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"Lala": stranieri in casa propria. Il film che spiega un dramma che si tramanda di genitori in figli

Il film "Lala", scritto e diretto da Ludovica Fales, affronta un tema delicato: quello delle italiane e degli italiani che il Paese non riconosce, perché i loro genitori sono nati altrove

di GIOVANNI BOGANI E GIOVANNI BALLERINI -
13 gennaio 2024
LALA_2

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Alla trentacinquesima edizione del Trieste film festival, uno dei film che parteciperanno al premio intitolato a Corso Salani, indimenticato regista fiorentino, è «Lala». Uscirà nelle sale italiane il 25 gennaio, ed è uno strano e interessante film, sospeso fra il documentario e la fiction. Ha già vinto il premio del pubblico Mymovies al Bellaria film festival. E affronta, guardandolo da vicino, un tema delicato e importante: quello delle italiane e degli italiani che l’Italia non riconosce, perché i loro genitori sono nati altrove. Il film è un viaggio dentro varie storie che si intersecano, e diventa il manifesto di una generazione. Scritto e diretto da Ludovica Fales, prodotto con il contributo del Ministero della cultura e di Biennale College cinema, col patrocinio del commissariato dell’Onu per i rifugiati, «Lala» racconta una «storia»: ma in più di un momento, la parete della finzione si spacca. E le protagoniste si rivolgono direttamente a noi, o direttamente alla regista. Irrompe la realtà, dentro le storie che il film racconta. Si potrebbe anche dire che è un documentario con elementi di finzione, o viceversa. lala-film-ius-soli-ludovica-fales

La storia di "Lala"

La protagonista del film si chiama Samanta Paunkovic. Nel film è una ragazza rom nata e cresciuta in Italia, madre senza documenti, figlia di cittadini della ex Jugoslavia emigrati in Italia durante la guerra dei Balcani. Essendo madre single, che vive senza documenti e senza reddito, i servizi sociali le portano via il figlio. Nella realtà, Samanta Paunkovic è cresciuta in un campo Rom alla periferia di Roma, madre di origine rumena e padre di origine serba. Da poco ha ottenuto, dopo una lunga battaglia, la cittadinanza italiana, e da poco ha avuto una bambina, che cresce insieme al suo compagno. Ma tutta la storia affonda palesemente nella realtà. Nel film vediamo anche Zaga Jovanovic, la ragazza dalla cui vicenda è nato tutto il progetto del film. Zaga, nata e cresciuta in un campo rom, madre in giovane età, dopo aver capito che la sua pratica per ottenere la cittadinanza italiana non sarebbe andata a buon fine è partita clandestinamente per la Serbia, dove ha ottenuto la cittadinanza della sua famiglia d’origine, per poi tornare in Italia chiedendo il permesso di soggiorno. Oggi Zaga, che è nata e cresciuta in Italia, è ancora in attesa di un permesso di soggiorno permanente. Infine c’è Rahma, interpretata da Ivana Nikolic. Nel film è una ragazza siriana che ha perso la parola a seguito di un trauma subìto durante la guerra in Siria. Nella realtà Ivana è nata in Bosnia, è fuggita durante la guerra nella ex Jugoslavia, e dopo aver trovato rifugio in Italia vive in Germania, insegna danze rom, è diventata autrice teatrale e performer. lala-film-ius-soli-ludovica-fales

La colonna sonora

Nuovo video, nuovo singolo e tante iniziative per gli Assalti Frontali, che in questo gennaio 2024 potrete ascoltare anche al cinema. Intanto, già dal 10 gennaio è disponibile su Youtube, il nuovo videoclip «Il mio nome è Lala», il brano di Assalti Frontali, featuring Luca D’Aversa, estratto dall’ultimo album «Courage» (2022), che è entrato a far parte della colonna sonora del film di Ludovica Fales, che è in uscita nelle sale cinematografiche il prossimo 25 gennaio. Ma partiamo dall’inizio. Il gruppo che si formò a Radio Onda Rossa durante le trasmissioni hip-hop del 1990, è una delle band che in questi anni ha dato un grande contributo alla storia del rap intelligente in Italia, con suoni e danze che rappresentano la contemporaneità e il futuro di questo sound urbano. Una parabola creativa, la loro, che ha preso il via nel 1991 quando, con «Batti il tuo tempo», la canzone manifesto di una generazione, furono tra i primissimi a fare rap in italiano. Da allora la formazione guidata da Militant A (nome d’arte di Luca Mascini, rapper, arteducatore, scrittore, nonché voce e leader del gruppo rap), è stata protagonista di una lunga carriera ricca di brani importanti, che hanno fatto conquistare migliaia di fan con rime taglienti e sempre attuali, consapevolezza, impegno politico e coerenza. Un atteggiamento idealista e creativo, che ha portato Assalti Frontali ad essere, ancora oggi, uno dei gruppi più considerati e seguiti della penisola. Fin dagli inizi il gruppo ha privilegiato un repertorio fatto di canzoni hip hop che raccontano le storie degli ultimi, dei più deboli, dando visibilità in musica alle battaglie quotidiane per l’inclusione, il rispetto, la dignità e la giustizia di ogni individuo.
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Gli Assalti Frontali

Perfettamente in linea con questa visione artistica, il nuovo videoclip «Il mio nome è Lala», si impone come la testimonianza più autentica di una generazione invisibile e dai diritti negati, primo fra tutti quello di cittadinanza. Lo raccontano le immagini, tratte dall’opera cinematografica di Ludovica Fales.

Il progetto culturale

Il 20 gennaio verrà inaugurato con una grande festa al CSOA EX SNIA Viscosa (Via Prenestina, 173, Roma) il nuovo progetto culturale «La repubblica di Lala», un luogo di comunità e autodeterminazione in cui la cittadinanza non si limita a essere un atto formale ma diventa una potente affermazione di indipendenza e autoaffermazione. Durante la serata, oltre ad Assalti Frontali, si esibiranno in concerto anche i The Gipsy Marionettist e numerosi ospiti musicisti del mondo rom. Venerdì 26 e sabato 27 gennaio poi, in concomitanza con la giornata della memoria per ricordare le vittime dell’olocausto, della Shoah e del Porrajmos, lo sterminio di 500.000 rom da parte di nazisti e fascisti nei campi di concentramento, il film «Lala» verrà proiettato in due serate speciali al Nuovo Cinema Aquila di Roma. Link al videoclip