Il mistero di Sarah Scazzi: dal podcast luci sulla morte della giovane di Avetrana

Gli autori sono Flavia Piccinni e Carmine Gazzanni, lucchesi di adozione: “Sei puntate con interviste esclusive e materiali inediti, è il viaggio definitivo“

di LAURA SARTINI
14 gennaio 2025
"Qui non è Hollywood" la serie originale Disney + sull'omicidio di Sarah Scazzi a Avetrana

"Qui non è Hollywood" la serie originale Disney + sull'omicidio di Sarah Scazzi a Avetrana

Lucca, 14 gennaio 2025 – Esce oggi, ma se ne parla già da parecchio tempo. È il nuovo podcast della scrittrice Flavia Piccinni e del giornalista Carmine Gazzanni, che con “Sarah - Inchiesta su un omicidio” (prodotto e diffuso dalla più importante piattaforma di podcast italiani, OnePodcast) arrivano a firmare il viaggio definitivo nella storia che ha colonizzato le loro vite per molti anni.

Il loro libro “Sarah - la ragazza di Avetrana” (Fandango) incentrato sull’omicidio della quindicenne Sarah Scazzi ha infatti ispirato la serie di successo di Disney+ “Qui non è Hollywood”. Ma come ci spiegano entrambi gli autori, che hanno scelto di vivere a Lucca dopo anni nella capitale, “volevamo puntare l’obiettivo su tutto quello che di poco chiaro continua a punteggiare questo caso”. Ed effettivamente ascoltando le sei puntate del podcast, costellate da interviste esclusive e da materiali inediti, non ci si può non interrogare su quello che fin dall’apparenza pare un cortocircuito: due donne condannate all’ergastolo che seguitano a professarsi innocenti, e un uomo invece che per la giustizia è libero – dopo aver scontato otto anni per occultamento di cadavere – ma seguita a definirsi l’unico colpevole dell’omicidio della nipote quindicenne.

“La tragedia di Sarah Scazzi continua a essere un nodo irrisolto nella memoria collettiva italiana" spiegano i due autori che lavorano entrambi in Rai, Piccinni come autrice per programmi di cultura, Gazzanni come inviato di punta per la trasmissione in prima serata di Rai3 condotta da Salvo Sottile “FarWest”. “E abbiamo deciso - proseguono - di affidare il nostro lavoro di ricerca, lettura di documenti, analisi e rapporto diretto con i protagonisti a un podcast per scandagliare ogni sfumatura della vicenda. Facendoci largo nei meandri della giustizia, ma anche nelle fragilità e nelle contraddizioni umane. Più che dare risposte, vogliamo che il podcast faccia emergere domande. Domande sulla giustizia, sulla verità, e su come i media influiscono sulla percezione di eventi così tragici. Ma anche sul nostro ruolo di spettatori. E di giornalisti. Il nostro obiettivo è portare l’ascoltatore a riflettere: siamo davvero sicuri che questa condanna sia stata emessa oltre ogni ragionevole dubbio?”.

Di certo ascoltando questo viaggio nel Salento non mancano gli esclusivi colpi di scena. Uno su tutti: la difesa di Sabrina Misseri e di Cosima Serrano sta lavorando per presentare in tempi rapidi un ricorso. Si tratterebbe dell’unica opzione per cercare di dare un finale alternativo a questa vicenda, poiché dopo lo stop di novembre della Corte Europea per i Diritti dell’Uomo - che è intervenuta non nel merito, ma in questioni strettamente processuali - non vi sarebbero alternative. “Uno spunto fondamentale ci è arrivato dalla genetista Teresa Accetta, che ci ha spiegato come non sia possibile definire l’arma del delitto in modo netto“. Un mistero anche quelle “unghiature“ sul braccio di Misseri e quei suoi cambi di racconto accompagnati da lunghe pause in cui non si sa cosa sia accaduto. Ascoltare per credere.