Sara Conti, con un costume muscoloso e una folta barba in bella vista; Niccolò Macii che sfoggia una coroncina diamantata e una ricca collana di piume. Lei con abiti dal taglio canonicamente maschile, lui con addosso un tutù in tulle e un corpetto nero lucido. Durante il galà conclusivo degli Europei di pattinaggio artistico di Tallin, la coppia ha saputo distinguersi con una presenza scenica inconfondibile.
Sulle note di Beyoncé
L’esibizione, eseguita inizialmente sulle note di “Il cigno nero”, è poi proseguita ricalcando le sonorità dance di “Run the World (Girls)” di Beyoncé, tra i commenti attoniti e, al contempo, divertiti dei telecronisti e delle telecroniste: “Una versione un po’ particolare, che dite?”, e ancora: “Un po’ strana, c’è qualcosa che non va, qualcosa che non quadra, sulla divisione dei compiti non sono stati molto chiari”, hanno affermato con tono ironico.
Nessuna stranezza, in realtà. L’esibizione della coppia, tale dentro e fuori dalla pista da pattinaggio, è un vero e proprio inno all’abbattimento degli stereotipi e dei canoni di genere che quotidianamente costringono uomini e donne nella stessa morsa che il corpetto di Macii, nel corso della performance, ha stretto per secoli il torace delle donne. Un piccolo assaggio – autoimposto – di ciò che i canoni estetici hanno rappresentato e possono, ancora oggi, rappresentare, imponendo alle persone di non sviluppare a pieno un’esteriorità conforme al proprio desiderio di comfort.
Dopo l’esibizione, i telecronisti si sono lasciati andare ad alcuni apprezzamenti nei confronti dei due atleti, seguiti nel post-gara dalle dichiarazioni della coppia stessa: “È bello vedere dei campioni scherzare così. Questo dimostra che, oltre ad essere dei grandissimi atleti, sono anche delle persone straordinarie con delle loro personalità. Forse è proprio questa loro personalità che gli permette di essere dei grandi campioni”.
Inoltre, dopo l’esibizione a conclusione della kermesse estone, Conti e Macii hanno rilanciato il video dell’esibizione di gala sui propri canali social, ribadendo il ritornello del brano scelto per la seconda parte dell’esibizione: “Who run the world? (Girls)”. Il riferimento è, naturalmente, al messaggio che Beyoncé ha voluto trasmettere al mondo già nel 2011, anno di uscita del brano, offrendo una potente dichiarazione sul ruolo delle donne in ogni ambito della società.
Alcuni precedenti: Conchita Wurst e Renato Zero
L’esibizione della coppia non può fare a meno di ricordare alcuni precedenti eclatanti. A destare scalpore fu Conchita Wurst, vincitore dell’Eurovision Song Contest 2014 col brano “Rise like a Phoenix”. Un nome che, di per sé, è tutto un programma. Il suo appellativo drag queen, infatti, nasce dall’espressione tedesca “Es ist mir Wurst”, che significa: “Non mi importa”. Un modo di dire utilizzato dal cantante per ribadire il suo completo disinteresse per come una persona decida di vestirsi o atteggiarsi, innalzando così un potente vessillo sociale con su scritto “libertà”.
Rimanendo in Italia, invece, a segnare un profondo cambio di passo fu – nel corso degli anni ’70 – nientemeno che Renato Zero, capace di calcare numerosi palcoscenici con abiti dalla linea stilistica prettamente femminile. Gesti che, oltre cinquanta anni fa, sono stati in grado di inserire nel dibattito pubblico tematiche, ad oggi, particolarmente dibattute come la fluidità di genere.