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Home » Spettacolo » Friends, la creatrice: “Un errore usare il pronome maschile per riferirsi al ‘papà’ di Chandler”

Friends, la creatrice: “Un errore usare il pronome maschile per riferirsi al ‘papà’ di Chandler”

Nella sitcom il personaggio era una donna trans ed era spesso oggetto di prese in giro. Arrivano le scuse anche per la mancanza di personaggi di colore

Barbara Berti
7 Luglio 2022
L'iconico poster di "Friends"

L'iconico poster di "Friends"

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La sitcom “Friends” oggi sarebbe omofoba? Sicuramente è il telefilm che ha cambiato la comicità in tv, una delle serie più popolari in tutto il mondo, con milioni di fan che si sono riconosciuti nel racconto generazionale che si affacciava alla libertà della vita da soli, ai primi lavori, alle prime relazioni serie. Con un solo filo conduttore: l’amicizia. Jennifer Aniston, Courteney Cox, Lisa Kudrow, Matt LeBlanc, Matthew Perry e David Schwimmer, rispettivamente Rachel Green, Monica Geller, Phoebe Buffay, Joey Tribbiani, Chandler Bing e Ross Geller, debuttarono il 22 settembre 1994 sul canale Nbc, proseguendo poi per dieci stagioni.

Una scena di "Friends"
Una scena di “Friends”

Oggi, a distanza di quasi trent’anni dal primo episodio, la società è molto cambiata rispetto agli anni Novanta, arco temporale in cui si concentra la maggior parte della serie. E, così, a riguardarlo alcune situazioni e gag non sarebbero ammissibili. Il caso più emblematico è il personaggio del padre di Chandler. Nella sit-com Charles Bing è il nome con cui viene indicato il genitore di Chandler: si sa che si esibisce in uno spettacolo drag di Las Vegas con il nome di Helena Handbasket, ma non viene mai esplicitamente chiarito se sia una drag queen oppure una donna transgender, come suggerisce il fatto che si presenti in abiti femminili anche in un’occasione non legata alle sue esibizioni, cioè il matrimonio del figlio.

Una scena della puntata di Friends "La Patente Scaduta", il cui titolo in inglese è "The one with Chandler's Dad", "(La puntata) col papà di Chandler"
Una scena della puntata di Friends “La Patente Scaduta”, il cui titolo in inglese è “The one with Chandler’s Dad”, “(La puntata) col papà di Chandler”

Il personaggio era interpretato dall’attrice statunitense Kathleen Turner, che è una donna cisgender e era nota soprattutto tra gli anni Ottanta e gli anni Novanta per film come “Brivido Caldo” (1981), “Il giardino delle vergini suicide” (1999) e “Peggy Sue si è sposata” (1986), per cui ottenne una candidatura come migliore attrice agli Oscar. Nella serie il suo personaggio viene preso in giro in moltissime occasioni dai protagonisti, che ne parlano puntualmente con vergogna o imbarazzo e una certa confusione sulla sua identità di genere: in particolare, si riferiscono a lei usando pronomi maschili e chiamandola “padre” o “papà”, con un atteggiamento che oggi sarebbe riconosciuto con più facilità come transfobico.

L’attrice statunitense Kathleen Turner oggi (Instagram)
L’attrice statunitense Kathleen Turner oggi (Instagram)

Il personaggio della donna transgender compare solo in tre puntate alla fine della settima stagione, trasmessa nel 2001. Dopo oltre vent’anni l’autrice televisiva Marta Kauffman, co-creatrice e produttrice esecutiva della sit-com ammette che è stato “un errore” usare il pronome maschile per riferirsi al personaggio del “papà di Chandler”. In un’intervista rilasciata a un programma televisivo di BBC, che andrà in onda l’11 luglio, Kauffman dice: “Continuavamo a riferirci a lei come il padre di Chandler, anche se il padre di Chandler era trans“.

Una scena della popolare sitcom "Friends"
Una scena della popolare sitcom “Friends”

Nell’intervista, Kauffman sostiene che la questione dei pronomi (maschili, femminili o neutri) che le persone vogliono vengano usati per rivolgersi a loro all’epoca “non era ancora” qualcosa che lei comprendeva, e che non aveva molta consapevolezza a proposito delle persone trans, “quindi non parlavamo di quel personaggio come di una lei”.

Kauffman ammette anche che nella serie non era stato dato abbastanza spazio alle persone afroamericane, sostenendo di essere stata “chiaramente parte del razzismo sistemico” che ha caratterizzato e per certi versi continua a caratterizzare la televisione e il cinema. Su tale argomento, la Kauffman, in un’intervista al “Los Angeles Times”, all’inizio di luglio, oltre a porgere delle scuse, aveva annunciato una donazione di 4 milioni di dollari alla sua università, la Brandeis, per l’istituzione di un fondo per sostenere gli studi legati alla cultura africana.

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  • ✨Tra i pretendenti a un ruolo di protagonista del 73° Sanremo, Ariete è probabilmente quella con l’"X factor" più alto. E non tanto per aver partecipato da ragazzina al talent di Sky o per quel "non so che" capace di differenziare tutto quel che fa, ma perché in due anni è riuscita a diventare la musa “indie“ della Generazione X. 

Arianna Del Giaccio mostra la timidezza della debuttante. E che lei sia una "nuova persona" portata a cadere nei "soliti vecchi errori" lo racconta parlando del debutto davanti al popolo del Festival con Mare di guai, ballata in cui racconta la fine della relazione con la sua ex.

«Gli squali che si aggirano nella vasca di cui parlo sono le mie insicurezze e le mie ansie. Il peso delle aspettative, anche se non provo sensi di inadeguatezza verso quel che faccio. I pescecani basta conoscerli per sapere che non sono tutti pericolosi.»

 Intervista a cura di Andrea Spinelli ✍

#lucenews #qn #ariete #sanremo2023
  • Più luce, meno stelle. Un paradosso, se ci pensate. Più illuminiamo le nostre città, più lampioni, fari, led, laser puntiamo sulla terra, meno stelle e porzioni di cielo vediamo. 

Accade perché, quasi senza accorgercene, di anno in anno, cancelliamo dalla nostra vista qualche decina di quei 4.500 puntini luminosi che in condizioni ottimali dovremmo riuscire a vedere la notte, considerato che il cielo risulta popolato da circa 9.000 stelle, di cui ciascuno di noi può osservare solo la metà per volta, ovvero quelle del proprio emisfero. 

In realtà, già oggi, proprio per colpa dell’inquinamento luminoso, ne vediamo solo poche centinaia. E tutto lascia pensare che questa cifra si ridurrà ulteriormente, con un ritmo molto rapido. Al punto tale che, in pochi anni, la costellazione di Orione, potrebbe perdere la sua caratteristica ‘cintura’.

Secondo quanto risulta da uno studio pubblicato su “Science”, basato sulle osservazioni di oltre 50mila citizen scientist, solo tra il 2011 e il 2022, ogni anno il cielo in tutto il Pianeta è diventato in media il 9,6% più luminoso, con una forchetta di valori che non supera il 10% ma non scende mai sotto il 7%. Più di quanto percepito finora dai satelliti preposti a monitorare la quantità di luce nel cielo notturno. Secondo le misurazioni effettuate da questi ultimi infatti, tra 1992 e 2017 il cielo notturno è diventato più luminoso di meno dell’1,6% annuo.

“In un periodo di 18 anni, questo tasso di cambiamento aumenterebbe la luminosità del cielo di oltre un fattore 4”, scrivono i ricercatori del Deutsches GeoForschungs Zentrum di Potsdam, in Germania, e del National Optical-Infrared Astronomy Research Laboratory di Tucson, negli Stati Uniti. Una località con 250 stelle visibili, quindi, vedrebbe ridursi il numero a 100 stelle visibili. 

Il pericolo più che fondato, a questo punto, è che di questo passo inizieranno a scomparire dalla nostra vista anche le costellazioni più luminose, comprese quelle che tuti sono in grado di individuare con estrema facilità.

L
  • Per la prima volta nella storia del calcio, un arbitro ha estratto il cartellino bianco. No, non si tratta di un errore: se il giallo e il rosso fanno ormai parte di tantissimi anni delle regole del gioco ed evidenziano un comportamento scorretto, quello bianco vuole invece "premiare", in maniera simbolica, un gesto di fair play. Il tutto è avvenuto in Portogallo, durante un match di coppa nazionale tra il Benfica e lo Sporting Lisbona femminile.

Benfica-Sporting Lisbona femminile, quarti di finale della Coppa del Portogallo. I padroni di casa si trovano in vantaggio per 3-0 e vinceranno la sfida con un netto 5-0, ma un episodio interrompe il gioco: un tifoso sugli spalti accusa un malore, tanto che gli staff medici delle due squadre corrono verso le tribune per soccorrerlo. Dopo qualche minuto di paura, non solo per le giocatrici in campo ma anche per gli oltre quindicimila spettatori presenti allo stadio, il supporter viene stabilizzato e il gioco può riprendere. Prima, però, la direttrice di gara Catarina Campos effettua un gesto che è destinato a rimanere nella storia del calcio: estrae il cartellino bianco nei confronti dei medici delle due squadre.

Il cartellino bianco non influenza in alcun modo il match, né il risultato o il referto arbitrale; chissà che, da oggi in poi, gli arbitri non cominceranno ad agire più spesso, per esaltare un certo tipo di condotta eticamente corretta portata avanti anche dai calciatori.

#lucenews #cartellinobianco #calcio #fairplay
  • Son tutte belle le mamme del mondo. Soprattutto… quando un bambino si stringono al cuor… I versi di un vecchio brano ricordano lo scatto che sta facendo il giro del web. Quella di una madre che allatta il proprio piccino sul posto di lavoro. In questo caso la protagonista è una supermodella –  Maggie Maurer – che ha postato uno degli scatti più teneri e glamour di sempre. La super top si è fatta immortalare mentre nutre al seno la figlia Nora-Jones nel backstage dello show couture di Schiaparelli, tenutosi a Parigi.

La top model americana 32enne, che della maison è già musa, tanto da aver ispirato una clutch – non proprio una pochette ma una borsa che si indossa a mano che riproduce il suo volto –  nell’iconico scatto ha ancora il viso coperto dal make-up dorato realizzato dalla truccatrice-star Path McGrath, ed è coperta solo sulle spalle da un asciugamano e un telo protettivo trasparente. 

L’immagine è forte, intensa, accentuata dalla vernice dorata che fa apparire mamma Maurer come una divinità dell’Olimpo, una creatura divina ma squisitamente terrena, colta nel gesto di nutrire il proprio piccolo.

Ed è un’immagine importante, perché contribuisce a scardinare lo stigma dell’allattamento al seno in pubblico, sul luogo di lavoro e in questo caso anche sui social, su cui esistono ancora molti tabù. L’intera gravidanza di Maggie Maurer è stata vissuta in chiave di empowerment, e decisamente glamour. Incinta di circa sei mesi, ha sfilato per Nensi Dojaka sfoggiando un capo completamente trasparente della collezione autunno inverno 2022, e con il pancione.

Nell’intimo post su Instagram, Maggie Maurer ha deciso quindi condividere con i propri follower la sua immagine che la ritrae sul luogo di lavoro con il volto dipinta d’oro, una parte del suo look, pocoprima di sfilare per la casa di moda italiana, Schiaparelli. In grembo, ha sua figlia, che sta allattando dietro le quinte della sfilata. Le parole scritte a finco della foto, la modella ha scritto “#BTS #mommy”, evidenziando il lavoro senza fine della maternità, nonostante i suoi successi.

di Letizia Cini ✍🏻

#lucenews #maggiemaurer #materintà #mommy
La sitcom "Friends" oggi sarebbe omofoba? Sicuramente è il telefilm che ha cambiato la comicità in tv, una delle serie più popolari in tutto il mondo, con milioni di fan che si sono riconosciuti nel racconto generazionale che si affacciava alla libertà della vita da soli, ai primi lavori, alle prime relazioni serie. Con un solo filo conduttore: l'amicizia. Jennifer Aniston, Courteney Cox, Lisa Kudrow, Matt LeBlanc, Matthew Perry e David Schwimmer, rispettivamente Rachel Green, Monica Geller, Phoebe Buffay, Joey Tribbiani, Chandler Bing e Ross Geller, debuttarono il 22 settembre 1994 sul canale Nbc, proseguendo poi per dieci stagioni.
Una scena di "Friends"
Una scena di "Friends"
Oggi, a distanza di quasi trent'anni dal primo episodio, la società è molto cambiata rispetto agli anni Novanta, arco temporale in cui si concentra la maggior parte della serie. E, così, a riguardarlo alcune situazioni e gag non sarebbero ammissibili. Il caso più emblematico è il personaggio del padre di Chandler. Nella sit-com Charles Bing è il nome con cui viene indicato il genitore di Chandler: si sa che si esibisce in uno spettacolo drag di Las Vegas con il nome di Helena Handbasket, ma non viene mai esplicitamente chiarito se sia una drag queen oppure una donna transgender, come suggerisce il fatto che si presenti in abiti femminili anche in un'occasione non legata alle sue esibizioni, cioè il matrimonio del figlio.
Una scena della puntata di Friends "La Patente Scaduta", il cui titolo in inglese è "The one with Chandler's Dad", "(La puntata) col papà di Chandler"
Una scena della puntata di Friends "La Patente Scaduta", il cui titolo in inglese è "The one with Chandler's Dad", "(La puntata) col papà di Chandler"
Il personaggio era interpretato dall’attrice statunitense Kathleen Turner, che è una donna cisgender e era nota soprattutto tra gli anni Ottanta e gli anni Novanta per film come "Brivido Caldo" (1981), "Il giardino delle vergini suicide" (1999) e "Peggy Sue si è sposata" (1986), per cui ottenne una candidatura come migliore attrice agli Oscar. Nella serie il suo personaggio viene preso in giro in moltissime occasioni dai protagonisti, che ne parlano puntualmente con vergogna o imbarazzo e una certa confusione sulla sua identità di genere: in particolare, si riferiscono a lei usando pronomi maschili e chiamandola “padre” o “papà”, con un atteggiamento che oggi sarebbe riconosciuto con più facilità come transfobico.
L’attrice statunitense Kathleen Turner oggi (Instagram)
L’attrice statunitense Kathleen Turner oggi (Instagram)
Il personaggio della donna transgender compare solo in tre puntate alla fine della settima stagione, trasmessa nel 2001. Dopo oltre vent'anni l’autrice televisiva Marta Kauffman, co-creatrice e produttrice esecutiva della sit-com ammette che è stato "un errore" usare il pronome maschile per riferirsi al personaggio del “papà di Chandler”. In un’intervista rilasciata a un programma televisivo di BBC, che andrà in onda l’11 luglio, Kauffman dice: "Continuavamo a riferirci a lei come il padre di Chandler, anche se il padre di Chandler era trans".
Una scena della popolare sitcom "Friends"
Una scena della popolare sitcom "Friends"
Nell’intervista, Kauffman sostiene che la questione dei pronomi (maschili, femminili o neutri) che le persone vogliono vengano usati per rivolgersi a loro all’epoca "non era ancora" qualcosa che lei comprendeva, e che non aveva molta consapevolezza a proposito delle persone trans, "quindi non parlavamo di quel personaggio come di una lei". Kauffman ammette anche che nella serie non era stato dato abbastanza spazio alle persone afroamericane, sostenendo di essere stata "chiaramente parte del razzismo sistemico" che ha caratterizzato e per certi versi continua a caratterizzare la televisione e il cinema. Su tale argomento, la Kauffman, in un'intervista al "Los Angeles Times", all'inizio di luglio, oltre a porgere delle scuse, aveva annunciato una donazione di 4 milioni di dollari alla sua università, la Brandeis, per l’istituzione di un fondo per sostenere gli studi legati alla cultura africana.
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