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Afghanistan, talebani vietano alle ragazze di lasciare il Paese per studiare a Dubai

Avevano una borsa di studio in tasca e il visto studentesco, ma il regime ha impedito loro di partire. E intanto crescono i suicidi tra le donne

di MARIANNA GRAZI -
28 agosto 2023
studentesse afghane

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I talebani vietano alle studentesse afghane di lasciare il Paese per andare a studiare a Dubai. E le donne non potranno neanche più visitare il primo e più importante parco nazionale dello Stato, Band-e-Amir. Intanto l'aumento del numero dei suicidi (o tentati suicidi) femminili fa scattare l'ennesimo allarme internazionale. "Stiamo assistendo a un momento in cui un numero crescente di donne e ragazze vedono la morte come preferibile alla vita nelle circostanze attuali", afferma Alison Davidian, rappresentante nazionale di UN Women, l'Entità delle Nazioni Unite per l'uguaglianza di genere e l'empowerment delle donne.

Università chiuse e divieto di andare a studiare a Dubai

Il regime al potere in Afghanistan ha impedito a un gruppo di giovani di partire per la città araba, dove avrebbero dovuto iniziare i corsi, dopo il divieto imposto alle ragazze di frequentare le università femminili. Lo riporta la Bbc, raccontando la storia di Natkai, nome di fantasia di una studentessa di 20 anni. "Dopo la chiusura, la mia unica speranza era ottenere una borsa di studio che mi aiutasse a studiare all'estero", ha spiegato la giovane.
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Le università femminili in Afghanistan sono state chiuse a dicembre 2022

La possibilità si è presentata sotto forma di sussidio, promossa dal miliardario emiratino Sheikh Khalaf Ahmad Al Habtoor per far sì che Natkai frequentasse appunto l'Università di Dubai, negli Emirati Arabi Uniti (EAU). Le borse di studio per le studentesse afghane sono state annunciate nel dicembre 2022, proprio dopo che i talebani hanno bandito le donne dall'università. La BBC ritiene almeno 100 persone siano riuscite a ottenerne una e alcune ragazze che vivono all'estero si sono già recate a Dubai.

Lo stop in aeroporto

Mercoledì 23 luglio, la 20enne ha salutato la sua famiglia ed è partita per l'aeroporto. Ma qui le sue speranze si sono presto infrante. "Quando i funzionari talebani hanno visto i nostri biglietti e i nostri visti studenteschi, hanno detto che alle ragazze non è permesso lasciare l'Afghanistan con un visto per studenti" afferma ancora con la voce rotta dal pianto. Natkai è una delle almeno 60 studentesse che sono state respinte all'imbarco: decine di giovani ragazze si sono trovate in piedi accanto ai loro bagagli in uno stato di shock e devastazione.
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Almeno 60 studentesse afghane sono state fermate dai talebani in aeroporto mentre si stavano imbarcando su un volo per Dubai per motivi di studio

I talebani hanno vietato alle donne di viaggiare da sole e consentono loro di andare all'estero solo con i mariti o con un compagno maschio imparentato come un fratello, uno zio o un padre, noto come mahram. Ma in questo caso non è bastato. "Tre ragazze che avevano un mahram erano all'interno dell'aereo – continua –. Ma i funzionari del ministero del Vizio e della Virtù le hanno fatte scendere dal volo", continua Natkai sconfortata. Si era diplomata e si stava preparando per l'esame di ammissione all'università proprio quando i Talebani hanno ripreso il potere il 15 agosto 2021 e con questa iniziativa pensava di aver trovato un modo per continuare a seguire i suoi sogni. Alla BBC dichiara di non avere nulla da dire ai Talebani perché "non accettano e non rispettano le donne", ma invita il mondo a non abbandonare le ragazze afghane e la loro istruzione. "Ho perso questa opportunità in un Paese in cui è un crimine essere una ragazza. Sono molto triste, non so cosa fare o cosa mi succederà".
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Natkai, una delle giovani fermate prima di partire per Dubai, invita il mondo a non distogliere l'attenzione dalla condizione femminile nel Paese

La critica del miliardario: "Uomini e donne uguali per l'Islam"

L'Università di Dubai e l'uomo d'affari che ha promosso l'iniziativa hanno confermato che le ragazze sono state fermate. Al Habtoor ha pubblicato un video messaggio in inglese su X (in precedenza noto come Twitter). In esso critica le autorità talebane, affermando che uomini e donne sono uguali per l'Islam. Il video contiene anche una nota vocale in inglese di una ragazza afghana fermata allo scalo. "Siamo in aeroporto, ma purtroppo il governo non ci permette di andare a Dubai", dice la ragazza. "Non permettono nemmeno a chi ha un mahram di andare a Dubai. Non so cosa fare. Per favore, aiutateci". Quest'ultima mossa del governo fondamentalista ha suscitato sgomento anche tra i gruppi per i diritti e i diplomatici. "È un passo avanti allarmante che va oltre lo straordinario livello di crudeltà che i Talebani già mettono in atto negando l'istruzione alle ragazze e alle donne", afferma Heather Barr di Human Rights Watch. "Si tratta di tenerle prigioniere per impedire ad altri di aiutarle a studiare". L'ex rappresentante delle Nazioni Unite per i giovani in Afghanistan, Shkula Zadran, ha pubblicato un messaggio in cui esorta l'università a non rinunciare alle ragazze.

Aumentano i suicidi delle donne afghane

Da quando i talebani hanno preso il controllo dell'Afghanistan nell'estate del 2021, c'è stato un aumento preoccupante del numero di donne che si sono tolte la vita o hanno tentato di farlo. Lo rivelano i dati raccolti dagli ospedali pubblici e dalle cliniche per la salute mentale in un terzo delle province del Paese. Le autorità talebane, come riporta il Guardian, non hanno mai reso noto i dati sui suicidi e hanno impedito agli operatori sanitari di condividere statistiche aggiornate in più province.
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Il Paese tornato sotto il controllo dei talebani ad agosto 2021 è uno dei pochi al mondo in cui i suicidi femminili sono più di quelli maschili

I medici hanno dichiarato di aver diffuso comunque privatamente queste stime, raccolte dall'agosto 2021 ad agosto 2022 per evidenziare un'urgente crisi sanitaria pubblica: l'Afghanistan è diventato uno dei pochissimi Paesi al mondo in cui muoiono per suicidio più donne che uomini. Le cifre si riferiscono alle province dominate da tutti i principali gruppi etnici del Paese, che vanno dai deserti del sud alle montagne del nord, e aree in gran parte rurali e altre intorno alle principali città. Funzionari delle Nazioni Unite e attivisti per i diritti umani hanno lanciato l'allarme, collegando direttamente il fenomeno alle restrizioni imposte dal regime su ogni aspetto dell'esistenza delle donne: dal divieto di istruzione superiore e di lavoro, a quello di entrare nei parchi e in altri spazi pubblici.

Vietato l'accesso al parco nazionale

Se le più giovani non possono uscire dal Paese, anche le limitazioni interne si fanno sempre più stringenti.
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Il ministro del Vizio e della Virtù afghano ha vietato alle donne l'accesso al parco Band-e-Amir

I talebani ha infatti deciso di impedire loro l'accesso al più importante parco nazionale dell'Afghanistan, Band-e-Amir, nella provincia nord orientale di Bamiyan, istituito nel 2009 e definito dall'Unesco "una bellezza naturale e unica". Lo ha deciso, riporta la Bbc, il ministro ad interim della Virtù e del Vizio Mohammad Khaled Hanafi secondo il quale le donne non hanno indossato il velo islamico all'interno del parco. Quindi ha invitato il clero e le strutture deputate alla sicurezza a vietare loro l'ingresso fino a quando non sarà trovata una soluzione. Andare al parco per fare un giro turistico "non è obbligatorio", ha osservato Hanafi citato dall'agenzia afghana Tolo News. "Torneremo, ne sono sicura", ha scritto su X l'ex deputata Mariam Solaimankhil. Impedire alle donne di visitare il parco "è necessario per rispettare la Sharia e la cultura afghana?", si è chiesto invece il relatore speciale delle Nazioni Unite per i diritti umani in Afghanistan Richard Bennet.