Il discorso dell’attrice Apache è stato dunque non solo riabilitato, ma anche definito "Un’affermazione potente che continua a ricordarci la necessità del rispetto e l’importanza della dignità umana". Un messaggio che, a chiare lettere, riconosce a Piccola Piuma una forza straordinaria: “Per troppo tempo il coraggio che hai mostrato è stato ignorato – si legge nella lettera dell’ex presidente dell’Academy -. L’abuso che hai subito è stato ingiustificato, e il costo per la tua carriera nel nostro settore e il carico emotivo che hai vissuto sono irreparabili. Per tutto questo, porgiamo le nostre più profonde scuse e la nostra sincera ammirazione".

Una serata per "parlare, celebrare e guarire"

La serata del 17 settembre – a cui sarà presente anche il copresidente dell’Indigenous Alliance dell’Academy, il produttore Bird Runningwater – è stata organizzata con un triplice scopo: per "parlare, celebrare, guarire". Da parte sua l’attrice ha fatto sapere in un comunicato che ha trovato "profondamente incoraggiante vedere quanto sia cambiato Hollywood" dopo il suo gran rifiuto. E per quanto riguarda le scuse ha detto: "Noi indiani siamo persone molto pazienti, sono passati appena 50 anni!". E così facendo non ha mancato di sottolineare che mantenere alto il senso dell’umorismo, in ogni circostanza, per loro è fondamentale, visto che li aiuta a sopravvivere.
Sacheen-Littlefeather

Marie Louise Cruz oggi ha 75 anni e ha ricevuto, dopo 50 anni, le scuse dell'Academy

Parlando di "un sogno che diventa realtà", Piccola Piuma ha dato a tutti un’altra lezione di profonda umanità e coraggio. Ha accolto l’invito a presenziare alla serata organizzata in suo onore, dove finalmente riceverà quegli applausi calorosi che avrebbe dovuto ricevere molti anni prima. Dimostrando così di aver accettato le scuse tardive di quanti, invece di capirla e di abbracciarla, le hanno solo fatto del male. Ma del resto, come gli indiani da popolo saggio sanno bene, quando si perdona lo si fa non certo per cancellare il passato, bensì per cambiare il futuro.