"La mia difficoltà": Diomira canta il rapporto con il cibo e i problemi di una generazione

Caterina Lapiccirella, cantautrice fiorentina 19enne, nel nuovo brano ha voluto accanto a sé un'amica, la pianista Frida Bollani Magoni

di GIOVANNI BALLERINI -
10 novembre 2023
Diomira1

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"Dicono che non viene da me, che è una mia idea, ma non sanno con non riesco a uscirne. Dicono che non è la realtà, ma non capiscono la mia difficoltà". Così canta Diomira, accompagnata da Frida Bollani Magoni, nel brano "La mia difficoltà", il nuovo singolo appena uscito per ZooDischi e distribuito da ADA Music Italy. Di certo è difficile trovare, anche in questo periodo in cui va alla grande il bedroom pop (di Ariete, Madame, ma non solo) un'artista che riesca a esprimere con leggerezza e determinazione i problemi che l’attanagliano e che spesso si riverberano sulla sua generazione.

La "Difficoltà" di Diomira

Va quindi dato merito alla 19enne cantautrice fiorentina, che in realtà si chiama Caterina Lapiccirella, di avere colpito nel centro con questo brano, in cui esplicita di essere nemica di se stessa, ma anche con i singoli d'esordio: "6 agosto" e "Lungomare Paranoia", inclusi l’anno scorso in EQUAL Italia e Scuola Indie su Spotify. Lo stesso vale per "Questa Città", che invece ha preceduto di qualche mese l’azzeccato nuovo pezzo. Diomira, quale è la sua difficoltà? "Quella che canto è la mia difficoltà con il rapporto con il cibo, col peso, la vergogna che provavo fino a poco tempo fa a mangiare davanti alle persone, La paura di mangiare qualcosa di sbagliato, che mi facesse male. Ma la canzone è dedicata in realtà un po’ a tutte le difficoltà che si incontrano. Ognuno di noi alla fine ne ha almeno una e quindi si può rispecchiare nella canzone". In un momento di diffuso edonismo gastronomico, come è nato per lei il problema con il cibo? "Ce l’ho da quando facevo la quinta elementare, dopo la morte di mia zia Diomira, a cui dedico questo percorso artistico. Non riuscendo a superare il lutto e il dolore della sua scomparsa, invece che gestire le emozioni, il mio cervello ha deciso di gestire il cibo: mi sono auto convinta che tutto quello che mangiavo mi faceva male. Mangiavo sempre meno e farmi vedere farlo dagli altri era un momento di grande vulnerabilità. Mangiavo solo davanti ai miei genitori e quindi saltavo feste, compleanni, gite scolastiche, momenti sociali".
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La cantautrice 19enne fiorentina ha recentemente pubblicato un nuovo brano, "La mia difficoltà"

La nostra società ci aiuta o meno nelle difficoltà? "Per la mia esperienza personale credo che il mondo, negli ultimi anni, abbia fatto passi da gigante perché mi ricordo che quando ero più piccola le cose che si trovavano nei social media non erano diffuse e soddisfacenti. C’era una cultura della perfezione, invece adesso chiunque si può riconoscere in qualcuno e seguirlo sui social, c’è un’apertura maggiore, c’è la libertà di essere ciò che si vuole. D’altra parte poche persone mi hanno capito quando stavo male: le prime parole della canzone si riferiscono proprio a questo, al fatto che la gente credeva che fosse una cosa inventata da me, invece era una realtà: se uno non ci passa non la può nemmeno immaginare".

Un'amicizia fra le note

L’idea di condividere il brano con Frida Bollani Magoni come è nata? "Siamo amiche da tutta la vita: i nostri genitori sono molto amici. Mio padre suonava insieme al suo, soprattutto da giovane. Io e Frida abbiamo sempre fatto cose, giocato insieme. Volevo fare qualcosa di più importante con questa cara amica, con cui ho condiviso tanto e parlo di tutto quello che mi succede, come se fossimo due sorelle. Per questo ho deciso di includerla in questo pezzo, che racchiude per me tanti miei sentimenti, tante cose che sono state segrete per tanto tempo. E, poi, parlando di difficoltà credo che Frida sia un esempio per tutti: con la sua disabilità e ha più difficoltà di tutti gli altri, ma si impegna al massimo e a testa alta va oltre". Lei è figlia di Stefano Bollani e Petra Magoni, ma anche lei è figlia d’arte? "Sì di Lorenzo Lapiccirella, che ha suonato il basso elettrico anche nei miei pezzi. Mia zia Veronica Lapiccirella suona il violoncello e insegna al conservatorio, la sorella di mio nonno invece faceva la pianista. In generale mi sono tutti molto vicini, siamo tutti molto creativi e i miei genitori mi supportano tanto".
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Diomira con Frida Bollani Magoni

L'orizzonte che si apre al nuovo

C’è un album all’orizzonte? "Per adesso no, preferisco concentrarmi su un brano per volta. Ne ho scritti una quindicina per ora. La settimana scorsa, invece, mi sono esibita a Roma insieme agli altri artisti dell’etichetta ZooDischi. Adesso vivo a Milano, dove frequento Gestione dei beni culturali e dello spettacolo all’università e mi piacerebbe trovare il modo di fare qualche serata qui, magari insieme a Frida". A proposito di brani, il singolo "Questa città" l’ha scritto perché Firenze le stava stretta? "In realtà a Firenze ultimamente mi ero trovata molto bene. Però sì, la canzone parla di quello. I giovani fiorentini tengono molto a catalogare le persone, spesso in base a cose veramente superficiali, dalla scuola dove vai alle scarpe che indossi, o dove vai al mare. Io non facevo parte di nessuna delle categorie, non riuscivo a inserirmi in nessun gruppo. Mi sentivo a disagio e di questo ho sofferto abbastanza, poi le cose sono cambiate, ho trovato un gruppo di amici che sento simili a me e la mia dimensione. Insomma ci ho messo 18 anni a integrarmi un po' a Firenze e alla fine ce l’ho fatta". Ma si è trasferita a Milano lo stesso? "Ho deciso di provare a fare esperienza anche in una città più grande, con una mentalità diversa e allontanarmi anche un po’ dai miei genitori". Come si trova sul palco? "Bene. Io di carattere sono pacata e non credo che mai diventerò una di quelle che balla e strafà, ma il mio sogno più grande è fare la cantante. A parlare sono timida, non riesco spesso a esprimere tutto quello che ho dentro, ma sul palcoscenico mi lascio andare e questo mi dà una gioia immensa, mi piace da morire".
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La copertina del singolo "Questa città" della giovane cantautrice

Che strumento suona? "Un po’ il pianoforte o almeno da due anni sto prendendo lezioni per farlo. Per ora quando compongo uso il computer. Per il futuro cercherò di continuare al meglio la formazione, ma soprattutto mi piacerebbe scrivere pezzi che rimangono in testa". Le sue canzoni parlano di se stessa, sostanzialmente? "Diciamo che 'La mia difficoltà' è quello che parla di me più di tutte. Le altre parlano di cose che mi sono successe. I miei genitori mi hanno sempre brontolato perché avevo la camera super disordinata. Non sono mai riuscita a tenerla in ordine, ma ultimamente ho capito la mia natura: l’unico posto in cui mi sono sentita ispirata a scrivere canzoni è stato sinora camera mia. È l’unico posto in cui nel disordine ho trovato ordine mentale". Cosa altro la ispira? "Non sono una grande lettrice, ma sento molto vicini i temi femminili. Mi sto avvicinando al femminismo e odio la violenza sulle donne. Ogni volta che viene fuori qualche notizia di questo genere mi immedesimo, è come se fosse successo a me. Mi piacerebbe tanto scrivere qualcosa su questi argomenti, anche se sono difficili da affrontare. Mi piace poi molto giocare con la voce, come fanno Ed Sheeran, Olivia Rodrigo. Continuerò a farlo anche nel futuro".