Sara Simeoni compie 70 anni: la Regina dell'alto che sognava la Scala

Icona dello sport italiano, tre volte sul podio olimpico (oro a Mosca 1980), fu la prima donna a infrangere la barriera dei due metri. Ma da piccola la veneta voleva fare la ballerina

di MARIANNA GRAZI -
19 aprile 2023
I SETTANT'ANNI DI SARA SIMEONI, UN SALTO NEL MITO

I SETTANT'ANNI DI SARA SIMEONI, UN SALTO NEL MITO

Pensare che quelle gambe, che l'hanno fatta balzare nel mito, proprio le odiava. Sara Simeoni, la leggenda italiana del salto in alto, compie oggi 70 anni. Un rapporto complicato con quella parte del corpo che però è stata la sua stessa fortuna: un salto, anzi due, che la portarono dritta dritta in cima all'Olimpo, con l'oro ai Giochi di Mosca 1980 e i tanti primati scalzati via con un salto. Voleva fare la ballerina, sperava di danzare alla Scala di Milano, il palcoscenico più prestigioso del Belpaese: un sogno destinato a infrangersi, quello della veneta, perché troppo alta (178 centimetri). Allora Simeoni, poi rinominata la 'Regina' del salto in alto, decise di reinventarsi, di riutilizzare quella dote tanto odiata (l'altezza, le gambe lunghe) per spiccare il volo.
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Sara Simeoni all'inaugurazione del rinnovato campo Calvesi dove nel 1978 stabilì il suo record mondiale di salto in alto, Brescia (ANSA)

E i suoi furono davvero salti indimenticabili: Sara Sieoni è stata la prima donna al mondo a salire oltre i 2,00 metri nell'alto, per ben due volte superato di un centimetro. Elegante, raffinata, favolosa, dalla capigliatura riccia, sorridente ma anche un po' timida, è stata invece la seconda italiana a vincere un titolo olimpico, durante l'edizione del boicottaggio i  Russia; in un'epoca ben diversa solo la mitica Ondina Valla sugli 80 ostacoli all'Olympiastadion di Berlino '36 c'era riuscita. Ma furono proprio Simeoni, assieme al velocista Pietro Mennea, a far entrare l'atletica nelle case di milioni di italiani, incollati alla tv per assistere alle loro imprese. E ancora oggi Sara resta un'icona dello sport azzurro.

Chi è Sara Simeoni

Il 19 aprile di 70 anni fa nasceva nella sua Rivoli Veronese sulle pendici del monte Baldo. In quella stessa data, tre anni dopo, la compianta attrice Grace Kelly sposava il Principe Ranieri III di Monaco. Infranto il sogno della danza, cominciò ben presto a frequentare le pedane di atletica, adottando il neonato stile Fosbury (il cui ideatore è recentemente scomparso). Fu seguita prima dal tecnico Bragagnolo, poi da Erminio Azzaro, anche lui saltatore in alto, che diventerà non solo il suo allenatore ma anche suo marito ("galeotto fu il raduno di Pasqua del 1972 ad Adler sul mar Nero", rivela Sara). Nessuno la conosce meglio di lui.
 
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"Ha migliorato se stessa centimetro dopo centimetro, e non si è data mai per vinta: questo è stato il suo vero segreto", racconta quest'ultimo, che ne celebra il compleanno provando a raccontare chi è oggi la moglie e chi era prima di diventare la campionessa di un'epoca d'oro dell'atletica italiana. Il 4 agosto 1978 diventò primatista mondiale con 2,01 nel 1978 a Brescia, misura che poi ripeterà nella carriera che per quattro anni – a cavallo dei magici anni '70 e '80 – la vedrà sul tetto del mondo, è stata ultima interprete di quell'atletica romantica, vintage, che oggi non c'è più. La sua prima medaglia internazionale arrivò a 18 anni, l'argento a Smirne ai Giochi del Mediterraneo; fu solo la prima di una lunga serie: salì sul gradino più alto ai Giochi olimpici di Mosca 1980 e in bacheca figurano anche due argenti (a Montreal 1976 e Los Angeles 1984), un oro e due bronzi agli europei, quattro ori agli europei al coperto, due vittorie alle Universiadi e ai Giochi del Mediterraneo e 24 titoli italiani. Simeoni fu portabandiera durante la cerimonia d'apertura delle Olimpiadi di Los Angeles, e il 26 febbraio 2006 fu una degli otto atleti italiani a portare la bandiera olimpica corso della cerimonia di chiusura della XX Olimpiade invernale di Torino. Mamma, insegnante di educazione fisica, madrina, nominata 'Atleta del Centenario' in occasione dei 100 anni del Comitato Olimpico Nazionale Italiano è stata ed è una campionessa 'normale', una donna che nonostante la celebrità non si è mai adagiata sugli allori.
Sara Simeoni 70 anni salto alto

Sara Simeoni durante il salto da record mondiale di 2,01 m, stabilito a Brescia nel 1978

Il rapporto col marito allenatore

"Fra noi due era già nato qualcosa di importante al di fuori del lato tecnico e sportivo - racconta all'Ansa Erminio Azzaro -, e io non pensavo di fare l'allenatore. Ma lei, era il 1974, mi disse un giorno: 'Se non mi alleni tu, io smetto'. Allora non ebbi scelta di fronte a questa richiesta 'indecente'. Per me fare il tecnico fu quasi una scommessa, ma avevo già capito che lei aveva doti fuori dal comune. Perciò - prosegue il marito - anche se mi sentivo ancora un agonista, il fatto di allenare Sara è diventata una cosa seria e ci ho creduto dal primo momento. È stato un allineamento degli astri, l'essere al momento e al posto giusto".
Sara Simeoni 70 anni salto alto

Sara Simeoni alla presentazione Happy Meal Sport Camp,progetto dedicato alla promozione dello sport e di un corretto stile di vita a Expo Milano 2015

Sono stati tanti a non credere in questa coppia, aa dire "che non avremmo fatto niente oppure, visto che all'epoca il Fosbury era uno stile nuovo. 'Figurati se ci riescono, sono pure fidanzati', dicevano. Ma anche se tanti dicevano la loro, noi ce ne fregavamo e i risultati sono stati dalla nostra parte". E a chi gli chiede quale sia stata la chiave giusta per il successo, Azzaro risponde: "Trasmettere delle sensazioni da atleta ad atleta, quale io ancora ero. Poi Sara ci ha messo le sue grandi qualità. Qui sta il punto: in gara gestiva bene i momenti difficili, non si faceva prendere dall'ansia e non si dava mai per vinta, perfino quando aveva capito che non avrebbe vinto".

Una campionessa che ha sempre puntato a migliorarsi

La grandezza di Sara Simeoni è stata anche "di non volere subito il tetto del mondo, ma di migliorare sempre, anno dopo anno e centimetro dopo centimetro. [...] Insomma - prosegue il marito - fra le sue doti c'era anche una tranquillità di fondo, doveva accontentare se stessa ma dicendosi 'faccio ciò che mi piace, senza esagerazione e un po' alla volta'. E così facendo sono arrivati un oro e due argenti in tre Olimpiadi. Quando è successo non abbiamo realizzato bene, ma con il passare del tempo ce ne siamo resi conto. E lo apprezzi ancora di più". Sara Simeoni, dopo aver indossato 72 volte la maglia azzurra, si ritirò nel 1986, dopo gli Europei di Stoccarda.
Sara Simeoni 70 anni salto alto

La campionessa paralimpica di scherma Bebe Vio e Sara Simeoni durante la cerimonia di consegna dei Collari d'oro al merito sportivo 2021

Una vita vista sempre dall'alto, e senza paura delle vertigini. E oggi Simeoni supera un'altra asticella importante, quella dei 70 anni. Un salto difficile? "Purtroppo sì, perché sono tanti... - dice sorridendo l'ex fuoriclasse azzurra all'Italpress -. È sicuramente un bel traguardo, ed è altrettanto bello poterlo festeggiare con gli amici stretti, quelli di sempre". Tanta attenzione da parte di media e appassionati le fa piacere, anche se, ricorda ancora con una battuta, "ad una donna non si dovrebbe mai chiedere l'età, e invece...".