Il successo, per
Matthew Perry, era arrivato con
Friends, la sitcom americana in onda sul network Nbc dal
1994 al 2004, una della più apprezzate di tutti i tempi. Lui, nel gruppo di ragazzi simpatici e un po’ imbranati, interpretava il
sarcastico Chandler. Ma se nella serie le sue avventure tragicomiche, ambientate principalmente a Manhattan, hanno lasciato un segno nei cuori dei fan durante le dieci indimenticabili stagioni, nella realtà a lasciare il segno sulla sua pelle è stata la sua
condotta dissoluta e l’abuso di sostanze stupefacenti.
L'attore durante una scena della sitcom Friends
"Hai il 2% di possibilità di vivere"
La
lotta per disintossicarsi dura da dieci anni, ma ora per la prima volta ha deciso di parlarne, insieme ai lati oscuri della sua vita e agli alti e bassi della sua carriera, nel libro di memorie di prossima uscita "
Friends, Lovers and the Big Terrible Thing". In attesa di trovarlo in libreria a novembre, Matthew Perry ha anticipato qualcosa: “Ho dovuto aspettare di essere abbastanza sobrio e
lontano dall'alcolismo e della dipendenza per scrivere tutto”. L’attore 53enne ha preso carta e penna anche con un obiettivo altruistico, pensando a coloro che vivono la sua stessa situazione e non sanno come uscirne: “La cosa più importante – ha detto - è che ero abbastanza sicuro che
avrebbe aiutato le persone”. Una tra le rivelazioni più sconvolgenti è quando rivela, per la prima volta, di essere stato
a un passo dalla morte: “I medici hanno detto alla mia famiglia che avevo
il 2% di possibilità di vivere. Mi hanno attaccato a una macchina chiamata Ecmo, che si occupa dell'ossigenazione del cuore e dei polmoni. Si chiama Ave Maria, nessuno ci sopravvive”. È successo quattro anni fa, quando aveva 49 anni. In precedenza aveva parlato di una perforazione gastrointestinale, ma ora ha detto le cose come effettivamente sono andate, ossia che per l'abuso di oppioidi il suo
colon era letteralmente esploso. Dopo due settimane in coma e ben cinque mesi in ospedale, per i nove mesi successivi ha dovuto utilizzare una sacca per la colostomia. Ma dopo tanta sofferenza, ce l’ha fatta ed è riuscito ad uscire dal tunnel.
Gli attori del cast come pinguini: la vicinanza di tutti i suoi colleghi
Perry nel volume racconta di quando
ha iniziato ad alcolizzarsi, ed è successo, per uno strano scherzo del destino, a 24 anni, proprio quando stava iniziando il suo successo ed era stato scritturato per Friends. “All’epoca potevo gestirlo, più o meno – racconta -. Ma all'età di 34 anni mi ero già cacciato in un mare di guai. Ci sono stati anni in cui sono stato sobrio. La stagione 9 è stata l'anno in cui sono stato sobrio per tutto il tempo. E indovinate in quale stagione sono stato nominato come miglior attore?”. Ma quella è stata una parentesi felice durata poco:
la dipendenza ha ben presto preso il sopravvento, è arrivato a pesare
128 chili e a prendere ben 55 Vicodin al giorno. Da parte loro gli altri attori del cast si sono comportati da veri amici, sono stati “comprensivi e pazienti” ha ricordato, nonostante la sua condizione a livello di aspetto, diventata sempre più difficile da nascondere. “È come i pinguini – ha sottolineato l’attore -. I pinguini, in natura, quando uno è malato o molto ferito, gli altri pinguini lo circondano e lo sostengono. Gli girano intorno finché quel pinguino non riesce a camminare da solo. È un po' quello che ha fatto il cast per me”.