Il dio dell'inganno, Loki, interpretato da Tom Hiddleston
L'
Universo Marvel si allarga ancora e diventa sempre più inclusivo. E questa volta il mondo dei supereroi decide di dimostrare il suo sostegno verso la
comunità LGBTQ+, proprio nel mese del Pride. Da mercoledì 9 giugno sulla piattaforma streaming Disney+ sarà disponibile la nuova attesissima
serie "Loki", creata da Michael Waldron. Basata sull'omonimo personaggio dei fumetti Marvel Comics, la serie indaga il personaggio che, nella mitologia norrena e nel credo norreno, è
il dio della grande astuzia e degli inganni ma anche della distruzione. Ma la novità è che il protagonista Loki, interpretato da Tom Hiddleston,
sarà gender fluid. L'annuncio arriva tramite un teaser nel trailer. In un video twittato dall’account ufficiale della serie Disney+ si vede infatti che nel file con cui il
villain viene schedato dalla Time Variant Authority, in mezzo alle altre informazioni personali, c'è scritto
'Sex: Fluid'. Il presidente dei Marvel Studios
Kevin Feige ha promesso che l’MCU sarà sempre più inclusivo e l’arrivo del primo personaggio gender fluid lo dimostra nei fatti. Tradizionalmente considerato un maschio, anche nella mitologia nordica Loki è però spesso descritto come
mutaforma. Se per la serie tv rappresenta una novità, la fluidità di genere del Dio dell'inganno risulta invece già presente nei fumetti. Qui assistiamo a continui cambi di aspetto e identità; addirittura, in un episodio del 2014, Odino si riferisce a Loki come
"mio figlio, mia figlia e il mio bambino che è entrambi". In alcuni miti, poi, assume (anche per anni) una forma femminile, nei panni di
Lady Loki. A volte con il corpo di un’altra persona, a volte mutando il proprio. Dai trailer sembra che la serie TV salterà fra diverse linee temporali per mostrarci le migliori incarnazioni dell’
antieroe Marvel: ci possiamo aspettare quindi di vedere il personaggio all’opera in varie forme, come ad esempio la versione donna,
Kid Loki o Loki candidato alle elezioni e moltissime altre. Dopo anni di personaggi LGBTQ+ inseriti più come
pretesto di comunicazione che altro, nell’ultimo periodo la Disney sembra essersi impegnata con maggior convinzione nella rappresentazione di personaggi
queer sullo schermo: nell’ultimo live-action
"Crudelia", per esempio, il personaggio apertamente omosessuale del
fashionista Artie, interpretato da John McCrea, ha fatto infuriare i politici più conservatori.