Cifre stratosferiche messe in palio da Arabia, Hong Kong e Taiwan

Alcuni Stati hanno fissato ricompense milionarie, ma c'è una ragione ben precisa

di MARIANNA GRAZI -
24 luglio 2024
Sarah Attar, atleta dell'Arabia Saudita alle Olimpiadi di Londra 2012

Sarah Attar, atleta dell'Arabia Saudita alle Olimpiadi di Londra 2012

C'è chi premia i propri atleti o squadre anche solo per avert staccato il pass per parigi 2024, come l’Iraq, che ha fornito alla propria squadra di calcio e al sollevatore di pesi Ali Ammar Yasser appezzamento di terreno, uno stipendio mensile e una ricompensa di oltre 7mila dollari.

E ci sono Paesi per i quali ottenere anche solo una medaglia è una missione quasi impossibile: qui si parla davvero di cifre stellari. Hong Kong stanzia circa 700 mila euro a chi riuscisse a vincere l'oro a Parigi; Singapore oltre 650mila euro per i titoli individuali (325 mila all’argento e 162 mila al bronzo), 1,4 milioni per chi vince eventi a squadre (come le staffette) e 1,8 milioni per le squadre. L'Arabia Saudita, se mai dovesse replicare il podio di Tokyo 2020 del karateka Tereg Hamedi (argento), potrebbe stanziare la bellezza di 1,2 milioni di euro come in quell'occasione. 

In alcuni casi, gli atleti ricevono ricompense sia dai loro governi che dalle federazioni nazionali e dagli sponsor: a Taiwan la medaglia d'oro viene premiata con 550 mila euro e soprattutto uno stipendio mensile a vita di circa 3700 euro, e il governo indiano offre agli ori circa 83mila euro, in aggiunta ai 110mila che arrivano dall’Associazione olimpica indiana. La speranza è l'ultima a morire, ma le probabilità che un atleta di quella nazione arrivi a podio sono inversamente proporzionali al premio previsto. 

Continua a leggere questo articolo