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Man repeller: vestirsi per non piacere agli uomini. Cos'è il nuovo trend virale sui social

L'eredità del blog creato nel 2010 da Leandra Medine e chiuso nel 2020, "Men repeller", continua a spopolare sui social e a ribaltare i canoni estetici

di CATERINA CECCUTI -
22 settembre 2023
Man repeller

Man repeller

Man repeller: è boom della moda femminile che si ispira all'omonimo blog nato nel 2010 da un'intuizione di Leandra Medine, poi chiuso nel 2020. Il termine inglese indica la moda “che repelle” il sesso maschile, ma che per le donne significa libertà di scelta nel vestire e nel sentirsi a proprio agio con se stesse, senza preoccuparsi di dover per forza piacere. Abbinare ballerine a un paio di pantaloni larghi a mezza gamba. Uscire con ciabatte e calzini ai piedi. Accostare colori, tessuti e fantasie improbabili solo per il fatto che va di farlo, senza preoccuparsi del giudizio altrui e, soprattutto, di piacere all'altro sesso che invece sembra essere ancora e sempre attratto da un'immagine femminile sinuosa e sexy.
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La fondatrice del blog, Leandra Medine Cohen (instagram)

Il movimento virale sui social

L'obiettivo di Leandra Medine con il suo blog era quello di sdoganare ciò che non era ritenuto sexy. E anche se il blog non è più attivo da tre anni, l'eredità che ha lasciato continua ad avere vita propria. Sui social sono tante le foto e i video pubblicati da ragazze – soprattutto giovanissime - che posano con outfit in teoria poco attraenti, accompagnati dall'hashtag #ManRepeller, che tradotto significa "repellente per gli uomini". Qualcuno scrive anche "Leandra Medine sarebbe orgogliosa di me"
@margeklim Leandra would be proud #margeklim #fyp #aje #nyc #manrepeller ♬ Just like Heaven - The Cure
Lo stile ingloba tutti quei modi di vestire che non vengono considerati femminili, come capi larghi che nascondono le forme, look appositamente "trasandati", pettinature e indumenti poco sexy – considerando i canoni della moda attuale. Le giovani donne che pubblicano sui social i propri outfit "repellenti" lo fanno accompagnandoli spesso e volentieri con audio o commenti scritti di uomini che criticano quegli stessi capi che invece loro sfoggiano con fierezza e un pizzico di ironia. “Sono disgustosi”, “Togliti di dosso quei pantaloni che sembrano i mutandoni della nonna”, “Peccato che ti vesti così perché saresti anche carina”, sono solo alcuni dei moltissimi commenti maschili che accompagnano le foto #ManRepeller sul web.

Ribellarsi ai canoni di bellezza

Il problema di fondo che sprona le ragazze a mettere in mostra i propri outfit “repellenti", non è solo la volontà di contrastare i giudizi non richiesti, ma soprattutto l'eccesso di attenzione che la società pone sull'aspetto fisico della donna, sulla necessità che sia sempre bella e attraente, snella ma formosa al punto giusto, con occhi da gatta, zigomi definiti e bocche che invogliano al bacio. Il silenzioso, generale grido di snervo muliebre arriva sotto forma di un hashtag e di un'immagine o di un video, ma si è trasformato in breve tempo in un vero e proprio trend, sempre più popolare tra le ragazze che esprimono così la propria insofferenza al giudizio costante, basato esclusivamente su un9 di bellezza legata totalmente alla percezione maschile.
@srywill yall have negative effect fr #manrepeller ♬ original sound - CALL ME CECE💕

Come nasce l'espressione "Man repeller"?

A lanciare il fenomeno è stato l’omonimo blog dell'influencer Leandra Medine, nato nel 2010 e chiuso intorno al 2020, che intendeva essere uno spazio dedicato alla moda scelta dalle donne esclusivamente in base al proprio gusto ed al proprio senso estetico, indipendentemente dai desideri degli uomini e dai cliché stilistici imposti dalla società. Tra i suoi obiettivi però c'era l'intento di valorizzare la self confidence e celebrare la libertà della donna. Ciò che spesso piace alle ragazze, infatti, è proprio ciò che gli uomini trovano repellente, opposto al concetto di sensualità: ballerine, tacco medio, scarpe da nonna, vestiti midi, boyfriend e mom jeans, silhouettes extra large, righe e stampe a fiori. La natura del blog “The Man Repeller” è autobiografica e nasce grazie a un’esperienza personale: “Era un periodo particolare nella mia vita sentimentale – ha spiegato Medine - e passavo un sacco di tempo da Topshop con la mia migliore amica, quando ci è venuto in mente che forse gli uomini non mi volevano a causa delle mie scelte in fatto di moda. Ero una Man Repeller. Così siamo tornate a casa e abbiamo creato il blog. Non potevo davvero immaginare quello che sarebbe successo dopo.”
 
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Un post condiviso da Repeller (@repeller)

In effetti l'idea è stata vincente davvero – anche perché, evidentemente, era molto condivisa – e aspettava solo l'occasione per poter esplodere. Tanto che presto anche il New York Times ha iniziato a parlare del blog di Medine, mentre la sua autrice intraprendeva una brillante carriera nel mondo della moda. Ciò che più di tutto ha fatto colpo sulle lettrici di Medine è stata la sua capacità di <a href="https://luce.lanazione.it/attualita/giorgia-cirulli-stomia-rettocolite-ulcerosa-sacchetto64880/?swcfpc=1">prendere una posizione</a>, dare opinioni oneste, talvolta sfrontate, sempre condite da una buona dose di humor e di ironia. Qualcuno l'ha definita <strong>“Una voce amica che esprime ciò che tutti pensiamo, ma che nessuno ha il coraggio di dire”.</strong> Giocare con il proprio look, scherzare con la propria femminilità anche a costo di non essere comprese, a questo punto, è un esperimento da provare. Anche perché è dal coraggio di osare stili nuovi che nascono le tendenze della moda che – come in tanti la considerano – altro non è se non una forma d’arte che permette di usare il proprio corpo come tavolozza per esprimere se stessi. E nell'arte, si sa, servono fantasia e creatività. <div id="interlude"></div><div id="taboola"></div>