Un mockumentario sulla giustizia climatica e un esperimento di sostenibilità e accessibilità teatrale. E' questo We Did It!, il progetto che viaggia su un furgone elettrico e disponibile sia nella versione per i palchi teatrali, sia nella formula en plein air, che vede il mezzo convertirsi in un palco autoalimentato a energia solare. Il tutto è stato progettato dal collettivo di produzione artistica Atelierì e sarà ospitato in anteprime site specific il 14 settembre alla Borgata Paraloup e il 18 settembre per l'inaugurazione della serra madre a Le Serre dei Giardini di Bologna prima di debuttare ufficialmente all'Arena Orfeonica di Bologna il 28-29 settembre durante l'opening dell'Atelier Sì 2024/25 e nell'ambito della XVI edizione di IT.A.CÀ Migranti e Viaggiatori - Festival del Turismo Responsabile. Da lì partirà poi la tournée itinerante che percorrerà varie tappe in Italia.
Com’è strutturato lo spettacolo teatrale
Frutto di una scrittura scenica originale che affronta le grandi questioni della giustizia climatica e sociale, lo spettacolo è ambientato in un futuro prossimo: la figura in scena ci accompagna lungo i sentieri che ha percorso con i suoi contemporanei per superare alcune delle crisi che oggi compromettono la permanenza della vita sulla Terra. WE DID IT! non si limita ad immaginare l’applicazione di soluzioni futuribili ma le mette in pratica, modificando la struttura stessa del meccanismo di distribuzione teatrale in funzione di un adattamento climatico. Lo spettacolo viaggia infatti su un furgone 100% elettrico che, oltre ad essere impiegato per gli spostamenti della compagnia e della scenografia, sarà utilizzato come luogo di rappresentazione mobile. Il veicolo è un vero e proprio prototipo ed è stato attrezzato, tramite un sistema di pannelli solari montati sul tettuccio, per produrre l’energia elettrica necessaria a far funzionare gli impianti tecnici.
Le principali sfide di We Did It! nel futuro prossimo
Ma torniamo al nostro caro futuro prossimo. In esso, We Did It! affronta le grandi questioni della giustizia climatica e sociale. Giocando sulle interferenze tra fatti realmente accaduti, possibilità attuabili ed esperienze finora solo concepibili, lo spettacolo si fa documentario ipotetico per sgretolare il Paradigma TINA (There Is No Alternative). Nel tempo futuro di WE DID IT!, infatti, le metropoli sono più vivibili, gli antichi insediamenti hanno ripreso vita, le coltivazioni e gli allevamenti intensivi sono stati ripensati a favore di centri di produzione più diffusi e sostenibili. Connettendosi a un'antica tradizione, il teatro viaggiante acquista così un nuovo senso e il furgone entra a far parte di una tradizione futura di carovane a basso impatto che portano il teatro più innovativo anche nei luoghi più lontani dai grandi centri di produzione e fruizione artistica.
Lo spettacolo che raggiunge nuovi pubblici non per forza ad alti tassi educativi
"Questo progetto – raccontano Fiorenza Menni e Andrea Mochi Sismondi – ci dà la possibilità di ripensare il nostro lavoro e quindi anche il nostro modo di vita, sperimentando l'esperienza del viaggio con la grazia che un mezzo elettrico suggerisce. Ma WE DID IT! risponde anche a una questione con cui ci confrontiamo da tempo nella nostra esperienza ventennale all'interno del teatro contemporaneo. La modalità itinerante risponde infatti al bisogno di rendere accessibile il teatro di ricerca contemporanea a nuovi pubblici che non vivono necessariamente al centro di grandi città ad alto tasso educativo. E' la nostra risposta - artistica e politica - alla necessità di abbassare la soglia geografica/reddituale/culturale di accesso agli spettacoli dell’arte contemporanea".