La situazione in
Afghanistan è più grave che mai. Il
ritorno al potere dei
talebani, avvenuto ormai quasi un anno fa, e la conseguente
instabilità politica hanno aggravato seriamente la condizione del Paese, già straziato da decenni di guerre, crisi,
cambiamenti climatici e
siccità.
L'orfanotrofio pubblico di Kapisa, a nord-est di Kabul
Il lavoro continuo di OTB Foundation
Le
Nazioni Unite hanno stimato che il
97% della popolazione afghana vive già sotto la soglia di
povertà e che due bambini su tre, ovvero più di
13 milioni, hanno un disperato bisogno di
aiuti umanitari. Proprio per questo continua il lavoro sul campo di
OTB Foundation: dopo aver investito sforzi e risorse per l’emancipazione femminile, e aver attivamente aiutato la popolazione nell’emergenza immediata dopo il ritorno dei talebani alla guida del Paese, la fondazione del gruppo Only The Brave ha scelto ora di
aiutare i bambini afghani più fragili, quelli che non possono nemmeno contare sulle proprie famiglie. Grazie al rapporto ormai consolidato con l’associazione NOVE Onlus e in collaborazione con il Ministero del Lavoro e Affari Sociali afghano (MoLSA), OTB Foundation ha scelto di
supportare l’orfanotrofio pubblico di
Kapisa, una provincia a nord-est di Kabul, chiuso dai talebani e recentemente riaperto. La struttura ospita
50 bambini, che non hanno più nessun familiare o i cui genitori sono troppo poveri e non possono provvedere alla loro sussistenza. Il progetto ha l’obiettivo di fornire loro un
luogo accogliente e sicuro, che provveda anche alla loro istruzione (è presente una scuola interna fino alle medie), salvando i minori dalla strada, dallo sfruttamento e da
probabili abusi. Questo progetto assicura loro
3 pasti al giorno, forniture di materiali (vestiti, beni igienici di prima necessità), oltre a incentivi agli operatori dell’orfanotrofio (che attualmente non vengono pagati dallo Stato) per garantire assistenza ai piccoli ospiti. Di fatto questi bambini godono di condizioni migliori in orfanotrofio che a casa, dove vengono spesso sfruttati o comunque difficilmente hanno accesso all’istruzione. In
occidente la tendenza attuale è chiudere i grandi orfanotrofi, facendo accogliere gli orfani in famiglie o piccole strutture, ma in un Paese nelle condizioni in cui si trova l’Afghanistan oggi è tutto molto più difficile. Ed è complicato anche trovare
fondi anche tra le grandi organizzazioni che, al momento, stanno concentrando le loro forze altrove (in Ucraina, per esempio).
Arianna Alessi, vicepresidente di OTB Foundation
"I bambini rappresentano da sempre una priorità"
“È assurdo dover scegliere
quali emergenze umanitarie nel mondo
supportare perché ce ne sono così tante, troppe, ma l’Afghanistan rappresenta per noi un impegno speciale – dichiara
Arianna Alessi, vicepresidente di OTB Foundation –. Siamo presenti nel Paese da anni grazie ad associazioni ben introdotte e collegate sul territorio, che non hanno mai smesso di lavorare sull’emancipazione femminile e sulla
protezione di ragazze e bambine, e siamo stati parte attiva nella gestione dell’emergenza dopo il ritorno al potere dei talebani, aiutando i più fragili nel Paese, anche permettendo l’uscita dall’Afghanistan di famiglie a rischio", aggiunge per poi concludere: "I bambini rappresentano da sempre una priorità per noi e quando NOVE Onlus ci ha parlato di questo progetto abbiamo subito deciso di dare il nostro contributo”. “Grazie al rinnovato sostegno di OTB Foundation possiamo aiutare i bambini afghani a
riconquistare il futuro. In un paese ormai alla fame, che sta affrontando il suo periodo più buio, l’orfanatrofio di Kapisa
è un luogo sicuro che salva dalla strada, da sfruttamento e abusi decine di bambini” ha commentato invece
Susanna Fioretti, Presidente NOVE Onlus Caring Humans.