A Pisa nasce il primo sportello interuniversitario contro la violenza di genere

di ILARIA VALLERINI
9 giugno 2022
Sportello anti violenza università

Sportello anti violenza università

L’unione fa la forza. Lo sanno bene i pisani che, grazie al lavoro congiunto tra l'Università, la Scuola Superiore Sant’Anna e la Scuola Normale Superiore, hanno dato vita al primo sportello interuniversitario contro la violenza di genere all'interno delle aule e spazi dei tre atenei d'eccellenza.  Una svolta significativa che segna un doppio primato regionale e nazionale: si tratta del primo presidio in ambito universitario in Toscana e del primo in Italia nato da un lavoro sinergico tra più istituzioni accademiche. Il servizio – anonimo, gratuito e senza obbligo di denuncia – sarà gestito dalla Casa della Donna di Pisa e offrirà aiuto e supporto ad una vasta comunità di oltre 60mila persone tra docenti, studenti e personale amministrativo. Le varie anime accademiche ora avranno un valido alleato in caso di atti di discriminazione e violenza legati anche all'identità e orientamento sessuale (in spazi accademici o esterni). Uno spazio sicuro, d'ascolto, assistenza, informazione, aiuto e che, in caso di bisogni particolari, farà da ponte tra l'utenza e le strutture, associazioni, istituzioni socio-sanitarie o giudiziarie del territorio. Altra novità, per garantire l'anonimato e la sicurezza degli utenti, il luogo in cui si trova lo Sportello sarà riservato e vi si potrà accedere solo tramite richiesta.

La battaglia contro la violenza di genere sbarca anche nelle aule e spazi degli atenei pisani

Perché è importante lo Sportello antiviolenza all'Università?

"L’apertura dello Sportello rappresenta una presa di posizione chiara e nasce dalla nostra ferma volontà di dire basta alla violenza di genere – dichiara il rettore dell’Università di Pisa, Paolo Mancarella -.  Non solo a quella fisica, ma anche a discriminazioni e molestie, troppo spesso sottovalutate, se non ignorate, aspetti che rendono questo fenomeno particolarmente insidioso. Sono convinto che le istituzioni, per prime, debbano essere di buon esempio per i cittadini, solo così si può estirpare le radici della violenza". Non esiste ancora una rete degli sportelli universitari antiviolenza, per avere una fotografia esatta a livello nazionale dei flussi di utenza. Ma sappiamo che solo a Pisa (fonte Casa della Donna di Pisa) nel 2021, 27 donne (facenti parte del mondo accademico pisano) si sono rivolte alla Casa della Donna per chiedere aiuto e da gennaio 2022 sono già 16. "Un’iniziativa che parte da un’esigenza reale – conclude la rettrice della Sant’Anna, Sabina Nuti –, grazie alla quale viene messo in campo uno strumento volto alla recezione dei bisogni delle nostre componenti accademiche e ad intervenire tempestivamente in caso di bisogno". I tre atenei pisani d'altronde già da anni sono in prima linea per affermare la parità di genere all'interno delle loro istituzioni: "Abbiamo accolto con grande interesse il progetto - afferma il direttore della Scuola Normale, Luigi Ambrosio -, che tra l’altro si inserisce all’interno di un percorso di sviluppo delle politiche inclusive, prima tra tutte l’adozione di un proprio Gender Equality Plan".

Presentazione dello sportello contro la violenza di genere a Pisa

Violenza di genere in Italia: aumentano i casi tra le studentesse

Nel 2020, 3.009 donne si sono rivolte ai 24 centri antiviolenza della Regione Toscana (fonte Osservatorio regionale sulla violenza di genere). Nello stesso anno, in Italia sono state 20.015 donne (fonte report centri antiviolenza DiRE) ad aver contattato i 106 centri antiviolenza sparsi in ogni angolo della penisola. La violenza è in ogni ganglo della società. Anche all'Università. Per questo, a partire dal 2019 sono nati i primi Sportelli universitari contro la violenza di genere. Il primo è stato quello dell'Università di Torino, nato ad ottobre 2019 e gestito dal Centro antiviolenza Emma. A seguire nel 2020 è stato attivato uno Sportello all'Università di Perugia, mentre nel 2021 c'è stato un vero e proprio boom: Università della Tuscia, Università di Foggia, Università di Bari e Università di Padova. Nei due anni di pandemia "c'è stato un effettivo aumento di giovani donne studentesse che si sono rivolte ai centri antiviolenza, oltre a questo è cresciuta anche la sensibilità su questi temi all'interno delle accademie", spiega Giovanna Zitiello, coordinatrice del centro antiviolenza della Casa della Donna di Pisa. Ancora non esiste una rete tra gli Sportelli "ciò nonostante crediamo che in futuro sarà importante fare rete e raccogliere i dati a livello nazionale. I dati sono fondamentali perché riassumono l'andamento del fenomeno che è strutturale e sistemico. I dati ci aiutano a capire. Intanto, gli Sportelli universitari stanno fiorendo da una sponda all'altra dell'Italia, ciò ci permette di raggiungere tante donne. Questo è già un primo traguardo".