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Home » Spettacolo » Wendell Pierce porta a Broadway il primo “Commesso Viaggiatore” nero

Wendell Pierce porta a Broadway il primo “Commesso Viaggiatore” nero

L'attore riscrive un pezzo di storia del teatro a stelle e strisce interpretando Willy Loman di colore

Barbara Berti
23 Luglio 2022
L'attore Wendell Pierce è pronto a riscrivere un pezzo di storia del teatro americano

L'attore Wendell Pierce è pronto a riscrivere un pezzo di storia del teatro americano

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Il primo “Commesso Viaggiatore” nero approda a Broadway il prossimo autunno e l’attore Wendell Pierce riscrive un pezzo di storia del teatro a stelle e strisce interpretando il primo Willy Loman di colore. L’attore e doppiatore statunitense, noto per il ruolo del detective Bunk Moreland, nella serie tv “The Fire”, reciterà nell’ultimo revival del dramma di Arthur Miller con la regia di Miranda Cromwell che aveva diretto la produzione nel 2019 a Londra.

La locandina di "Morte di un commesso viaggiatore" che Wendell Pierce ha postato sui suoi profili social
La locandina di “Morte di un commesso viaggiatore” che Wendell Pierce ha postato sui suoi profili social

“Morte di un commesso viaggiatore” racconta la storia di un uomo la cui carriera e il cui stato mentale stanno andando a rotoli. La nuova produzione del dramma, che fece vincere a Miller un Pulitzer e un Tony Award, ha ricevuto la benedizione degli eredi del drammaturgo. Al centro i temi del conflitto familiare, della critica al sogno americano e della responsabilità morale dell’individuo che acquistano un significato ulteriore quando i membri della famiglia Loman sono afro-americani in un mondo di bianchi. “Il testo acquista un suono nuovo. C’è un insulto a metà e io non lo pronuncio ad alta voce ma si capisce cos’è perché adesso conosciamo la condizione di questo uomo afro-americano nel 1949. Il pericolo di trovarsi in una posizione compromettente con una donna bianca, il pericolo di sfidare il proprio capo. L’irresponsabilità e la vergogna di un uomo che dovrebbe provvedere alla famiglia, ma che di fronte a difficoltà insormontabili si nasconde la verità. Prova vergogna e anche, contemporaneamente, senso di colpa per aver deluso la famiglia” spiega Pierce che ha lavorato anche con l’attrice Meghan Markle, oggi duchessa di Sussex, nella serie “Suit”.

Wendell Pierce con Meghan Markle in una scena di "Suit"
Wendell Pierce con Meghan Markle in una scena di “Suit”

Pierce, dunque, è atteso da una grande sfida teatrale. “Non solo come artista ma anche come uomo” ha recentemente detto al “New York Times”. L’attore, che il prossimo autunno celebrerà anche i primi vent’anni di “The Wire“, sarà accompagnato a Broadway dalla britannica Sharon Clarke nella parte della moglie Linda e da André De Shields, premio Tony per Hermes in “Hadestown”, nel ruolo di Ben, il fratello morto di Willy, mentre Khris Davis (di “Sweat”) sarà Biff, uno dei due figli dei Loman. “Ho aspettato questo momento così a lungo – sostiene Pierce -. La possibilità di unirmi a una confraternita di artisti che hanno portato Willy in vita, tra cui Dustin Hoffman, Brian Dennehy e Philip Seymour Hoffman a teatro e Fredric March e Lee J. Cobb nell’adattamento cinematografico. Ma anche di quanti, nel corso degli anni, hanno sognato di interpretare quella parte e sono andati all’altro mondo senza riuscirci: recito anche per loro“.

L'attore Wendell Pierce (Instagram)
L’attore Wendell Pierce (Instagram)

L’attore, fuori dal set, è noto anche per le opere filantropiche, soprattutto per le vittime dell’uragano Katrina visto che anche lui ha perso la casa a causa de causa dello stesso tornado. Inoltre, in passato ha sostenuto la campagna fondi per la rielezione di Barack Obama ed è stato un grande sostenitore di Hillary Clinton nella sua elezione.

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Instagram

  • Numerosi attori e musicisti di alto profilo si sono recati in Ucraina da quando è scoppiata la guerra con la Russia nel febbraio 2022. L’ultimo in ordine di tempo è stato l’attore britannico Orlando Bloom, che ieri ha visitato un centro per bambini e ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Kiev.

“Non mi sarei mai aspettato che la guerra si sarebbe intensificata in tutto il Paese da quando sono stato lì”, ha detto Bloom su Instagram, “Ma oggi ho avuto la fortuna di ascoltare le risate dei bambini in un centro del programma Spilno sostenuto dall’Unicef, uno spazio sicuro, caldo e accogliente dove i bambini possono giocare, imparare e ricevere supporto psicosociale”.

Bloom è un ambasciatore di buona volontà per l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef). Il centro di Splino, che è uno dei tanti in Ucraina, offre sostegno ai bambini sfollati e alle loro famiglie, con più di mezzo milione di bambini che ne hanno visitato uno nell’ultimo anno.

La star hollywoodiana ha poi incontrato il presidente Zelensky, con cui ha trattato temi tra cui il ritorno dei bambini ucraini deportati in Russia, la creazione di rifugi antiatomici negli istituti scolastici e il supporto tecnico per l’apprendimento a distanza nelle aree in cui è impossibile studiare offline a causa della guerra. L’attore britannico aveva scritto ieri su Instagram, al suo arrivo a Kiev, che i «bambini in Ucraina hanno bisogno di riavere la loro infanzia».

#lucelanazione #lucenews #zelensky #orlandobloom
  • “La vita che stavo conducendo mi rendeva particolarmente infelice e se all’inizio ero entrata in terapia perché volevo accettare il fatto che mi dovessi nascondere, ho avuto poi un’evoluzione e questo percorso è diventato di accettazione di me stessa."

✨Un sorriso contagioso, la spensieratezza dei vent’anni e la bellezza di chi si piace e non può che riflettere quella luce anche al di fuori. La si potrebbe definire una Mulan nostrana Carlotta Bertotti, 23 anni, una ragazza torinese come tante, salvo che ha qualcosa di speciale. E non stiamo parlano del Nevo di Ota che occupa metà del suo volto. Ecco però spiegato un primo punto di contatto con Mulan: l’Oriente, dove è più diffusa (insieme all’Africa) quell’alterazione di natura benigna della pigmentazione della cute intorno alla zona degli occhi (spesso anche la sclera si presenta scura). Quella che appare come una chiazza grigio-bluastra su un lato del volto (rarissimi i casi bilaterali), colpisce prevalentemente persone di sesso femminile e le etnie asiatiche (1 su 200 persone in Giappone), può essere presente alla nascita o apparire durante la pubertà. E come la principessa Disney “fin da piccola ho sempre sentito la pressione di dover salvare tutto, ma forse in realtà dovevo solo salvare me stessa. Però non mi piace stare troppo alle regole, sono ribelle come lei”.

🗣Cosa diresti a una ragazza che ha una macchia come la tua e ti chiede come riuscire a conviverci?�
“Che sono profondamente fiera della persona che vedo riflessa allo specchio tutto i giorni e sono arrivata a questa fierezza dopo che ho scoperto e ho accettato tutti i miei lati, sia positivi che negativi. È molto autoreferenziale, quindi invece se dovessi dare un consiglio è quello che alla fine della fiera il giudizio altrui è momentaneo e tutto passa. L’unica persona che resta e con cui devi convivere tutta la vita sei tu, quindi le vere battaglie sono quelle con te stessa, quelle che vale la pena combattere”.

L’intervista a cura di Marianna Grazi �✍ 𝘓𝘪𝘯𝘬 𝘪𝘯 𝘣𝘪𝘰

#lucenews #lucelanazione #carlottabertotti #nevodiota
  • La salute mentale al centro del podcast di Alessia Lanza. Come si supera l’ansia sociale? Quanto è difficile fare coming out? Vado dallo psicologo? Come trovo la mia strada? La popolare influencer, una delle creator più note e amate del web con 1,4 milioni di followers su Instagram e 3,9 milioni su TikTok, Alessia Lanza debutta con “Mille Pare”, il suo primo podcast in cui affronta, in dieci puntate, una “para” diversa e cerca di esorcizzare le sue fragilità e, di riflesso, quelle dei suoi coetanei.

“Ho deciso di fare questo podcast per svariati motivi: io sono arrivata fin qui anche grazie alla mia immagine, ma questa volta vorrei che le persone mi ascoltassero e basta. Quando ho cominciato a raccontare le mie fragilità un sacco di persone mi hanno detto ‘Anche io ho quella para lì!’. Perciò dico parliamone, perché in un mondo in cui sembra che dobbiamo farcela da soli, io credo nel potere della condivisione”.

#lucenews #lucelanazione #millepare #alessialanza #podcast
  • Si è laureata in Antropologia, Religioni e Civiltà Orientali indossando un abito tradizionale Crow, tribù della sua famiglia adottiva in Montana. Eppure Raffaella Milandri è italianissima e ha conseguito il titolo nella storica università Alma Mater di Bologna, lo scorso 17 marzo. 

La scrittrice e giornalista nel 2010 è diventata membro adottivo della famiglia di nativi americani Black Eagle. Da quel momento quella che era una semplice passione per i popoli indigeni si è focalizzata sullo studio degli aborigeni Usa e sulla divulgazione della loro cultura.

Un titolo di studio specifico, quello conseguito dalla Milandri, “Che ho ritenuto oltremodo necessario per coronare la mia attività di studiosa e attivista per i diritti dei Nativi Americani e per i Popoli Indigeni. La prima forma pacifica di attivismo è divulgare la cultura nativa”. L’abito indossato durante cerimonia di laurea appartiene alla tribù della sua famiglia adottiva. Usanza che è stata istituzionalizzata solo dal 2017 in Montana, Stato d’origine del suo popolo, quando è stata approvata una legge (la SB 319) che permette ai nativi e loro familiari di laurearsi con il “tribal regalia“. 

In virtù di questa norma, il Segretario della Crow Nation, Levi Black Eagle, a maggio 2022 ha ricordato la possibilità di indossare l’abito tradizionale Crow in queste occasioni e così Milandri ha chiesto alla famiglia d’adozione se anche lei, in quanto membro acquisito della tribù, avrebbe potuto indossarlo in occasione della sua discussione.

La scrittrice, ricordando il momento della laurea a Bologna, racconta che è stata “Una grandissima emozione e un onore poter rappresentare la Crow Nation e la mia famiglia adottiva. Ho dedicato la mia laurea in primis alle vittime dei collegi indiani, istituti scolastici, perlopiù a gestione cattolica, di stampo assimilazionista. Le stesse vittime per le quali Papa Francesco, lo scorso luglio, si è recato in Canada in viaggio penitenziale a chiedere scusa  Ho molto approfondito questo tema controverso e presto sarà pubblicato un mio studio sull’argomento dalla Mauna Kea Edizioni”.

#lucenews #raffaellamilandri #antropologia
Il primo "Commesso Viaggiatore" nero approda a Broadway il prossimo autunno e l'attore Wendell Pierce riscrive un pezzo di storia del teatro a stelle e strisce interpretando il primo Willy Loman di colore. L'attore e doppiatore statunitense, noto per il ruolo del detective Bunk Moreland, nella serie tv "The Fire", reciterà nell'ultimo revival del dramma di Arthur Miller con la regia di Miranda Cromwell che aveva diretto la produzione nel 2019 a Londra.
La locandina di "Morte di un commesso viaggiatore" che Wendell Pierce ha postato sui suoi profili social
La locandina di "Morte di un commesso viaggiatore" che Wendell Pierce ha postato sui suoi profili social
"Morte di un commesso viaggiatore" racconta la storia di un uomo la cui carriera e il cui stato mentale stanno andando a rotoli. La nuova produzione del dramma, che fece vincere a Miller un Pulitzer e un Tony Award, ha ricevuto la benedizione degli eredi del drammaturgo. Al centro i temi del conflitto familiare, della critica al sogno americano e della responsabilità morale dell'individuo che acquistano un significato ulteriore quando i membri della famiglia Loman sono afro-americani in un mondo di bianchi. "Il testo acquista un suono nuovo. C'è un insulto a metà e io non lo pronuncio ad alta voce ma si capisce cos'è perché adesso conosciamo la condizione di questo uomo afro-americano nel 1949. Il pericolo di trovarsi in una posizione compromettente con una donna bianca, il pericolo di sfidare il proprio capo. L'irresponsabilità e la vergogna di un uomo che dovrebbe provvedere alla famiglia, ma che di fronte a difficoltà insormontabili si nasconde la verità. Prova vergogna e anche, contemporaneamente, senso di colpa per aver deluso la famiglia" spiega Pierce che ha lavorato anche con l'attrice Meghan Markle, oggi duchessa di Sussex, nella serie "Suit".
Wendell Pierce con Meghan Markle in una scena di "Suit"
Wendell Pierce con Meghan Markle in una scena di "Suit"
Pierce, dunque, è atteso da una grande sfida teatrale. "Non solo come artista ma anche come uomo" ha recentemente detto al "New York Times". L'attore, che il prossimo autunno celebrerà anche i primi vent'anni di "The Wire", sarà accompagnato a Broadway dalla britannica Sharon Clarke nella parte della moglie Linda e da André De Shields, premio Tony per Hermes in "Hadestown", nel ruolo di Ben, il fratello morto di Willy, mentre Khris Davis (di "Sweat") sarà Biff, uno dei due figli dei Loman. "Ho aspettato questo momento così a lungo - sostiene Pierce -. La possibilità di unirmi a una confraternita di artisti che hanno portato Willy in vita, tra cui Dustin Hoffman, Brian Dennehy e Philip Seymour Hoffman a teatro e Fredric March e Lee J. Cobb nell'adattamento cinematografico. Ma anche di quanti, nel corso degli anni, hanno sognato di interpretare quella parte e sono andati all'altro mondo senza riuscirci: recito anche per loro".
L'attore Wendell Pierce (Instagram)
L'attore Wendell Pierce (Instagram)
L'attore, fuori dal set, è noto anche per le opere filantropiche, soprattutto per le vittime dell'uragano Katrina visto che anche lui ha perso la casa a causa de causa dello stesso tornado. Inoltre, in passato ha sostenuto la campagna fondi per la rielezione di Barack Obama ed è stato un grande sostenitore di Hillary Clinton nella sua elezione.
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