Tre stadi dove va in scena il grande calcio possono bastare, per cominciare. L’importante è riuscire a portare l’emozione dal vivo anche a chi non può vederla con i propri occhi. Ci penseranno i giovani telecronisti e radiocronisti formati da CMT Translations come ‘audiodescrittori’, quelli che realizzano qualcosa di diverso da una semplice telecronaca sportiva. Il corso è patrocinato dalla Figc e sostenuto dalla Fondazione Istituto dei Ciechi di Milano ONLUS, e ha un obiettivo preciso: lo scopo è quello di formare professionisti (è aperto anche a chi già fa telecronache) che allo stadio o nelle strutture sportive possano raccontare in modo dettagliato quello che accade sul campo a tifosi ciechi, non vedenti, ipovedenti e pluridisabili visivi presenti nell’impianto o collegati a distanza. Ai partecipanti sarà illustrato come utilizzare la piattaforma per audiodescrizione inclusiva “Connect Me Too” e saranno fornite lezioni e simulazioni pratiche, mediante il racconto di una partita di calcio, per esempio, al termine del quale i tifosi daranno un immediato riscontro per permettere di migliorare la narrazione in modo funzionale. Il corso è strutturato in due giornate di formazione intensiva con docenti già impegnati sul campo: Enrico Boiani, audiodescrittore per Milan e Nazionale Italiana, Tony D’Angelo, Business Development Manager e responsabile del progetto “Connect Me Too”.
In questi anni ci sono esperienze già maturate sul campo negli stadi di San Siro, Marassi e Via del Mare a Milano, Genova e Lecce.
“Andare allo stadio e vivere l’esperienza inclusiva ed immersiva nasce già nel 2019 con il progetto San Siro per tutti, in collaborazione con Milan e Inter, che ha portato allo Stadio in questi anni oltre 500 persone con disabilità visiva”, spiega Francesco Cusati, referente della Fondazione Istituto dei Ciechi di Milano del progetto San Siro per tutti.
La piattaforma utilizza le reti 4G e 5G ed è utilizzabile tramite smartphone e auricolari. Ai tifosi viene inviato un link prima della gara per collegarsi all’audiodescrizione.
“L'inclusività non è soltanto valicare i confini fisici e coinvolgere i tifosi con disabilità visiva per far vivere loro
un'esperienza unica, ma significa anche unire il mondo professionale, con il nuovo mestiere
dell’audiodescrittore, all'universo sportivo e a quello della disabilità”, commenta Tony D’Angelo. I partecipanti al corso entreranno a far parte del team di audiodescrittori certificati.
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