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Afghanistan, OTB foundation supporta l'orfanotrofio di Kapisa. "I bambini la nostra priorità"

di EDOARDO MARTINI -
14 luglio 2022
Orfanotrofio di Kapisa

Orfanotrofio di Kapisa

La situazione in Afghanistan è più grave che mai. Il ritorno al potere dei talebani, avvenuto ormai quasi un anno fa, e la conseguente instabilità politica hanno aggravato seriamente la condizione del Paese, già straziato da decenni di guerre, crisi, cambiamenti climatici e siccità.

L'orfanotrofio pubblico di Kapisa, a nord-est di Kabul

Il lavoro continuo di OTB Foundation

Le Nazioni Unite hanno stimato che il 97% della popolazione afghana vive già sotto la soglia di povertà e che due bambini su tre, ovvero più di 13 milioni, hanno un disperato bisogno di aiuti umanitari. Proprio per questo continua il lavoro sul campo di OTB Foundation: dopo aver investito sforzi e risorse per l’emancipazione femminile, e aver attivamente aiutato la popolazione nell’emergenza immediata dopo il ritorno dei talebani alla guida del Paese, la fondazione del gruppo Only The Brave ha scelto ora di aiutare i bambini afghani più fragili, quelli che non possono nemmeno contare sulle proprie famiglie. Grazie al rapporto ormai consolidato con l’associazione NOVE Onlus e in collaborazione con il Ministero del Lavoro e Affari Sociali afghano (MoLSA), OTB Foundation ha scelto di supportare l’orfanotrofio pubblico di Kapisa, una provincia a nord-est di Kabul, chiuso dai talebani e recentemente riaperto. La struttura ospita 50 bambini, che non hanno più nessun familiare o i cui genitori sono troppo poveri e non possono provvedere alla loro sussistenza. Il progetto ha l’obiettivo di fornire loro un luogo accogliente e sicuro, che provveda anche alla loro istruzione (è presente una scuola interna fino alle medie), salvando i minori dalla strada, dallo sfruttamento e da probabili abusi. Questo progetto assicura loro 3 pasti al giorno, forniture di materiali (vestiti, beni igienici di prima necessità), oltre a incentivi agli operatori dell’orfanotrofio (che attualmente non vengono pagati dallo Stato) per garantire assistenza ai piccoli ospiti. Di fatto questi bambini godono di condizioni migliori in orfanotrofio che a casa, dove vengono spesso sfruttati o comunque difficilmente hanno accesso all’istruzione. In occidente la tendenza attuale è chiudere i grandi orfanotrofi, facendo accogliere gli orfani in famiglie o piccole strutture, ma in un Paese nelle condizioni in cui si trova l’Afghanistan oggi è tutto molto più difficile. Ed è complicato anche trovare fondi anche tra le grandi organizzazioni che, al momento, stanno concentrando le loro forze altrove (in Ucraina, per esempio).

Arianna Alessi, vicepresidente di OTB Foundation

"I bambini rappresentano da sempre una priorità"

“È assurdo dover scegliere quali emergenze umanitarie nel mondo supportare perché ce ne sono così tante, troppe, ma l’Afghanistan rappresenta per noi un impegno speciale – dichiara Arianna Alessi, vicepresidente di OTB Foundation –. Siamo presenti nel Paese da anni grazie ad associazioni ben introdotte e collegate sul territorio, che non hanno mai smesso di lavorare sull’emancipazione femminile e sulla protezione di ragazze e bambine, e siamo stati parte attiva nella gestione dell’emergenza dopo il ritorno al potere dei talebani, aiutando i più fragili nel Paese, anche permettendo l’uscita dall’Afghanistan di famiglie a rischio", aggiunge per poi concludere: "I bambini rappresentano da sempre una priorità per noi e quando NOVE Onlus ci ha parlato di questo progetto abbiamo subito deciso di dare il nostro contributo”. “Grazie al rinnovato sostegno di OTB Foundation possiamo aiutare i bambini afghani a riconquistare il futuro. In un paese ormai alla fame, che sta affrontando il suo periodo più buio, l’orfanatrofio di Kapisa è un luogo sicuro che salva dalla strada, da sfruttamento e abusi decine di bambini” ha commentato invece Susanna Fioretti, Presidente NOVE Onlus Caring Humans.