Una confessione che costa caro:
Arisa non sarà ai Pride di Milano e di Roma. È la stessa cantante a
rivelarlo sui suoi profili social. Nulla di male,
le parate dell'orgoglio Lgbtq+ sono un momento di riconoscimento e di rivendicazione (pacifica e colorata) dei propri diritti e parteciparvi non è certo obbligatorio né scontato, dietro la scelta di farlo o non farlo ci possono essere svariati motivi. In un lungo post, in cui Rosalba Pippa si dice dispiaciuta di quello che sta accadendo intorno a lei, che "Per adesso sono solo
insulti pesantissimi da parte di alcuni di voi che non so come decifrare", spiega i motivi di questa decisione. "Oggi al mio manager è stato
consigliato da parte degli organizzatori, di dirmi
di non presentarmi al Pride di Milano a causa dell’ipotesi che alcuni membri della comunità possano in qualche modo mettermi in imbarazzo - puntualizza -. Io sarei venuta volentieri, però se ho fatto qualcosa di così tanto grave da meritare un trattamento così esclusivo, credo che non parteciperò neanche al pride di Roma". Un messaggio dettato dall'emotività del momento, ma anche dall'accumularsi di tutta una serie di circostanze e di dichiarazioni sue e rivolte a lei che hanno portato la cantante a dire addio - almeno per il momento - ai due maggiori eventi della comunità Lgbtqia+ in Italia.
Il post in cui Arisa annuncia che non parteciperà ai Pride di Milano e Roma
"La confessione" da Peter Gomez
Dobbiamo tornare a qualche giorno fa per ricostruire i fatti, a quando la cantante 40enne ha partecipato al programma di Peter Gomez "
La Confessione", in onda sul Nove. Ospite della puntata, Arisa si è lasciata andare ad alcune dichiarazioni che, pur evidenziando alcune su posizioni assolutamente personali e non scontate, hanno aperto però un grande dibattito. "
Giorgia Meloni mi piace. Quando ho scritto un discorso per Le Iene e ho detto questo, alcuni miei amici mi hanno sconsigliato di farlo - ha rivelato al conduttore -. Hanno sostenuto che io mi stessi esponendo troppo. E invece no, sarò sicuramente attaccata per questo, ma lo dico:
Giorgia Meloni mi piace. Noi siamo abituati a non dare tempo a chi ci governa, invece
dobbiamo dare tempo", aggiunge.
La cantante Arisa ospite la settimana scorsa a "La confessione", programma sul Nove condotto da Peter Gomez
Arisa: "Meloni mi piace, diamole tempo"
Gomez, però, incalza l'artista su questioni su cui, invece, la premier, aveva idee ben chiare sin da prima di diventare la prima donna presidente del consiglio in Italia. Posizioni che non ha mai nascosto, ma che anzi sono
identificativi della sua ideologia politica e che "sui
diritti Lgbtqia+ non sono proprio aperte", evidenzia il giornalista. "Giorgia Meloni
è come una mamma severa e preoccupata, che ha quattro figli - ribatte l'autrice di
Sincerità, che ha recentemente presentato il nuovo singolo,
Non vado via -. Bisogna che lei faccia delle
cose che vadano bene per tutti e quattro i figli, anche se a volte sembra a uno dei quattro che agisca in maniera poco... Però secondo me ci vuole tempo e ci vuole anche, da parte nostra,
un cambio di atteggiamento, non sempre in lotta ma in dialogo".
Arisa ha raccontato in passato il rapporto col proprio corpo, compresi i problemi con esso, e specificando: "Sono donna ma anche un uomo" (Instagram)
La questione Pride
Insomma la cantante ha mostrato il proprio endorsement a Meloni, pur consapevole dell'effetto che le sue parole avrebbero avuto sulla maggioranza dei suoi seguaci. "So che
questa cosa mi andrà contro", aveva detto infatti. Previsione che, purtroppo, si è dimostrata azzeccata, viste le moltissime critiche che le sono arrivate. Soprattutto dopo che, durante l'intervista a "La Confessione", Arisa ha affrontato l'argomento
Pride. Il tema le sarebbe particolarmente caro, già in passato si è lasciata andare a dichiarazioni sulla
sua stessa identità gender (ma non c'è stato alcun coming out), senza filtri e senza vergogna, come la ragazza di Pignola è sempre stata.
Da Trento a Siracusa, l'onda arcobaleno del Pride torna a invadere le strade italiane. Il calendario delle date
E quale miglior occasione dell'inizio ufficiale della stagione dei Pride per ribadire il proprio intento a "cercare di
ampliare la rappresentanza che abbiamo nei media della comunità Lgbtqia+"? "Dobbiamo smettere di spaventare, dimostrare che siamo gente wow, gente che fa un certo percorso che sceglie liberamente, che fa una scelta difficilissima", ha spiegato. "Mi piacerebbe che le persone avessero la pazienza e l’amore di fargliele capire, perché
lei ci può portare ad alti livelli, perché ha molta
cazzimma - conclude riferendosi a Giorgia Meloni -. A noi serve qualcuno che abbia
cazzimma e che sta dalla nostra parte, però le cose devono avvenire gradualmente".
Le critiche
Dopo la messa in onda della trasmissione, proprio come si aspettava, su di lei è arrivata una vera e
propria valanga di critiche, soprattutto in relazione al suo legame con la comunità Lgbtqia+. E non è bastato ritornare a spiegare le proprie motivazioni a Domenica In, il 28 maggio, per far cambiare idea al pubblico.
Arisa si è difesa dalle critiche alludendo al fatto che non si possa giudicare chi ha opinioni diverse (Instagram)
"Io sono una pacera fin da piccola, cerco sempre di trovare un equilibrio tra le parti, anche quando sembra non esserci" ha spiegato a Mara Venier, sottolineando in particolare di non aver pronunciato quelle parole per ottenere una qualche sorta di favoritismo. "Non voglio risultare come
una traditrice e voltafaccia. E anzi dopo questo complimento a Giorgia Meloni, le chiedo di
non agevolarmi in nulla". Frasi che, come spesso accade, risultano pezze peggiore del buco che avrebbero dovuto coprire.
"Non andrò al Milano Pride. Non giudicate chi non la pensa come voi "
Passa appena un giorno e dal suo account Instagram Arisa annuncia il nuovo - sarà l'ultimo? - sviluppo della vicenda. Un lungo post in cui l'artista racconta come gli organizzatori della parata dell'orgoglio milanese si siano messi in contatto con il suo staff per "consigliarmi di non prendervi parte", in teoria per
tutelarla - questo annunciano - da possibili imbarazzi. La reazione non è delle migliori: "Se ho fatto
qualcosa di così tanto grave da meritare un trattamento così esclusivo, credo che non parteciperò neanche al pride di Roma. Mi dispiace davvero tanto", scrive. Poteva finire qui, ma la 40enne vuol dire la sua fino in fondo e togliersi qualche sassolino. "
Buon Pride a tutti, divertitevi anche per me, vi auguro di trovare un piano di svolta e di realizzare i vostri sogni legittimi per essere felici - prosegue e fin qui tutto bene -. Ve lo auguro davvero dal profondo del cuore. Io continuerò a vivere frequentando gli amici di sempre e mi farò raccontare". "Ma prima di salutarvi un’ultima cosa la voglio scrivere - ed ecco la nota dolente, almeno per i suoi followers -:
la diversità è fatta di opinioni, di esperienze e di modi di vedere la vita. La diversità è ricchezza. Me l’avevate insegnato voi. Non condannate la gente perché non la pensa esattamente come voi, magari quella gente lì vi ama lo stesso, ma voi pensate di no.
Arisa è stata madrina al Padova Pride 2022
I tempi cambiano, le mamme imbiancano, i fiori sbocciano e poi appassiscono, e poi rinascono. Bisogna lavorarci e crederci sempre. Se vi giocherete la carta dell’amore vincerete sempre. Ciao ciao LGBTQ+ people, auguri". Ma a queste parole la replica è la stessa storia: "Arisa... hai sottovalutato
il male che la Meloni (che per questo e altri motivi disprezzo) ha fatto alla comunità LGBT. [...] La stessa comunità europea ci ha ripreso per quanto stiamo diventando ostili verso la comunità LGBT e ti giuro, provo vergogna per essere rappresentata da una persona simile ed io sono un’etero cisgender", scrive una ragazza. "È facile 'amare' chi non la pensa come te quando l’oggetto di quei pensieri non sei tu - commenta un altro utente -. Meloni, se sei LGBTQI+, non ha 'opinioni diverse' sul mondo:
ha opinioni diverse su di noi, sulla nostra possibilità di vivere una vita libera, felice e piena come ogni altro essere umano nel mondo, ha 'opinioni diverse' perfino sul diritto di riconoscere come tali i nostri stessi figli. Se qualcuno venisse da te e ti dicesse di 'dialogare' con chi ti discrimina, con chi ti marginalizza, con chi ti impedisce di accedere ai diritti fondamentali della persona, gli diresti 'grazie del consiglio' o lo manderesti a quel paese?" E ancora, tra i commenti sotto il post della cantante si legge: "Tu puoi avere tutte le idee che ti pare, nessuno ti vieta di simpatizzare per Giorgia Meloni, ma definirla 'mamma severa', quando invece è
una politica che sta togliendo dei sacrosanti diritti a una parte cittadini, non è un'opinione,
è ignoranza".