Brutto infortunio sul campo quello in cui è rimasta coinvolta l’assistente Guadalupe Porras Ayuso durante la partita tra il Betis di Siviglia e l'Athletic Bilbao. Correndo a bordo campo lungo la fascia, si è scontrata contro una telecamera rimanendo ferita al volto. Ancora più brutti i commenti che la notizia ha suscitato e che nemmeno le immagini dell’assistente col volto ricoperto di sangue hanno fermato.
Insulti e commenti sessisti
Tra i tanti messaggi di solidarietà, purtroppo, anche tanti commenti sessisti, alcuni dei quali rettificati come “battute” (come al solito, tra l’altro) di sedicenti e improvvisati “comici” che hanno riso solo tra di loro. Una specie di club di “simpatici umoristi” che una volta criticati si appelleranno alla risata, acerrimi nemici di quel politicamente corretto così odiato da loro e col quale, evidentemente, non sanno più come divertirsi.
Peccato che teatro di queste “battute” non è un bar marcio di quartiere, né una stand-up comedy, ma un post su Instagram della Gazzetta dello Sport, e peccato che tra di loro c’è anche anche chi parla seriamente quando scrive: “Ora vai a cucinare qualcosa ai bambini a casa. Non è lavoro per te” (correggiamo gli errori grammaticali per rispetto dei lettori); “Tornino a fare il loro mestiere” o semplicemente “Donne...”.
Giù cascate di insulti e repliche altrettanto aggressive e sessiste che vanno a colpire le madri (non i padri) di questi maschi alfa da tastiera. E ancora una volta lo stadio entra nel mondo dei social e le curve si insultano da una parte all’altra dell’Italia, dietro i loro schermi, a colpi di pollici sui tasti.
Oscurati da questa povertà di pensiero, pochi e solitari spunti di civiltà che timidamente alimentano il flebile fuoco della fiducia nell’umanità, per poi perdersi e venire ingoiati nell’infelice baraonda.