Dargen lancia il “Cessate il fuoco” dal palco di Sanremo

Dopo aver cantato l'onda alta in cui i migranti si ritrovano a dover nuotare, pur non sapendolo fare, Dargen punta il dito verso la politica: "Il silenzio è corresponsabilità"

di SOFIA TULI
7 febbraio 2024
Dargen a Sanremo (Instagram)

Dargen a Sanremo (Instagram)

“La storia non accetta la scena muta. Il nostro silenzio è corresponsabilità. Cessate il fuoco” è l’appello lanciato dal palco di Sanremo da Dargen D’Amico, che ha ricordato come a tanti (non troppi) chilometri di distanza, sulla Striscia di Gaza e non solo, l’unica “musica” che risuona nelle orecchie delle popolazioni e di molti bambini, è quella sorda e atroce delle bombe.

“Cessate il fuoco”

Le parole di Dargen sono un pungo dritto allo stomaco che, arrivando a tarda notte, risvegliano dal sonno che inizia a farsi sentire. E aprire gli occhi è quello che dovremmo fare oggi. Aprire gli occhi e soprattutto parlare, prendere una posizione. Noi, ma soprattutto la politica, che potrebbe avere senza dubbio un peso maggiore. A loro si rivolge il cantante. Non solo con l’appello, ma anche con la canzone.

“Navigando verso Malta senza aver nuotato mai nell’acqua alta”. Si chiude così “Onda alta”.

Il brano che Dargen D’Amico presenta alla settantaquattresima edizione del Festival di Sanremo parla delle rotte dei migranti e lo fa con grande ritmo e un pizzico di ironia, per speziare con nuove nuance un tema controverso e raccontare da un altro punto di vista questo esodo senza fine, il disagio di questi esseri umani costretti ad affrontare le sofferenze, le paure e le insidie dei relativi viaggi della speranza in mare.