Calciatrici Usa infuriate con Trump. L'ex presidente le accusa per l'impegno sociale che le avrebbe distratte dalla vittoria a Tokio

di FEDERICO MARTINI
6 agosto 2021
US soccer player Megan Rapinoe

US soccer player Megan Rapinoe

Reazioni indignate della Nazionale Usa di calcio femminile nel confronti dell'ex presidente Donald Trump che ha definito il team Usa vincitore della medaglia di bronzo a Tokio 2020 "una squadra guidata da un gruppo di maniache della sinistra radicale".  L’ex presidente, non nuovo a sferrare duri attacchi contro una squadra che a lungo ha dominato la scena mondiale del calcio femminile, ha affermato che le ragazze della nazionale sarebbero ancora una volta salite sul gradino più alto del podio se non fossero così impegnate socialmente. Il riferimento è alle tante battaglie (molte in contrasto con quelle dell’ex presidente) portate avanti da Megan Rapinoe e compagne contro le ingiustizie sociali e le discriminazioni salariali tra uomini e donne, anche nello sport. «Questo porta ad essere destinate a perdere, ad essere perdenti» , incalza Trump, che ancora non ha digerito quando nel 2019 la squadra appena laureatasi campione del mondo si rifiutò di accettare il suo invito alla Casa Bianca. In particolare l'ex presidente attacca Rapinoe (foto) simbolo del movimento Lgbt e che più volte in passato ha espresso pensieri contro l'ex capo della Casa bianca. "La donna con i capelli color porpora", così la individua Trump sui social "ha giocato male e perde troppo tempo pensando a politiche e cause di estrema sinistra, senza fare il suo lavoro. Loro (i tecnici ndr) dovrebbero sostituire certe ‘impegnate' con delle vere patriote e così si tornerà a vincere di nuovo". Se Trump aspettava il momento di "vendicarsi" per l'"affronto" subito nel 2019, facendo leva sul bronzo (e non l'oro) vinto, ha trovato pane per i suoi denti: le calciatrici sono più che mai  sul fronte opposto a quello dell'ex inquilino della Casa Bianca. E le reazioni non si faranno attendere.