“Il rispetto conta quanto una vittoria”: a Claudio Ranieri il premio Sport e diritti umani

Promosso da Amnesty International Italia e Sport4Society, il riconoscimento è stato assegnato all’allenatore “emblema di un calcio nel quale l'etica, i valori e la lotta contro il razzismo assumono la stessa valenza del risultato”

1 giugno 2024
Claudio Ranieri

Claudio Ranieri

Va a Claudio Ranieri il premio “Sport e diritti umani” di quest’anno. L’allenatore del Cagliari, che a fine stagione ha annunciato il ritiro da tecnico di club, ha ricevuto il prestigioso riconoscimento promosso da Amnesty International Italia e Sport4Society, giunto alla sua sesta edizione.

Il premio a Claudio Ranieri 

L'addio alla panchina di Claudio Ranieri
L'addio alla panchina di Claudio Ranieri

La cerimonia di premiazione è avvenuta sabato 1° giugno a Ravenna, durante la 39ª assemblea generale di Amnesty International Italia: presenti Riccardo Cucchi, presidente del premio, Riccardo Noury, portavoce di Amnesty, Luca Musumeci, presidente di Sport4Society, e con la partecipazione di Sara Gama, calciatrice e dirigente sportiva italiana, capitana della Juventus, che ha consegnato il premio al tecnico romano.

Le motivazioni 

“Emblema di un calcio nel quale l'etica, i valori e la lotta contro il razzismo assumono la stessa valenza del risultato sul campo – si legge nella motivazione del premio –  Claudio Ranieri in tutta la sua carriera ha speso il suo impegno per insegnare ai tifosi, ai calciatori e all'intero mondo dello sport, che il rispetto conta quanto una vittoria. Una lezione di cultura sportiva e di umanità”.

“Vi ringrazio per questo premio e per l'applauso, che dovrei fare io a voi ogni giorno per il tempo che dedicate a questo nobile progetto – ha commentato a sua volta Claudio Ranieri –. Io faccio semplicemente ciò che mi hanno insegnato i miei genitori: rispettare tutti e tutti. Grazie ad Amnesty International Italia per il suo impegno e per avermi conferito questo premio, anche se dovremmo essere noi a premiare voi. Ritengo che il calcio sia un veicolo pubblicitario importante e che debba educare le future generazioni a una competizione avvincente e leale. Speriamo che un giorno si possa arrivare a questo, lasciando da parte il razzismo e le disuguaglianze”.