Il bacio gay di “Mare fuori” per il gran finale della serie Rai dei record, un successo streaming strepitoso da oltre 105 milioni di visualizzazioni sulla piattaforma RaiPlay nel solo mese di febbraio. E per il pubblico tradizionale, mercoledì 22 marzo, su Raidue, è arrivato il doppio ‘puntatone’ che chiude la terza stagione, lasciando aperte tante porte per Mare Fuori 4, il cui set aprirà a maggio con gli episodi che saranno trasmessi presumibilmente a febbraio 2024.
Tanti i momento clou dell’ultima puntata a cominciare dal bacio tutto al maschile che avviene nei bagni dell’Ipm (l’istituto penitenziario minorile) di Napoli, ispirato al carcere di Nisida. I protagonisti sono Milos, lo zingaro sinti membro della banda di Ciro (interpretato da Antonio D'Aquino), e “Cucciolo”, il biondo con i capelli lunghi che risponde al nome di Luigi Di Meo (l’attore Francesco Panarella), new entry della terza stagione. I due ragazzi si ritrovano nei bagni, da soli, si guardano un po’ intorno con fare sospetto, quindi i loro sguardi si incrociano e poi le loro bocche si uniscono: scatta un bacio lungo e passionale, un kiss tanto desiderato ma al tempo stesso temuto se scoperto dagli altri detenuti. Cosa che puntualmente accade. E’ proprio il fratello omofobo di “Cucciolo”, cioè Raffaele Di Meo, soprannominato Micciarella (interpretato da Giuseppe Pirozzi) a sorprendere i due per poi offenderli con scritte ingiuriose. Cosa accadrà poi? Bisogna aspettare la nuova stagione per scoprirlo. Certo è che la serie, fin dall’inizio, tra i tanti temi, affronta anche l’omofobia.
Nel caso di Milos e “Cucciolo”, per esempio, entrambi i personaggi sono segretamente omosessuali. Milos inizialmente è legato da un rapporto speciale a una donna transgender di nome Luna, che considera come una sorella ed è proprio per lei che Milos finisce all’Ipm, scegliendo di addossarsi la colpa di un omicidio da lei commesso ai danni di un ex amante che le dava il tormento.
Anche Luigi detto “Cucciolo” è segretamente omosessuale: la sua vita è stata segnata dalla morte del fidanzato Matteo, picchiato e ucciso dal proprio padre omofobo che non tollerava minimamente la sua natura. Anche per questo motivo Luigi non ha il coraggio di rivelarsi per ciò che è, vivendo con rassegnazione l'omofobia del fratello minore Raffaele che, pur essendo contrario a ogni forma di razzismo e credendo nell'uguaglianza, è paradossalmente e ostinatamente omofobo.