Poetry Slam, tra i giovani spopolano le gare a colpi di versi

Un genere sempre più popolare tanto che esistono anche veri e proprie contest regionali e nazionali organizzati dalla Lips. Andrea Mitri ci racconta i segreti del fenomeno

di GIOVANNI BALLERINI -
23 gennaio 2024
Pubblico Progresso

Pubblico Progresso

Slam, che in inglese vuol dire "sbattere contro" ma anche "schiaffo", diventa un termine quasi magico se ci si aggiunge un pizzico o poco più di poesia. È così che nasce il poetry slam, sempre più in voga fra i giovani che si stanno facendo conquistare da questo genere caratterizzato da un linguaggio davvero incisivo e penetrante, fondato sull'oralità e sulla performance.

Le gare di poetry slam

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I Ripescati dalla Piena, organizzatori degli eventi di poetry slam in Toscana

E sempre più numerosi sono anche i contest dove i concorrenti si sfidano all’ultima rima con i propri testi. Oltre ai campionati regionali c’è infatti  anche quello nazionale, organizzato dalla L.I.P.S. (Lega Italiana Poetry Slam) che anima le disfide più particolari e più partecipate del momento. Queste gare di poesia 2.0 stanno infatti diventando la novità performativa del momento in tutta Italia, ma soprattutto in Toscana, dove è anche un modo di rispolverare con modernità la tradizione dei poeti improvvisatori in ottava rima. Per ora ci sono 5 collettivi di slammer, due di Firenze, uno di Siena, uno di Prato e uno di Massa Carrara. Non è così un caso che le prime due gare di Progressive, il torneo di poetry slam organizzato dai Ripescati dalla Piena al Circolo il Progresso (in Via Vittorio Emanuele II 135 a Firenze) abbiano registrato una grande affluenza e l’entusiasmo del pubblico. La prima è stata vinta da Sofia Zoli, che ha avuto la meglio su Viola Fronterrè, Chimaira, Gianni Papa, Marco Pandolfini e Carlo Alberto Montori. Molto combattuta anche la seconda sfida in cui a declamare le loro poesie - della durata massima di 3 minuti - sono stati sia esordienti che nomi conosciuti, ossia Arianna Armanetti, Ilaria Nassa, Annamaria Montrone, Pouria, Francesca Lemmi ed Eva Aichner.
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Gabriel Mastrandrea

I prossimi appuntamenti

Tre gli eventi organizzati in questi giorni per le 'gare di poesia': il primo questa sera alle 21 al circolo Aurora di Firenze, organizzato da Ossi di Nutria, il secondo e il terzo, entrambi il 26 gennaio, saranno il torneo "I versi dell’Ornitorinco" ancora nel capoluogo, e l'altro ad Arezzo, una Cover slam al Sentiero di Casa. A condurre le serate ci pensano i componenti dei Ripescati dalla Piena che organizzano anche il secondo torneo valido per il campionato regionale, che inizierà venerdì in uno dei posti più amati dagli slammer nazionali, ovvero la libreria l’Ornitorinco in Via di Camaldoli a Firenze.

Tutti i segreti di un fenomeno in ascesa

Intanto parliamo del fenomeno con Andrea Mitri, uno dei protagonisti di questa nuova onda creativa che usa la poesia come forma di espressione e aggregazione. Andrea quando è nata la poetry slam in Italia? "All’inizio degli anni 2000, ha una buona diffusione, poi sparisce per ricomparire abbastanza forte intorno al 2010 - 2012. Riscompare nuovamente per poi rinascere recentemente con un boom di cultori in tutta la penisola".
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Andrea Mitri

Un po' come è successo per l'improvvisazione teatrale? "Sì, certo. Anche se quella è arrivata prima, intorno agli anni ’90, poi è sparita e adesso ce n’è tanta in tutta Italia, anche se non si vede più in televisione. Per quanto riguarda il poetry slam, 4 anni fa, poco prima della pandemia, c’è stata un’esplosione di interesse e adesso ci sono almeno una ventina di gruppi che fanno spettacoli e tornei di poetry slam". Quale è l’età media di questi nuovi poeti performativi? "La partecipazione all’attività poetica è soprattutto giovanile, attualmente l’età media dei poeti va dai 22 ai 40 anni, ma si stanno avvicinando anche tanti under 20, perché piano piano si comincia a diffondere anche nelle scuole e poi ci sono poeti sparsi, come me, che invece hanno più di 40 anni e sono più di una ventina in tutta Italia". Come è nata per lei la passione per la slam? "Ho seguito il fenomeno sin dagli inizi, poi 'stressato' dai Ripescati dalla Piena, ho deciso di partecipare. E dall’anno scorso anche io faccio parte attiva di questo mondo". Che differenza c’è fra la poetry slam e stand up poetry? "Sono molto simili e certe volte nel poetry slam si fa anche stand up poetry, di cui Maragoni è il maggiore esponente. È invece notevole la differenza con la stand up comedy, che è più cattiva, più volgare. E, comunque si tratta di monologhi, mentre nella poetry slam la componente poetica, anche se a volte molto diluita, rimane sempre, come la musicalità delle cose che vengono dette, mentre nella stand up che invece è più verbale, senza limiti".
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Gli Ossi di Nutria

Il rap e la trap c'entrano qualcosa? "Certo. Ci sono molte persone che vengono dal rap che si sono innamorati della stand up poetry. Molti dei nostri poeti hanno frequentato le battle di rap o comunque si sono appassionati in passato alla cultura hip hop. È comunque una componente in calo, la tendenza attuale è più lirico musicale". Anche se poi la musica è assente nelle gare? "In effetti è così. Le poesie devono essere di tre minuti e devono essere scritte dal poeta stesso, a meno che in alcuni non sia dichiarato prima ed esplicitamente. Non si possono usare musiche o costumi. Si conta solamente sulla voce e vi partecipa un pubblico di solito molto giovane, anche se in certe città, tipo Rimini, Milano, Genova, va alla grande anche con gente più grande. In ogni competizione, ogni manche, vengono scelte tra il pubblico cinque persone a caso che giudicano i poeti con un voto che va da 0 a 10. È una battaglia solo per spettacolo, tra i poeti c’è molta solidarietà, molta comunità. Anche autoironia e grande inclusione e ci si ospita volentieri quando si va a esibirsi in altre città e alcuni fanno anche l’Anti-Slam, la gara in cui viene premiata la poesia peggiore in concorso". Le poesie vengono pubblicate o no? "Molti poeti, come Balestra, Bravuomo, lo fanno. Il ternano Lorenzo Maragoni ha appena pubblicato il suo libro di poesie 'Poesie però non troppo'. Dall’anno scorso poi, esiste il libro illustrato 'Lipsink Vol. 1', quest’anno ci sarà il 'Vol. 2', che raccoglie le poesie del campionato nazionale (una poesia per ogni finalista regionale)". Come siete organizzati? "Esiste la L.I.P.S. che è il coordinamento nazionale, a cui fanno riferimento tutte le regioni, che sono gestite autonomamente da vari collettivi. Nel caso della Toscana il collettivo principale, che organizza quasi tutto è quello dei Ripescati dalla Piena".