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“Connect Me Too“, il sistema per far vivere ai tifosi non vedenti il piacere della partita
Un altro passo verso una maggiore accessibilità e inclusione all'interno di un evento sportivo. Stiamo parlando del rugby, dove, nell'atteso match tra Italia e Francia, in programma domenica 23 febbraio allo stadio Olimpico di Roma, farà il suo debutto nello sport per eccellenza della palla ovale, “Connect Me Too" un sistema di audiodescrizione dedicato a tifosi ciechi, ipovedenti e pluridisabili visivi.
Un bellissimo modo quindi per far “vedere" e far vivere in modo immersivo e coinvolgente la partita anche a chi non può e che testimonia ancora una volta come lo sport, nella sua fruizione, cerchi di essere il più inclusivo possibile senza lasciare indietro nessuno.
I precedenti
Dal 2019 il sistema di audiodescrizione inclusiva è stato già impiegato in altre occasioni sportive: dai club di calcio di Serie A e B (Milan, Inter, Juventus, Genoa, Lecce, Reggiana) e dalla nazionale azzurra, oltre che da squadre di basket (Pallacanestro Varese e Libertas Livorno).
Esiste poi un sistema che invece dell'audiodescrizione si basa sul tatto e che è stato usato dal Cagliari, in occasione del match contro il Verona del 29 novembre 2024, dove in quel caso, un disco magnetico collocato su un tablet, si muoveva in tempo reale sul terreno di gioco del dispositivo, permettendo così alle persone non vedenti o ipovedenti di godersi la partita di calcio.
Come funziona il servizio di audiodescrizione
Ma come funziona, in questo caso, il dispositivo usato per il Sei Nazioni? “Connect me Too”, è un sistema completamente digitale che si appoggia sulla rete 4G (o 5G) e fornisce una cronaca iper descrittiva realizzata da un professionista appositamente formato, il quale racconta con grande pathos e dovizia di particolari ciò che accade in campo, in panchina e sulle tribune. Non viene tralasciato alcun dettaglio, proprio per rendere massimo il coinvolgimento delle persone con disabilità visiva e speciale il momento. Gli utenti, prima dell'inizio della partita, dovranno soltanto scaricare l’app “Connect Me Too" e seguire le istruzioni, non dimenticando di portare con sé cuffie o auricolari.
“Vogliamo rendere lo sport un'esperienza condivisa senza escludere nessuno”
“Come Presidente della Federazione Italiana Rugby, voglio esprimere entusiasmo a nome di tutto il movimento per una iniziativa volta al rendere la fruizione del Sei Nazioni Maschile sempre più accessibile, in coerenza con la nostra visione di un Gioco e di una FIR sempre più attenti all'inclusione ed alla sostenibilità. Il rugby è uno sport per tutti e che proprio a tutti vuole rivolgersi, per creare un ambiente inclusivo e per far sì che i giorni di gara diventino sempre di più una festa collettiva“, ha spiegato Andrea Duodo, Presidente FIR. Anche Tony D'Angelo, Business Development Manager e responsabile del progetto “Connect Me Too“ powered by CMT Translations, si è dichiarato soddisfatto dell'iniziativa: “Portare il servizio di audiodescrizione di Connect Me Too al Sei Nazioni per Italia - Francia è un traguardo significativo, che segna il nostro ingresso nel mondo del rugby. È un passo avanti verso un obiettivo che ci guida da sempre: rendere lo sport un'esperienza condivisa, viva e accessibile a tutti, nessuno escluso. Emozionare, raccontare e includere: questo è il cuore del nostro impegno”.
La FIR all'insegna dell'inclusione
Ma non è la prima volta che la FIR si dimostra attenta a pratiche che favoriscono l'inclusione. Sabato 8 febbraio, infatti, in occasione della partita tra Italia e Galles, allo stadio Olimpico di Roma, è stata allestita la Quiet Room, un rifugio sicuro per accogliere i giovani atleti del progetto “Rugby e Autismo" con i rispettivi genitori e permettere loro di vivere l'esperienza del grande rugby in un ambiente protetto e adatto alle loro esigenze. Uno spazio pensato per ridurre stimoli eccessivi e offrire un luogo di tranquillità nel cuore della confusione dello Stadio Olimpico. Adesso è arrivata quest'altra bellissima iniziativa che segna un altro momento storico per il rugby e per lo sport italiano e che dimostra come, la tecnologia, se usata in modo corretto, possa abbattere le barriere visive regalando un'emozione unica a tutti i tifosi.