
La delegazione italiana alla cerimonia di apertura
Non chiamateli atleti paralimpici: sono atleti Special Olympics e sono impegnati, da alcuni giorni e fino al 15 marzo a Torino per la prima edizione italiana di sempre degli Special Olympics World Winter Games. A prendere parte alla manifestazione gli atleti con disabilità intellettiva, spesso dimenticati o ancora esclusi dall'immaginario collettivo. Eppure, stando ai dati delle ultime ricerche sono oltre 200 milioni le persone con questo tipo di disabilità.
La rassegna di Torino
Sabato, all’Inalpi Arena (ex PalaAlpitour che ospita le NITTO Atp Finals di Tennis e venue dei Giochi Olimpi di Torino 2006) è ufficialmente partita la manifestazione con la cerimonia di apertura curata da Marco Balich. Un’occasione unica per abbracciare le diversità e osservarle senza occhi di pietismo ma con tifo e ammirazione per le gesta sportive di questi atleti. Sono 1.500 i protagonisti appartenenti a 101 delegazioni, provenienti da 100 Paesi e in competizione in 8 discipline: sci alpino, sci nordico, danza sportiva, pattinaggio artistico, floorball, snowboarding, corsa con le racchette da neve e pattinaggio di velocità.

Quattro, invece, le località coinvolte: Torino, teatro delle gare di floorball, pattinaggio artistico e di velocità, Sestriere con sci alpino e corsa con le racchette da neve, Bardonecchia che ospita la danza sportiva e lo snowboarding e Pragelato con lo sci di fondo. "Il gioco di squadra, in Special Olympics – ha detto il Presidente di Special Olympics Italia, Angelo Moratti - è una formula che vince sempre: lo vediamo continuamente con lo sport nei numerosi eventi organizzati durante tutto l'anno. Ma la stessa formula è vincente in ogni ambito della vita quotidiana”.
Il sostegno di Coca – Cola
A sostenere questa realtà, dal lontano 1968, anno della prima edizione dell'evento, Coca Cola. Non solo: il brand è socio fondatore e sponsor globale del movimento. Da sempre l’azienda cerca di sostenere e supportare gli atleti e le loro storie e favorisce l’inclusione offrendo ai propri dipendenti la possibilità di vivere da vicino la maglia della rassegna svolgendo il ruolo di volontari.
In Piemonte sono coinvolte oltre 70 persone provenienti dall’azienda e al fianco degli sportivi per le gare di pattinaggio, al PalaTazzoli del capoluogo di regione e per le gare di sci di Sestriere. Nel 2024, inoltre, Coca Cola ha annunciato il prolungamento della partnership globale fino al 2031: il rinnovo più lungo di sempre.
La storia di Special Olympics
Tutta “colpa” dei Kennedy. L’intuizione della nascita un movimento globale che incentivasse l’integrazione attraverso lo sport, è merito di Eunice Kennedy Shriver. Classe 1921, sorella di John Fitzgerald Kennedy, ha passato l’infanzia al fianco di una sorella con grave disabilità intellettiva, Rosemary. Per questo e per la complessa storia familiare ha sempre cercato di poter fare del bene e aiutare, accorgendosi nel tempo, di come la pratica sportiva sia spesso àncora di salvezza, strumento di socialità e di crescita personale. Fin da piccola, lei e Rosemary praticano sport insieme, dal calcio, fino al nuoto e alla barca a vela. Siamo negli anni ’50: all’epoca il movimento è finanziato dalla Fondazione della famiglia che oggi non dà più sostentamento economico ma è sempre presente, tanto è vero che il Presidente è Timothy Shriver, figlio di Eunice. Dal 1988, tramite un protocollo di intesa, la Commissione Olimpica Internazionale ha riconosciuto ufficialmente Special Olympics accettando di collaborare. A livello italiano opera sul territorio dal 1983, riconosciuto da CIP e CONI.
Sport Unificato e Divisioning
Tra le caratteristiche uniche la presenza di un programma di Sport Unificato (presente in Piemonte nelle discipline di corsa con le racchette da neve e di Floorball) e una suddivisione e organizzazione in base al livello. Nel primo caso, negli sport di squadra, gareggiano insieme atleti normodotati e persone con disabilità: un sistema che permette di andare oltre qualsiasi stereotipo e barriera ideologica. Per quanto riguarda il Divisioning, che distingue il movimento da tutte le organizzazioni sportive, gli atleti possono partecipare alle competizioni che non sono su base eliminatoria ma su livelli diversi. La formazione dei gruppi si basa sulle migliori prestazioni registrate (skill test) e su quelle precedenti realizzate sul posto, che avvengono al primo giorno della rassegna.