Paola Egonu in lacrime, dopo la partita vinta – anzi, dominata – con gli Stati Uniti, quella partita che ha dato alla Nazionale di volley femminile, di cui Paola è la giocatrice più importante, la medaglia di bronzo ai Mondiali. Paola che abbraccia a lungo il libero della sua squadra, Monica De Gennaro. Come se fosse, Paola, un burattino senza sostegno, senza forze. E poco dopo, un video la riprende mentre dice: "E’ la mia ultima partita con la Nazionale. Basta, basta, basta, non puoi capire". C’è qualcosa che non torna, qualcosa che non quadra. Paola Egonu ha 23 anni, è una delle più forti pallavoliste del mondo, tira delle schiacciate che fanno paura anche viste in televisione. In una squadra fortissima, è l’extraterrestre, quella che vola più in alto, quella a cui l’alzatrice si affida quando la situazione è più difficile. E l’Italvolley ha fatto un Mondiale straordinario, cedendo solo di fronte a un Brasile stratosferico in semifinale. E dopo un percorso da sogno, con la vittoria agli Europei e in Nations League.
E allora? Perché le lacrime, perché la voglia di mollare tutto? La campionessa si è sfogata a bordo campo con il suo procuratore, Marco Raguzzoni, ripresa in un video divenuto virale. "Basta, basta. Non puoi capire, non puoi capirmi, è stancante. Mi hanno chiesto addirittura perché sono italiana. Questa è la mia ultima partita con la Nazionale". Con chi ce l’aveva Paola Egonu? Non con le sue compagne di squadra. Durante le interviste post partita, Egonu ha dichiarato: «Questa vittoria, nonostante le difficoltà, è il momento più bello di questo Mondiale e sono felice di condividerlo con le mie compagne. Senza di loro non sarei nessuno. Sono grata a loro che mi capiscono e mi supportano. E che capiscono che sono giovane, e posso avere i miei momenti giù». Paola Ogechi Egonu è nata a Cittadella, vicino Padova, nel 1998, da genitori di nazionalità nigeriana. Ha giocato nella Nazionale under 18, under 19 e under 20, per approdare nel 2015 alla Nazionale maggiore. Nel 2018 ha vinto la medaglia d’argento ai Mondiali; nel 2019 la medaglia di bronzo agli Europei. Nel 2021 è stata scelta come portabandiera dell’Italia alle Olimpiadi di Tokyo. Ha vinto 2 campionati italiani, 5 coppe Italia e 2 Champions League. Insomma, a 23 anni – ne compirà 24 il 18 dicembre – è già una leggenda. L’origine della ferita di Egonu sta nel trattamento riservatole sui social dopo la partita precedente, quella persa contro il Brasile. Al terzo set, sul 24 a 23 per l’Italia, ovvero su un set point, una sua schiacciata era finita fuori. Bisogna averla vista tutta, quella partita, per capire come il Brasile allenato da Zè Roberto sia una squadra pressoché perfetta, con una difesa che riprende tutto, che ti costringe a rischiare quando attacchi. E comunque, capita di sbagliare un attacco. Da lì sono cambiate le sorti del match, l’avvenire del Mondiale dell’Italvolley, e sono cominciati a piovere insulti su Paola Egonu. Su Twitter, la discussione è finita in tendenza. E monta la solidarietà.
«Per fortuna che in Italia non esiste il razzismo! Paola Egonu, la pallavolista italiana più forte della nazionale volley, in lacrime perché dopo anni che gioca con la maglia azzurra deve ancora sentirsi chiedere se è italiana oppure no. Paola sei una Super Donna, non arrenderti!» scrive Gaia. E con lei, molti e molte altre. «Giù le mani da Paola Egonu. Quelle lacrime fanno male a chi ama lo sport», commenta il telecronista Riccardo Cucchi. Si espone anche la ex sindaca di Torino Chiara Appendino: «Fa arrabbiare, tanto, vedere una ragazza nata a Cittadella che parla con accento veneto e che da anni difende i nostri colori in Nazionale scoppiare a piangere per essere stata umiliata da un suo connazionale». È la più forte giocatore italiana di pallavolo, è una sportiva leale e generosa, ma questo non basta: viene prima la sua pelle.