Un paragone infelice, infelicissimo. Le donne come mucche da mungere. L'azienda Seoul Milk, una delle più grandi produttrici di latte in Corea del Sud, sommersa dalle critiche, ha dovuto fare velocemente marcia indietro e scusarsi per lo spot che mostrava delle trasformarsi in animali, bovini per la precisione. Nel filmato, di appena 30 secondi, si vede un uomo che esplora i boschi con una telecamera e, giunto vicino a un torrente, vede un gruppo di donne che beve acqua e fa stretching. Inizia così a riprenderle, senza farsi vedere, e una voce fuori campo racconta: "Finalmente siamo riusciti a immortalarle con la telecamera in una località incontaminata, dove la natura è preservata nella sua purezza, bevono acqua pulita da una natura pura, consumano una dieta organica ed ecologica e vivono in pace in un ambiente placido. Proverò ad avvicinarmi con cautela". L’uomo si nasconde per non spaventare le donne, che sembrano simili a delle ninfe a stretto contatto con la natura (una beve addirittura la rugiada accumulatasi sopra una foglia). Ma l'atmosfera idilliaca viene improvvisamente infranta dal rumore di un ramo calpestato e spezzato per errore con il piede dal reporter, che rivela così la sua presenza alle donne-ninfe della foresta. Ed ecco che, nell'inquadratura successiva, un branco di mucche ha preso il posto delle donne. "Acqua pulita, mangime organico, latte Seoul Milk 100% organico, proveniente da un ranch che usa solo metodi di allevamento naturali nello splendido contesto di Cheongyang", chiude lo spot.